Oristano
31 maggio 2019
Cari amici,
Voglio chiudere i post di questo mese con una notizia che mi conforta molto: riguarda il Museo-Pinacoteca
allestito da Don Eliseo a Terralba, che, posso garantirvi, è
qualcosa di straordinario! Personalmente ho avuto il piacere di visitarlo per
intero e debbo dire che addentrarsi nelle sue sale è come fare un grande tuffo
nel passato, considerato che al suo interno si trovano reperti assolutamente
unici, appartenenti a diverse epoche storiche, testimonianza
tangibile di molti avvenimenti del nostro passato.
Della mia visita, fatta
con il gruppo di amici che si ritrovano nel “Cenacolo E.P.D.O.”, raggruppamento culturale messo su da Roberto Cau, ho già avuto occasione di scrivere su questo blog in
data 6 dicembre 2017; per chi fosse davvero curioso, voglio riportare qui il
link perché possa andare a leggere la mia riflessione: http://amicomario.blogspot.com/2017/12/collezionareche-passione-ce-chi-con.html.
Fu in quell’occasione con
Don Eliseo, mentre ci accompagnava e ci illustrava i diversi pezzi importanti
della sua collezione, ci parlò anche dell’ipotesi che stava maturando dentro di lui, quella
della futura cessione del museo ad un Ente pubblico, in modo che, dopo la sua
morte, potesse non essere custodito ma anche valorizzato e trasmesso integro,
senza essere smembrato, alle nuove generazioni.
Ebbene, recentemente Don Eliseo,
certosino creatore di questo Museo-Pinacoteca, ha annunciato di aver preso la sua ponderata
decisione: Il Museo Pinacoteca da Lui fondato passerà al Comune di Terralba. Il
dinamico Prete, la cui storia ho voluto riepilogare nel post del mio blog prima accennato, ha deciso di donarlo
alla città di Terralba perchè potesse diventare un “Museo pubblico”, restando integro e disponibile
all’intera Collettività. Per l’affezione che Egli manifesta nei confronti di
questa sua creatura, ha stabilito che la cessione avrà effetto pratico dopo la sua morte, in quanto Egli intende continuare, finché ne avrà le forze, a
"viverlo" quotidianamentoe insieme al numeroso pubblico che va a visitarlo.
In realtà il certosino
sacerdote, covava da anni l’idea che il museo avrebbe dovuto continuare a vivere
anche dopo la sua morte, e già nel 2009 in un’intervista alla Nuova Sardegna
aveva manifestato questa sua idea. Ora, dopo la proposta che Don Eliseo ha
fatto al Comune di Terralba, il Sindaco Sandro Pili, ha immediatamente
convocato il Consiglio comunale, che, accogliendo con favore la donazione, ha
dato il via libera all’acquisizione al patrimonio comunale.
Il sindaco Sandro Pili, soddisfatto per la
decisione presa dal titolare del Museo, ha dichiarato: “Abbiamo accolto con grande gioia
la volontà di Don Eliseo di cedere l’importante raccolta custodita nel
Museo-Pinacoteca al Comune. Ci attiveremo subito per perfezionare l’atto di
cessione, che contiamo di effettuare entro l’anno, in modo che l’importante
struttura museale possa essere salvaguardata e visitabile in futuro da tutti i
visitatori”.
Cari amici, questo Museo-Pinacoteca
messo su da Don Eliseo, situato a Terralba in Via Respighi, è stato ufficialmente
inaugurato nel 2004. Esso custodisce un gran numero di reperti archeologici e
oggetti d’arte che ripercorrono un arco di tempo lunghissimo: dall’età pre-nuragica
al 1950, con particolare focalizzazione sulla storia di Terralba.
I pezzi
rappresentanti svariate epoche storiche, spaziano nei vari ambiti dell’arte e
della tecnica, partendo da quelli più antichi e, tempo per tempo, arrivando
alle epoche successive (molto interessanti i volumi delle sacre scritture
risalenti al 1500, il grammofono col rullo in legno risalente al '700, o la
macchina fotografica dei primordi della fotografia).
Una collezione vasta e
preziosa come questa, capace di ammaliare il visitatore, passando dalla pittura
(comprendente numerose icone russe del '600 e del '700 e tele di autori sardi e
italiani dal '500 sino all'800) ai gioielli, dai mobili d´epoca alle ceramiche,
dalle stampe agli arazzi, è un grande patrimonio che merita con certezza di
essere conservato a dovere e trasmesso integro alle “Nuove Generazioni”, per
questo è giusto che diventi un prezioso patrimonio della collettività.
Amici, oggi si
concretizza un evento che mette in luce la grande disponibilità umana e sociale
di un certosino sacerdote che del grande sforzo di collezionista per una vita
intera, vuole in futuro far godere questa meraviglia da tutta la collettività. Mi piace chiudere questa riflessione
con le parole che Egli usò nell’intervista rilasciata alla Nuova Sardegna nel
2009. «Questo museo diventerà in futuro un Museo civico,
perché racchiude un enorme patrimonio del nostro territorio, frutto molto
spesso di donazioni di miei concittadini, che deve restare un bene pubblico per
tutti, in modo che le persone ne possano godere e questo patrimonio non venga
disperso».
Grazie, Don
Eliseo, non sono necessarie altre parole per definire la sua grande personalità e
disponibilità umana, di uomo e di sacerdote!
A domani.
Mario
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