Oristano 2 giugno 2019
Cari amici,
Oggi è la festa della nostra Repubblica. Sono trascorsi oltre 70 anni e l'Italia, dopo i tormenti delle due guerre precedenti, ricostruita dalle macerie con grande forza di volontà, vive in una dimensione di democrazia che, seppure i problemi non manchino, lotta per mantenerla integra. Auguri dunque alla nostra patria ed alla sua vita repubblicana e democratica.
Il mio post di oggi, vuole però tornare un po' indietro nel tempo, quando la democrazia era assente, quando forme di governo prevaricanti e dittatoriali avevano escluso la democrazia dal vocabolario e conseguentemente albergavano forme di violenza inusuali e inaudite. Amici, sono arrivato a superare da qualche anno i 70 anni di età, eppure fino ad oggi non avevo mai avuto occasione di “incontrare” nel mio percorso quotidiano (fatto di ricerca di notizie per poi scrivere di tutto un po’), la parola “MADAMATO”. Sono arrivato quasi "per caso" a scoprire il fatto che conteneva incorporata questa parola, cosa che mi ha portato, per saperne di più, a consultare il Devoto-Oli. In questo dizionario così viene definito il significato di questa parola: “Convivenza di tipo coniugale fra un cittadino di uno Stato europeo e un’indigena di una colonia dello stesso Stato…”.
Il mio post di oggi, vuole però tornare un po' indietro nel tempo, quando la democrazia era assente, quando forme di governo prevaricanti e dittatoriali avevano escluso la democrazia dal vocabolario e conseguentemente albergavano forme di violenza inusuali e inaudite. Amici, sono arrivato a superare da qualche anno i 70 anni di età, eppure fino ad oggi non avevo mai avuto occasione di “incontrare” nel mio percorso quotidiano (fatto di ricerca di notizie per poi scrivere di tutto un po’), la parola “MADAMATO”. Sono arrivato quasi "per caso" a scoprire il fatto che conteneva incorporata questa parola, cosa che mi ha portato, per saperne di più, a consultare il Devoto-Oli. In questo dizionario così viene definito il significato di questa parola: “Convivenza di tipo coniugale fra un cittadino di uno Stato europeo e un’indigena di una colonia dello stesso Stato…”.
La scoperta casuale di cui accennavo è avvenuta
quando sono incappato nella pagine di un qutidiano milanese dove la cronaca locale riportava l’imbrattamento della statua dedicata a Indro Montanelli posta nei
giardini di Piazza Venezia a Milano; mi incuriosì la scritta attaccata al
piedistallo della statua, imbrattata di rosa da un gruppo di femministe, che
senza mezzi termini accusava il noto giornalista di essere stato in passato uno “Stupratore di bambine”.
L’Accusa rivolta al noto giornalista faceva riferimento alle violenze commesse dagli italiani in Eritrea nel periodo in cui Montanelli era sottotenente e, in particolare, all’applicazione, anche da parte sua, del cosiddetto “Madamato”, cioè di quel ‘particolare’ matrimonio-farsa da Lui contratto con una dodicenne abissina, come da lui stesso confermato in un’intervista rilasciata a Enzo Biagi, dove riferiva di averla “comprata assieme a un cavallo e un fucile, il tutto per 500 lire”.
L’Accusa rivolta al noto giornalista faceva riferimento alle violenze commesse dagli italiani in Eritrea nel periodo in cui Montanelli era sottotenente e, in particolare, all’applicazione, anche da parte sua, del cosiddetto “Madamato”, cioè di quel ‘particolare’ matrimonio-farsa da Lui contratto con una dodicenne abissina, come da lui stesso confermato in un’intervista rilasciata a Enzo Biagi, dove riferiva di averla “comprata assieme a un cavallo e un fucile, il tutto per 500 lire”.
