Oristano 27 giugno 2019
Cari amici,
Quarantatré opere di
oltre trenta autori tra più illustri dell’isola, dai grandi classici di
Giuseppe Biasi e Maria Lai ad alcuni inediti di Antonio Ballero, Edina Altana,
Antonio Corriga, Carmelo Floris e tanti altri di grande spessore. Questo il
contenuto della bella mostra dal titolo "Cent'anni - i maestri della
pittura sarda del Novecento", una iniziativa culturale straordinaria
portata avanti dall'Associazione Culturale Antonio Corriga.
Una ‘collettiva’ importante
quanto prestigiosa, che è stata inaugurata il 22 giugno scorso al Museo
Ortiz di Atzara. Non solo dipinti, in realtà, ma anche sculture, bronzi,
ceramiche e tele, tutte opere scovate con certosina pazienza tra i numerosi collezionisti privati per
essere conosciute e ammirate dal grande pubblico, in modo da poterle rendere note e apprezzate. Un evento, quello messo in atto, sotto certi aspetti “irripetibile”, che resterà
a disposizione del pubblico per circa sei mesi, e che troverà la sua degna conclusione a dicembre,
subito dopo Cortes Apertas.
La mostra, fortemente voluta da
Sabina Corriga, figlia del grande Maestro di Atzara nel cui nome è nata l’Associazione
Culturale, è stata curata personalmente da Lei e da Antonello
Carboni. "Le opere d'arte non dovrebbero restare mai nascoste – ha
detto con grande enfasi Sabina - ma bisognerebbe permettere a tutti di
conoscerle".
La collettiva è stata
favorevolmente patrocinata dall'Amministrazione comunale di Atzara ed è stata
sponsorizzata da numerosi Enti pubblici e privati, tra i quali il Distretto
Culturale del Nuorese, il GAL BMG, l'associazione Città del vino, la Fondazione
di Sardegna e il Banco di Sardegna, che ha messo a disposizione ben sette
straordinari capolavori della sua collezione. Atzara, dunque, ha potuto
mostrare con orgoglio un secolo d’arte, in particolare sardo, raccolto in un
magnifico spazio che ha messo insieme la collettiva più prestigiosa, fino ad oggi mai realizzata
sul Novecento sardo.
Il Museo Ortiz di Atzara,
grazie ai due curatori Sabina Corriga e Antonello Carboni, che hanno effettuato
un lungo e accurato lavoro di reperimento e selezione delle opere da esporre
non privo di sorprese e soddisfazioni, ha ospitato una mostra dal grande
fascino, che è stata da subito apprezzata e continuamente visitata e che certamente catalizzerà ad Atzara,
in particolare nel periodo estivo e autunnale, un grande flusso di visitatori.
“Abbiamo cercato
solo l’eccellenza tra gli autori, anche per offrire al pubblico il valore di
una mostra speciale; certamente la più prestigiosa mai realizzata sul tema,
ha avuto modo di dire ancora Sabina Corriga; siamo in presenza di una
collettiva di cui si parlerà per anni, ed è proprio il caso di non perderla.
Visitarla aiuterà a comprendere quali straordinari accadimenti culturali siano
avvenuti in questo paesino di poche anime ai primi del Novecento”.
Il Sindaco di Atzara
Alessandro Corona ha affermato con convinzione: “Nel rinnovare la
consolidata tendenza pionieristica, Atzara si pone ancora una volta in linea
con la tradizione artistica che da oltre cent’anni ne ha qualificato la storia,
il nome e l’operato”.
Cari amici, grazie anche
al grande Maestro Antonio Corriga, Atzara è diventato ‘un luogo simbolo’,
che, grazie anche al museo che porta il nome di Antonio Ortiz, esponente del
costumbrismo che, assieme ad altri talenti spagnoli come Eduardo Chicharro
pose le basi per la costituzione di quell’accademia spontanea che fu definita “la
scuola di Atzara”, rappresenta oggi nell’Isola un ‘polo artistico sardo’ di
prim’ordine, senza il quale sarebbe certamente più povero.
È proprio grazie a questa
particolare e straordinaria “scuola di Atzara” che, al seguito dei costumbristi,
si formarono pittori come Filippo Figari, Carmelo Floris e Stanis Dessy, dai
cui trassero ispirazione altri allievi come Salvatore Fara, Libero Meledina e il
grande pittore autoctono Antonio Corriga.
Amici, una mostra che
sarà capace non solo di far conoscere le straordinarie capacità dei nostri
artisti, ma sicuramente sarà anche un buon veicolo di conoscenza della nostra
isola, in particolare dei paesi del suo interno. Mi piace chiudere questa mia
breve riflessione con le parole del grande Antonio Corriga, che amava Atzara,
sua terra d’origine più di ogni altra. Egli aveva da sempre in cuor suo un
grande sogno: quello di vedere realizzata ad Atzara proprio una grande pinacoteca, cosa
che fortunatamente si realizzò.
Ecco quanto gli amici riferiscono
di avergli sentito dire: “Questo museo era un sogno cullato per decenni.
Essendo atzarese, e quindi formato qui, pensavo fosse opportuno allestire un
angolo che riunisse le tele di tanti autori, molti dei quali sono stati proprio
ad Atzara. Era come riunire assieme tanti amici”.
Credo che nessuno
dovrebbe perdere l’occasione di visitare una mostra così importante!
A domani.
Mario
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