martedì, giugno 04, 2019

CARNI ROSSE. GLI ESPERTI METTONO SULL’AVVISO: NON SOTTOVALUTARE I PERICOLI DEL SUO CONSUMO.


Oristano 4 giugno 2019
Cari amici,
Gli esperti hanno anche di recente lanciato un monito importante ai consumatori: è arrivato il momento di dare sul serio un taglio alla carne rossa. Indubbiamente non è un avvertimento che può essere preso alla leggera, visto quanto è diffuso il suo consumo. Più o meno tutti, anche nelle recenti festività, considerato il ponte ben lungo che ha consentito grandi uscite e scampagnate, non si saranno certo fatti mancare le grigliate di carne! 
Eppure è necessario tornare sull’annoso problema relativo alla correlazione tra consumo di carne (in particolare di carne rossa, ancora più in particolare di carne lavorata) e i rischi che il suo consumo crea per la nostra salute, analisi che è certamente non solo utile ma urgente e necessaria.
Uno nuovo recente studio ha infatti confermato, ancora una volta, che mangiare carne rossa frequentemente espone a numerosi e pericolosi rischi per la salute, in particolare per la maggiore incidenza di cancro all’intestino negli abituali consumatori di questo alimento. Secondo lo studio, condotto da un team dell'Università di Oxford (studio parzialmente finanziato dalla Cancer Research UK), mangiare una volta al giorno anche piccole quantità di carne rossa non trasformata (ovvero una semplice fetta un po' spessa di roast beef o una costoletta d’agnello) fa aumentare il rischio di cancro all’intestino del 20%.
La ricerca, che si è basata su un campione di quasi mezzo milione di uomini e donne britannici, ha rilevato che anche il consumo moderato di prosciutto e pancetta crea una maggiore probabilità di sviluppare questa malattia a carico dell’intestino. Nello studio prima richiamato sono state monitorate per oltre 5 anni 475.581 persone, tutte di età compresa tra 40 e 69. Durante questo periodo 2.609 persone hanno sviluppato un cancro all'intestino.
Lo studio ha anche rilevato, entrando in dettaglio, che coloro che consumavano in media 76 gr al giorno di carne rossa e lavorata avevano un rischio di carcinoma dell'intestino maggiore del 20% rispetto a coloro che ne mangiavano invece solo 21 gr al giorno. Solo per la carne lavorata, il rischio era del 19% più alto per coloro che ne consumavano una media di 29 gr al giorno rispetto a quelli che si limitavano a mangiarne 5 gr al giorno. E per le carni rosse non trasformate il rischio era del 15% più alto per le persone che ne mangiavano 54 gr al giorno rispetto a quelli che ne consumavano 8 gr al giorno. L’approfondito o studio ha anche scoperto che coloro che durante il pasto consumavano una buona quantità di fibre (da pane e cereali) avevano un rischio di cancro dell'intestino inferiore del 14%.
Statisticamente il cancro dell'intestino è il terzo tipo di cancro più comune nel Regno Unito, con circa 23.000 diagnosi all'anno. Non è la prima volta che la comparsa di tale tumore viene associata al forte consumo di carne rossa, tuttavia la nuova ricerca suggerisce che anche un modesto apporto di tale alimento può avere un impatto significativo.
Il professor Tim Key, co-autore dello studio ed esperto del rapporto tra cancro e dieta, intervistato ha dichiarato: "I nostri risultati suggeriscono fortemente che le persone che mangiano carne rossa e lavorata quattro o più volte alla settimana hanno un rischio più elevato di sviluppare il cancro dell'intestino rispetto a quelli che mangiano carne rossa e lavorata meno di due volte a settimana. (…) La maggior parte delle ricerche precedenti ha riguardato persone degli anni '90 o precedenti, e le diete sono cambiate significativamente da allora, quindi il nostro studio fornisce una visione più aggiornata che è rilevante per il consumo di carne oggi". Gli scienziati, alla luce dei risultati, raccomandano a tutti di ridurre l'assunzione di carne rossa a non più di due volte a settimana.
Cari amici, inserire nell’alimentazione quotidiana una dose ampia di carboidrati, diminuendo il consumo di proteine derivanti in particolare da cari rosse, fa senz’altro bene al nostro organismo, preservandolo dai tumori; l’aumento del consumo di carboidrati, poi, risulta particolarmente utile al nostro cervello, in quanto ne favorisce l’efficienza, prolungandone la longevità. Una delle malattie più temibili è senz’altro l’Alzheimer, e a questo proposito è bene ricordare che attualmente non esistono trattamenti farmacologici efficaci per contrastare la demenza senile, malattia che la medicina può soltanto rallentare; risulta, pertanto, di rilevanza fondamentale modificare la nostra alimentazione, predisponendo delle diete in grado di tenere in ordine ed efficiente il cervello, facendolo invecchiare più lentamente.
Cari amici, il consiglio, partendo dalle considerazioni degli esperti, è quello di usare, come al solito, il buonsenso. Il nostro corpo è una macchina complessa, e noi non dovremmo mai smettere di prestare la massima attenzione alle sue esigenze; allenare il proprio corpo e far in modo di tenere attivo il proprio metabolismo con un’alimentazione bilanciata, differenziata, povera di zuccheri e grassi, che prediliga frutta e verdura e povera di alimenti proteici come la carne (in particolare quella rossa), è una necessità diventata ineludibile. Senza dimenticare un altro nostro grande nemico: la sedentarietà! Dare al nostro corpo ogni giorno la giusta razione di attività fisica è un ulteriore esercizio-beneficio da non trascurare! Mai!
A domani.
Mario

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