Oristano 3 giugno 2019
Cari amici,
Quando si parla di caffè,
la prima cosa che viene in mente è il nostro amato, rinomato, famoso “espresso”, noto in tutto il mondo e
che fa ritenere tutte le altre varianti, i diversi modi di prepararlo, solo
surrogati imbevibili, ovvero vere e proprie ‘americanate’.
L’Italia, dunque, per lungo tempo tempio del vero caffè espresso e noi Italiani considerati gli unici, autentici “sacerdoti”
di questa straordinaria bevanda. Ma, come la storia insegna, nulla è immutabile
e anche per il nostro espresso ultimamente qualcosa sta cambiando.
Chi di norma fa colazione
al bar si è certamente abituato a sentire la clientela che non si limita più ad
ordinare semplicemente un espresso o un cappuccino, ma sente ordinare innumerevoli
varianti: macchiato freddo, al vetro, in tazza grande o shakerato, solo per
citare le più comuni. Insomma la realtà è che, forse anche per l’avvento della
globalizzazione, si stanno diffondendo nuovi modi di gustare il caffè, quella
straordinaria bevanda oggi diffusa praticamente in tutto il mondo.
Per farci conoscere per
bene “il vento di questo cambiamento”,
due intriganti giornalisti, Anna Muzio e Andrea Cuomo, hanno con certosina
pazienza effettuato una ricerca che, in conclusione, ha dato origine ad un
interessante libro dal titolo “Mondo
caffè”, Cairo Editore. Il libro è una vera storia del caffè, che parte da
lontano: dalla pianta della Coffea e delle notevoli differenze nelle sue diverse
varietà, Arabica e Robusta. I lettori del libro scoprono anche che il caffe è
oggi prodotto in oltre cinquanta Paesi della fascia tropicale ed è tra le
bevande più diffuse al mondo, a prescindere dalle condizioni economiche,
culturali, religiose dei vari consumatori.
In questo ‘melting
pot’ mondiale noi italiani possiamo dire di essere al top del
gradimento, avendo raggiunto una particolare esperienza e una considerazione
incondizionata. I due autori, che come dicevo sono partiti da lontano, nel
volume rendono edotti i lettori della lunga storia di questa pianta e della
relativa bevanda, dalle tecniche di estrazione a quelle di tostatura, dalla cultura
del suo utilizzo ai motivi della sua diffusione e del suo straordinario
successo nel mondo.
Nel libro risultano anche
analizzate le particolari caratteristiche dell'espresso, simbolo dell'Italian lifestyle
nel mondo, con riferimenti anche alle implicazioni relative ai suoi effetti, visto
anche che la medicina guarda ormai con favore ad un uso moderato del caffè. Gli
autori si addentrano poi nei meandri degli altri utilizzi, come per esempio
fanno gli chef che utilizzano il caffè come ingrediente dei loro piatti oppure
nei loro cocktail, come è dimostrato da innumerevoli ricette d'autore. Infine
il lettore viene idealmente trasportato in giro per il mondo nelle città del
caffè e indirizzato verso i locali in cui degustarlo al meglio. La curiosa prefazione
del libro è di Luciano De Crescenzo.
I due autori, in un’intervista
rilasciata all’uscita del libro, alla domanda posta per sapere quali fossero le richieste più
strane che essi avevano raccolto durante il loro peregrinare nel mondo, hanno
risposto: “Quello che raccontiamo nel nostro libro è il mondo del caffè che si
degusta in mille modi, al di là delle abitudini italiane. Anche da noi si
iniziano a proporre e a pretendere ad esempio le estrazioni lente, come il V60,
il Syphon, il Chemex. Modi che rappresentano una novità e che danno grande
importanza alla provenienza, alla qualità della materia prima e al 'momento'.
Possono essere considerate esperienze strane per noi italiani ma siamo convinti
che presto diventeranno comuni”.
Cari amici, per noi
italiani ormai anche il blasone di autentici principi del caffè espresso,
sembra aver perso lo smalto. Il mondo cambia e tutti dobbiamo essere pronti ad
adottare il cambiamento. Certo non sarà cosa facile, perché le abitudini, in
particolare quelle buone a cui siamo particolarmente affezionati, sono
difficili da dimenticare. Ma così va il mondo!
Del resto, amici, quando
abbiamo dato vita alla globalizzazione, quando abbiamo messo insieme a 360
gradi usi, costumi e modi di vivere e di consumare di altri popoli, perché non abbiamo pensato
che molte delle nostre abitudini sarebbero purtroppo cambiate?
Io,
tra l’altro, credo che siamo solo agli inizi, e che tanti altri mutamenti sono già nell'aria e presto molte altre cose cambieranno!
A domani.
Mario
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