La mia nota curiosità mi portò
a cercare ulteriori dati su questo fenomeno, arrivando a scoprire che questa
consuetudine, iniziata in Eritrea ed estesa poi alle altre colonie italiane, altro
non era che una “relazione temporanea”
more uxorio tra un cittadino italiano (soldati prevalentemente, ma non solo) ed
una donna nativa delle terre colonizzate, chiamata in questo caso madama;
relazione, però, mica tra adulti consenzienti ma riferita ad un vero e proprio acquisto di
bambine dalla famiglia d’origine, per un uso che più che di matrimonio, seppure
temporaneo, sapeva di ben altro!
Praticato sin dai primi
anni di presenza italiana in Africa Orientale, il Madamato fu giustificato come
“rispondente alla tradizione locale del dämòz o nozze per mercede", una forma di contratto matrimoniale che
vincolava i coniugi ad una reciprocità di obblighi, che includevano per l'uomo
quello di provvedere alla prole anche dopo la risoluzione del contratto. In
realtà, però, per i conquistatori europei il madamato altro non era che un’autorizzazione
ad avere l’accesso a libere prestazioni domestiche e sessuali, senza preoccuparsi
troppo né per i vincoli precedenti (diversi soldati erano sposati) né degli
eventuali doveri (figli nati dalla relazione) previsti dal particolare contratto
matrimoniale.
Una convivenza certamente molto
gradita dagli europei conquistatori, anche se non mancarono le voci di
dissenso, come quella di Ferdinando Martini, primo governatore dell'Eritrea, che
considerava il madamato un inganno ed un sopruso nei confronti delle giovani donne
locali. Tuttavia quest’abitudine si diffuse enormemente tra gli occupanti le
colonie, sia per la lontananza delle mogli italiane e delle famiglie, sia per
la preferenza accordatale dai Comandi Militari, che preferivano il Madamato alla
frequentazione di prostitute locali, veicolo di malattie sessualmente
trasmissibili.
Il diffuso utilizzo di
questo strumento ‘para-coniugale’ portò alla nascita ed al contestuale
abbandono di un numero altissimo di figli meticci non riconosciuti dal padre, la
cui unica sorte fu quella di essere accuditi presso i brefotrofi religiosi,
anche se non mancarono comportamenti responsabili da parte di soldati italiani che
riconobbero i propri figli, in particolare effettuati dai soggetti celibi che
erano numerosi.
A dichiarare il Madamato
illegale, divenendo proibito e penalmente perseguibile, fu il Regio Decreto
Legge del 19 aprile 1937 (quello che introduceva le leggi razziali), anche se
con scarsi risultati. Il regime fascista in realtà lo giudicava rovinoso per
l'integrità della razza e per il prestigio dell'Italia imperiale, mica per la
salvaguardia delle povere, giovanissime vittime di questo matrimonio-imbroglio!
Cari amici, debbo dirvi
che al termine di queste ricerche sono rimasto abbastanza scosso. Mi è venuto
da paragonare il comportamento adottato dai nostri nonni negli anni Trenta del
secolo scorso, con quello dei “padri di famiglia” della nostra epoca,
che raggiungono i Paesi esotici non per godere delle bellezze dei luoghi ma per
praticare il “turismo sessuale”, effettuato con soggetti in gran parte adolescenti. Che il nostro maschio latino, oggi come ieri, abbia
bisogno di continue conferme della propria virilità sembra essere un dato
tristemente confermato!
Amici, oggi come ieri la
pedofilia risulta sempre imperante, nonostante le teoriche, severe leggi che
invece dovrebbero costituire un grosso deterrente. Lo abbiamo visto ieri nelle colonie
e lo vediamo oggi praticato nei Paesi poveri e sottosviluppati. Ieri i soldati, oggi gli uomini
d’affari, imprenditori e manager potenti; persone difficili da distinguere
quando vivono la loro vita quotidiana, nella quale appaiono come mariti
apprensivi, padri affettuosi e lavoratori indefessi. Poi, in vacanza, si
trasformano: indossano i panni di Superman, diventando, secondo la convenienza, dottor
Jekyll o mister Hyde.
Amici, scoprire il Madamato
alla mia età, è stata davvero una brutta sorpresa…
A domani.
Mario
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