Oristano
25 maggio 2019
Cari amici,
dell'inquinamento causato dalla plastica, anzi della
plastica come “peste del terzo millennio” ho parlato in abbondanza su questo
blog, ma certo non basta. Il post di oggi, dunque, ha lo scopo di continuare ad insistere perchè tutti si rendano conto che per
eliminare un problema, in particolare se è immenso come quello rappresentato dalla
plastica, è necessario un forte impegno collettivo, in quanto nessuno può chiamarsi fuori.
L'era della plastica, iniziata timidamente negli anni Sessanta del secolo scorso, ha travolto e spazzato via le vecchie abitudini, quando il costante riuso delle cose era la regola. Oggi, nel terzo millennio, le materie plastiche sono sicuramente il materiale più utilizzato in assoluto da parte della cosiddetta civiltà industriale, tanto che la nostra epoca viene da tempo definita come “L’ERA DELLA PLASTICA”.
L'era della plastica, iniziata timidamente negli anni Sessanta del secolo scorso, ha travolto e spazzato via le vecchie abitudini, quando il costante riuso delle cose era la regola. Oggi, nel terzo millennio, le materie plastiche sono sicuramente il materiale più utilizzato in assoluto da parte della cosiddetta civiltà industriale, tanto che la nostra epoca viene da tempo definita come “L’ERA DELLA PLASTICA”.
Insomma, la vita
quotidiana di ciascuno di noi, oggi, è sostanzialmente dipendente dalla
plastica! Questo materiale “nuovo”, non presente naturalmente in natura, è
diventato addirittura “indispensabile”, avendo semplificato un’infinità di gesti
quotidiani, dal fare la spesa alla conservazione del cibo, dal vestirsi al
viaggiare, rivoluzionando abitudini consolidate da secoli e contribuendo
a creare quello che noi consideriamo uno “stile di vita moderno”. Fino ad
accorgerci, però, che lentamente ma inesorabilmente, la plastica era diventata il nostro
nemico più insidioso.
Ecco allora arrivare la consapevolezza che è arrivato il
momento di fermarsi, di cercare di provare a tornare indietro. Combattere, però, contro un
nemico diventato così invasivo, appare un’impresa da fatica di Sisifo: tanto difficile che arrivare a vincere la sfida appare un
problema apparentemente sovrumano.
Tuttavia, quando ci si trova di fronte ad un nemico così pericoloso e insidioso, non si può restare inerti: “A la guerre come a la guerre”, è un modo di dire noto, e a mio avviso deve costituire per tutti, nessuno escluso, un impegno a 360 gradi: senza sè e senza ma. Ho già scritto dei milioni di tonnellate di plastica che ogni anno si riversano negli oceani, tanto da far dichiarare agli esperti che in tempi brevi nel mare ci sarà più plastica che pesce! Allora, dunque è tempo di correre ai ripari, mettendo in mare una crociata gigantesca che tolga questo pericolo dal mondo.
Tuttavia, quando ci si trova di fronte ad un nemico così pericoloso e insidioso, non si può restare inerti: “A la guerre come a la guerre”, è un modo di dire noto, e a mio avviso deve costituire per tutti, nessuno escluso, un impegno a 360 gradi: senza sè e senza ma. Ho già scritto dei milioni di tonnellate di plastica che ogni anno si riversano negli oceani, tanto da far dichiarare agli esperti che in tempi brevi nel mare ci sarà più plastica che pesce! Allora, dunque è tempo di correre ai ripari, mettendo in mare una crociata gigantesca che tolga questo pericolo dal mondo.
L’Unione Europea ha già approvato
il divieto al consumo di alcuni prodotti come posate, bastoncini cotonati,
piatti, cannucce, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini, che
costituiscono il 70% dei rifiuti che finiscono in mare. Tutti gli Stati
aderenti stanno predisponendo le relative norme applicative. Tuttavia, le norme
bastano solo fino ad un certo punto: tutti si devono sentire coinvolti e
responsabili, se vogliamo davvero eliminare un problema che rischia di
travolgere il mondo. Bisogna impegnarsi a fondo per creare consapevolezza, per educare o rieducare tutti, anche se è la storia ad insegnarci quanto sia faticoso e non
sempre fruttuoso, ottenere risultati apprezzabili e nei tempi giusti.
Allora è auspicabile che le norme emanate siano particolarmente severe, e che TUTTI, a partire dagli Enti pubblici preposti alla salvaguardia della
nostra salute, si attrezzino per fare quanto è in loro potere per risolvere il problema; a partire dai comuni, anche i più piccoli, alcuni
dei quali si sono già mossi nel senso giusto. Di recente, per esempio, ho letto
che il comune di Sassari ha emanato norme rigide per cercare di limitare i danni, in particolare
quelli che i vacanzieri fanno nelle sue spiagge.
Il Consiglio Comunale,
per quanto riguarda la plastica, con una recente ordinanza ha bandito da
spiagge, parchi, pinete e aree verdi tutti gli utensili in materiale plastico
come piatti, bicchieri, posate e contenitori vari. Il divieto vale anche per le
manifestazioni nei luoghi pubblici, come concerti e altri eventi. Con
l’approvazione del nuovo regolamento saranno dunque vietate diverse
consuetudini ormai consolidate, come quello dello smodato uso della plastica usa e getta.
Chi non rispetterà le regole andrà incontro e salate sanzioni amministrative. E
non è finita.
La svolta ecologica messa
in atto dal Comune di Sassari mette al bando anche i palloncini. Il
coreografico e colorato volo verso le nuvole per festeggiare un neo laureato, o
per farsi perdonare qualcosa da una fidanzata delusa d’ora in poi potrà essere
punito con una bella ammenda dagli agenti della polizia locale. Inoltre, con l’entrata
in vigore del nuovo regolamento di gestione dei rifiuti urbani, non solo la
plastica ma anche le sigarette non saranno più ammesse nelle spiagge del Comune
e sarà vietato inserire volantini elettorali e pubblicitari sotto i
tergicristalli delle auto o nelle cassette postali lungo le vie pubbliche.
Credo che la svolta messa in atto a Sassari
costituisca davvero un fatto estremamente positivo. Per mitigare la rabbia
degli irriducibili del fumo, il nuovo regolamento comunale, che impone il
divieto assoluto di fumo nelle spiagge sassaresi, ha previsto delle
apposite aree per fumatori. Un contentino che potrebbe aiutare la svolta.
Amici, la stagione balneare è ormai alle porte: le spiagge di Sassari saranno dunque le prime nell’isola dove vedremo comparire le prime “No smoking area”! Un grande plauso a questo Comune.
Amici, la stagione balneare è ormai alle porte: le spiagge di Sassari saranno dunque le prime nell’isola dove vedremo comparire le prime “No smoking area”! Un grande plauso a questo Comune.
Speriamo che quanto
disposto diventi subito virale e contagi tante altre Amministrazioni locali, e di riflesso i cittadini!
A domani, amici.
Mario
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