Oristano 2 maggio 2019
Cari amici,
Maggio è il mese del grande risveglio della natura e della sua straordinaria varietà, bellezza e armonia. Per questa ragione oggi vi voglio parlare del rarissimo “Caracal aurata”, o Gatto dorato, un
felino di medie dimensioni, somigliante ma molto più grande del gatto domestico
(i maschi raggiungono i 14 kg di peso e il metro e 30 di lunghezza, coda
inclusa). Il Caracal aurata è da tempo ritenuto un animale molto raro ed a rischio estinzione, la cui
presenza finora era nota solo nelle foreste dell'Africa tropicale, e non in
altre zone. Di recente, invece, grazie alle foto-trappole collocate per ragioni
di studio nelle foreste della Tanzania, è stata accertata anche lì la sua presenza.
A scoprirlo nelle intricate foreste
della Tanzania è stato un team di ricercatori coordinati da Francesco Rovero,
del Dipartimento fiorentino di biologia e collaboratore del Muse di Trento che, attraverso diverse foto, hanno accertato la presenza di una colonia di questo animale, dimostrando
quindi, anche con un certo sollievo, la sua diffusione anche fuori dall’areale tropicale africano.
L’animale, come si rileva
dalle foto scattate, ha un portamento elegante, uno sguardo acuto e un
magnifico mantello color oro. Il mantello di quest’animale può variare
dall’arancione intenso al tipicamente “dorato”, dal grigio al marrone scuro,
arrivando anche al nero. È un agile cacciatore che utilizza la tecnica dell’appostamento
e nella zona tropicale è specializzato nella caccia alle piccole antilopi di
cui spesso si nutre.
Foto in notturna
In considerazione delle
abitudini estremamente riservate, si conosce ben poco sul comportamento dei
gatti dorati africani. Sono comunque animali solitari, con abitudini
generalmente crepuscolari o notturne, anche se, in relazione alla disponibilità
locale delle prede, siano stati osservati cacciare anche durante il giorno. Circa
le loro abitudini riproduttive, queste si basano solo su osservazioni compiute su
animali in cattività. È stata accertata una riproduzione abbastanza facile; in questa
specie, infatti, la madre partorisce uno o due piccoli dopo un periodo di
gestazione di circa 75 giorni. I neonati pesano 180-235 gr. e dimostrano subito
grande agilità, crescendo e sviluppandosi rapidamente.
Il gatto dorato africano
è grande circa il doppio di un gatto domestico. La sua testa arrotondata è
molto piccola se paragonata alle dimensioni del corpo. Ha una costituzione
pesante, con zampe lunghe e tozze, coda relativamente breve e grandi piedi. La
lunghezza del corpo generalmente varia, da una parte all'altra dell'areale, tra
i 61 e i 101 cm. La coda misura 16–46 cm, e l'altezza al garrese è di circa
38–55 cm. Questo felino pesa da un minimo di circa 5,5 kg, ad un massimo16 kg; i maschi sono più pesanti delle
femmine.
Questa specie, come detto,
è considerata abbastanza rara e in costante pericolo, minacciata dalla caccia e dalla costante distruzione
dell'habitat originario; ora verrà meglio verificata l’ampiezza della sua presenza
in Tanzania, dopo averne avuto la certezza con le foto scattate da alcune foto trappole
poste in quella zona nell'autunno del 2018 (ne furono posizionate 65, in diversi
punti). Certo ci vorrà del tempo, perché il gatto d'orato è un animale estremamente elusivo,
tanto da meritarsi la fama di felino più sconosciuto del continente africano.
La scoperta fatta in
Tanzania dai ricercatori dell’Università fiorentina aggiunge un tassello
importante alle conoscenze della fauna tropicale. “Stiamo finendo di analizzare i
dati complessivi (quasi 6.000 immagini che ritraggono nel complesso più di 25
specie di mammiferi) – ha affermato il loro coordinatore Rovero -, ma
sicuramente questo primo risultato servirà a spingere verso una maggiore
protezione della foresta. Pur essendo formalmente una riserva la zona è
pesantemente minacciata da caccia, allevamento, prelievo di legname e perfino
dalla futura costruzione di un oleodotto”.
La scoperta fatta dal
Team si può dire che abbia raggiunto l’obiettivo postosi, ovvero quello di
effettuare una ricerca sullo stato della biodiversità di una specifica foresta
pluviale, la riserva naturale di Minziro, situata nell’angolo
nord-occidentale della Tanzania vicino al confine con l’Uganda. La certezza di
una presenza non casuale in Tanzania
di una colonia di questo felino dorato, è confermata dal fatto che i
ricercatori hanno immortalato diversi esemplari del felino, in più aree della
riserva.
Cari amici, l’evoluzione
naturale delle specie, le migrazioni avvenute nei secoli e nei millenni, hanno
creato distribuzioni geografiche che spesso sfuggono anche agli esperti
odierni, tant’è che ogni tanto, come in questo caso, si fanno ancora delle
curiose scoperte. Un fatto è certamente importante: se vogliamo che l’equilibrio
naturale che governa il mondo resti intatto e possa essere trasmesso alle
generazioni future, evitiamo tutti quei comportamenti che portano all’estinzione
di specie (sia animali che vegetali), perché rompendo gli equilibri naturali,
il mondo si avvierà inevitabilmente alla distruzione.
Tanti
Stati ancora oggi, purtroppo (mi riferisco alle licenze di caccia o al bracconaggio tollerato), predicano bene ma razzolano male…
A domani.
Mario
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