domenica, giugno 09, 2019

“SU PASSU DE S’ISTORIA”, LA PRO LOCO DI ORISTANO RIPERCORRE LA STORIA DELLA SARTIGLIA ALLA LUCE DEL CONTRIBUTO SOSTANZIALE PORTATO ALLA GIOSTRA DAI SUOI TAMBURINI E TROMBETTIERI.


Oristano 9 giugno 2019
Cari amici,
È proprio vero: ad Oristano l'interesse per la Sartiglia dura tutto l’anno! Ovviamente questo non significa che in tutti i mesi ci sia la stessa “forte intensità”, però, a prescindere da questa ‘corrente alternata’, parlare di Sartiglia è senz’altro il miglior sport praticato dagli oristanesi.
Ebbene, in questo panorama ‘sartigliesco’ la Pro Loco di Oristano, Sabato 8 giugno, ha organizzato, presso la propria sede di Via Ciutadella de Menorca, un convegno per parlare di una camponente importante dello storico torneo “Sa Sartiglia”: i notissimi, mitici tamburini e trombettieri dell’Associazione, considerati addirittura una indispensabile presenza per lo svolgimento del torneo, in grado di dare tono, vivacità e tempi di esecuzione, creando con il pubblico che assiste alla manifestazione un connubio unico.
Il convegno, che portava il titolo significativo di “Su passu de s’istoria” (con chiaro riferimento ai 'passi' musicali che accompagnano le discese del torneo), è stato aperto dal Presidente della Pro Loco Gianni Ledda, che, dopo aver ringraziato i numerosi intervenuti, ha brevemente riepilogato la storia della Pro Loco di Oristano, nata nel 1954 con il nome di A.T.A, Associazione Turistica Arborense. L’associazione iniziò ad occuparsi di Sartiglia nel 1956, Presidente Dr. Gino Carloni. Quattro anni più tardi gli successe il Dottor Salvatore Manconi, che negli oltre vent’anni di presidenza riesce a valorizzare in modo particolare la Sartiglia, portandola ad una notorietà di respiro nazionale. Nel 1981 la presidenza passò a Luciano Loddo, a cui farà seguito poi la presidenza di Giorgio Colombino, durata circa un quarto di secolo.
Il presidente Ledda ha poi parlato delle vicende successive, positive e negative, cambiamenti che hanno portato la Sartiglia fuori dalla Pro Loco (con la nascita della “Fondazione Sa Sartiglia”), facendo anche riferimento, seppure in modo velato ai dissidi nati tra le due associazioni; oggi però non è più tempo di dissidi, e l’apporto della Pro Loco alla Sartiglia continua rimanere di grande importanza, proprio per quanto riguarda il supporto dato dalla speciale musica che l’accompagna, fornita dau suoi Tamburini e Trombettieri.
Il numeroso pubblico presente nella sala convegni della Pro Loco, vedeva in prima fila le autorità comunali: il sindaco Lutzu, il v. sindaco e assessore alla cultura Massimiliano Sanna, l’assessore al turismo Stefania Zedda, il Comandante Provinciale dei CC, col. Domenico Cristaldi, oltre alle vecchie glorie della Pro Loco, dal presidente Giorgio Colombino ai tamburini Pacifico Tratzi e Bruno Marras. Gianni Ledda, dopo aver ripercorso brevemente la storia della Pro Loco e della Sartiglia, che si sono sempre intrecciate in modo strettissimo, è entrato in argomento, ribadendo la funzione importantissima svolta dai tamburini e dai trombettieri nella realizzazione della giostra.
La parola è poi passata al sindaco Andrea Lutzu, che, dopo il suo saluto ha detto: “Questa amministrazione crede fermamente nel lavoro incessante portato avanti da sempre dalla Pro Loco, per cui chi vede ancora dissidi tra Pro Loco e Fondazione Sa Sartiglia sbaglia; oggi non è più tempo di scontri e noi tutti, sindaco e assessori, siamo garanti di questa ritrovata coesione”.
Concetto ribadito poi anche da Massimiliano Sanna, che ha fermamente sostenuto che i tamburini e i trombettieri della Pro Loco, sono l’asse portante della Sartiglia. Un plauso aggiuntivo, ha continuato, va ancora alla Pro Loco, che ha creato un vivaio importante di formazione di giovanissimi, che diventeranno in tempi brevi abili tamburini e trombettieri. Anche l’assessore Stefania Zedda ha confermato la piena collaborazione tra il suo assessorato e la Pro Loco, che definisce valido e fruttuoso. Dopo i saluti del Presidente emerito Giorgio Colombino, la parola è passata al moderatore del convegno, la giornalista Alessandra Ghiani.
