Oristano 15 giugno 2019
Cari amici,
Ci sono progetti che
quando nascono appaiono solo come dei bei sogni: magnifici, ma terribilmente
difficili, in quanto realizzarli comporta un impegno e un coinvolgimento che
nella fase iniziale appare quasi un’utopia. Eppure la caparbietà delle donne è
in grado di superare ostacoli, scalare sentieri ripidi, arrivare al traguardo
con fatica ma con tanta soddisfazione, dopo aver creato magari una nuova via da
percorrere, il cui traguardo è ridare fiducia, ricostruire i fili spezzati,
ridare, come nel progetto di cui voglio parlare oggi, dignità e onore alle
donne che lo avevano perso.
Il progetto “RINASCERE”, frutto
della brillante idea della Presidente del Rotary Club di Oristano Silvia Oppo,
in realtà ha tutte queste caratteristiche e, seppure nella fase iniziale,
quando lo presentò ai soci del club apparve più un’utopia che un progetto
realizzabile, seppure con diffidenza iniziò a muovere i primi passi, facendosi poi
strada lentamente, giorno dopo giorno, arrivando felicemente a conclusione. Non
è stato facile creare quella fitta rete di forze necessarie alla sua
realizzazione, ma le donne sono più forti di quello che appaiono e la loro
apparente fragilità nasconde una forza a noi uomini spesso sconosciuta.
“Rinascere: una nuova
vita agli oggetti per una nuova vita delle donne”,
questo il titolo dell’ambizioso progetti di servizio che ha visto scendere in
campo, oltre il club di Oristano, promotore, anche i club Rotary del Terralbese
e di Bosa, con il forte coinvolgimento dell’Associazione “Prospettiva donna”,
del Centro Antiviolenza “Donna Eleonora” di Oristano, della Provincia di
Oristano e della sua Consigliera di Parità, dell’Assessorato alle Pari
opportunità del Comune di Oristano e degli operatori della moda, lo stilista
Carlo Petromilli e la textile designer Beatrice Pau. La Rotary Foundation,
braccio operativo mondiale dei progetti Rotary, ha subito aderito all’iniziativa
partecipando ai costi operativi.
Scopo primario dell’operazione
“Rinascere” ridare dignità e opportunità alle donne vittime di violenza
assistite dal Centro Antiviolenza “Donna Eleonora” di Oristano; all’uopo è
stato allestito un laboratorio, volto alla creazione di nuovi oggetti a partire
da materiali di riciclo. Con il loro lavoro potranno riprendere a vivere
oggetti considerati obsoleti, ai quali verrà data una nuova possibilità di
"essere"; essi potranno così, metaforicamente, essere associati ai
difficili e complessi percorsi delle donne vittime di violenza di genere e
domestica, che con grande fatica dopo la tragedia potranno intraprendere nuovi
percorsi di vita.
- creare opportunità
lavorative per un gruppo di donne seguite dal Centro antiviolenza Donna
Eleonora di Oristano;
- contrastare il
ripetersi di fenomeni di violenza fisica e psicologica attraverso l’indipendenza
economica delle donne;
- ricreare, lavorando
insieme, quello spirito di corpo che ridà forza interiore a ciascuna, per poter
affrontare meglio un futuro di dignità e indipendenza.
Come prima fase è stato
allestito il laboratorio, ubicato presso il Centro antiviolenza Donna Eleonora
di Oristano, che è stato attrezzato a carattere permanente, con strumentazioni
e materiali professionali. In questo luogo lo stilista Carlo Petromilli e la
textile designer Beatrice Pau, che si sono prestati a svolgere la loro opera in
forma volontaria, curano l’attività didattica e la realizzazione dei manufatti
a partire da tessuti, trine e altri materiali preziosi, che con grande
disponibilità sono stati offerti da diversi privati che hanno accolto la
richiesta lanciata sui social dalle operatrici del centro.
La seconda fase prevede
la vendita degli oggetti realizzati, e, allo scopo, è stata creata una pagina eCommerce
(progettorinascere.com) che consente l’acquisto solidale degli oggetti
prodotti, il cui ricavato potrà sostenere autonomamente le spese di gestione dei
laboratori (oltre il periodo di finanziamento del progetto), oltre che creare
fonti di guadagno futuro per le donne partecipanti.
Amici, ieri, venerdì 14
giugno, nella Piazza cattedrale della nostra Oristano è stato presentato al
pubblico il progetto ormai realizzato; dalle ore 21.00 una folla curiosa e
partecipe (stimata in oltre 500 persone) ha voluto essere presente. A
presentare la bella manifestazione una grande Rossella Faa, che con le sue
indubbie capacità sceniche ha intrattenuto il pubblico con le sue canzoni (parte
del suo spettacolo Canzoni a casaccio) e la sua satira graffiante da vera donna
sarda.
In prima fila le
autorità: il Prefetto, il V. Prefetto, il Questore, l’Amm.re straordinario
della Provincia, l’Assessore ai servizi sociali del Comune di Oristano, il
Rettore del Seminario dell’Arcidiocesi in rappresentanza del Vescovo, e diversi
rappresentanti delle varie associazioni, parte integrante e attiva del
progetto. Il pubblico ha gradito sia la splendida presentazione del progetto da
parte dell’artista, che il suo scopo e i soggetti che lo hanno realizzato. Una bella
sfilata dei primi abiti realizzati dal gruppo nel laboratorio e indossati da
una serie di belle e giovani ragazze, è stata a lungo applaudita dal pubblico.
Diversi gli interventi
che intendevano chiarire scopi e modalità del progetto: dalla Presidente del
club Rotary oristanese Silvia Oppo alla consigliera di parità Stefania Carletti,
dalla Dr.ssa Anna Paola Iacuzzi a Patrizia Desole, dalla Sindaca di Arborea Manuela Pintus al Questore di Oristano Dr.ssa Giusy Stellino, che,
indossando un foulard realizzato dal laboratorio, ha affermato che oggi le
donne possono cimentarsi in tutte le professioni, anche quelle ritenute fino a
poco tempo fa prettamente maschili, e Lei ne è un esempio.
Cari amici, un grande
progetto di servizio quello realizzato dal Rotary, che dimostra che “insieme”
si possono realizzare anche le cose più difficili! Portiamo sempre il nostro massimo rispetto alle donne, esse se lo meritano sempre!
A domani.
Mario
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