La giornalista, direttrice della patinata rivista “Antas”, nel presentarsi al pubblico ha detto che la rivista da lei diretta parla di Sardegna; essa è ancora uno strumento tangibile, stampato su carta, mezzo ben differente dal messaggio virtuale informatico; la rivista parla di cultura, di artisti e di luoghi, di fatti e di persone, che nei momenti diversi della vita appaiono importanti. La Storia della Sardegna – ha detto - seppure sofferente di oltre 4 secoli di dominazione iberica, ha comunque avuto modo di assorbire cultura, tradizioni, opere d’arte, usi e costumi dei dominatori spagnoli, tra cui tornei importanti come quello della Sartiglia. Ha poi passato la parola al primo relatore, il professor Bruno Cotza.
Il professore è partito dalla storia dei tamburini e trombettieri della Sartiglia e di 'quando' essi con i loro strumenti sono entrati a far parte della Sartiglia. È ripartito dall’A.T.A., l'antenata della Pro Loco, quando negli anni cinquanta del secolo scorso l’Ente iniziò a fornire alla Sartiglia l’accompagnamento musicale. Ha poi parlato dei diversi passi musicali utilizzati (ben diversi per Su Componidori, Su Segundu, etc.) così come di abbigliamento, di maschere (inizialmente ricavate dalla maschera dei partecipanti al torneo ridotta a metà) oltre che di costumi e della loro evoluzione nel tempo. La parola è poi passata a Marcello Marras.
Maras, direttore del Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano, sempre riferendosi ai tamburini e trombettieri della Sartiglia, è partito dall’aspetto antropologico della loro musica. Ha ribadito il concetto di ‘continuità storica’, reso evidente anche da un fatto da lui vissuto nella stessa mattina del convegno, quando di primo mattino è stato svegliato dal ritmo di tamburi e trombe che provenivano dalla scuola vicina a casa sua. Erano i ragazzi che, al termine dell’anno scolastico, lo festeggiavano proprio con i simboli musicali della città di Eleonora! La Sartiglia, dunque, un continuum che lega l’ieri all’oggi; è il presente che si riconosce nel passato e che funge da formidabile collante.
Terzo e ultimo relatore il prof. Ignazio Macchiarella. Da buon lussurgese il professore ha detto che lui conosceva meglio Sa Carrela, ma che indubbiamente la Sartiglia è una realtà di grande importanza, nella quale la musica assume una funzione particolare. I musici (sia al tamburo che alla tromba) creano un ‘complesso strumentale’, ovvero un gruppo, che deve essere coeso e amalgamato in modo perfetto. Per realizzare questa unione è necessaria una costante ‘negoziazione’, che alla fine porta l’insieme ad un livello ottimale.
Dopo un lungo applauso, su richiesta del presidente Gianni Ledda è intervenuto il Comandante Cristaldi che, dopo aver ringraziato per l’invito, ha detto che alle prossime manifestazioni ufficiali dell’Arma avrà il piacere di invitare sempre a partecipare uno dei trombettieri della Pro Loco. Un riconoscimento di valore certamente apprezzato e gradito da tutti!
Cari amici, la Sartiglia è un evento che, seppure con contaminazioni e adattamenti, ammalia sempre il popolo oristanese; è stato così ieri, lo è oggi e lo sarà certamente domani. Al termine dell'incontro i tamburi hanno preso a rullare, accompagnati dallo squillo delle trombe: un segno di ringraziamento ai numerosi presenti. la loro musica ha continuato a diffondere le note della Sartiglia anche per strada, mentre i partecipanti dopo aver lasciato la Sede si ristoravano con un piccolo buffet allestito all’esterno, dove certo non mancava la classica vernaccia!
A domani amici!
Mario


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