Oristano 5 marzo 2022
Cari amici, il mercato
delle bevande vegetali come sappiamo è in continua espansione. Ciò è derivato
da fatto che sempre più persone sono orientate a sostituire il classico “latte
vaccino”, base in primo luogo della colazione, con alternative vegetali. Negli ultimi anni, dunque, abbiamo assistito ad una crescente diffusione del così
detto “latte vegetale”, tanto che in commercio se ne trovano di tanti tipi: latte di
soia, latte di mandorle, latte di riso, latte di avena e latte di cocco. Si
tratta sempre di bevande più leggere, con molti meno grassi rispetto al latte
vaccino. Ebbene, ora a questi già noti si aggiunge un’altra interessante novità: il latte di
patate.
C’è certamente da restare
sorpresi: siamo abituati a mangiare le patate fritte, cotte a vapore, arrosto,
al forno o lesse, ma chi avrebbe mai pensato che avremo potuto anche berle le patate?
Questo curioso latte è nato dall’intuizione di Eva Tornberg, una curiosa docente
presso l’Università di Lund in Svezia, che ha realizzato con questo tubero
qualcosa di originale, sano e destinato a fare storia. Ne è fortemente convinta la Veg of Lund, la start up che ha iniziato a commercializzare questo nuovo latte vegetale col marchio Dug.
La lista degli ingredienti che compongono questo latte è abbastanza stringata:
acqua, patate, piselli, calcio, fibra di cicoria, vitamine, acido folico e
maltodestrine.
Il procedimento è top
secret, ma al consumatore forse basta sapere che il sapore è invitante,
leggermente salato e richiama il gusto delle patate; inoltre, risulta adatto a tutti
perché è gluten free, senza lattosio, senza soia, senza frutti a guscio ed è
anche povero di zuccheri e grassi saturi. La bevanda è stata definita “Deliziosamente
cremosa, perfettamente schiumosa, super sostenibile e versatile”. In termini nutrizionali,
il contenuto proteico del potato milk è di 1,3 g ogni 100 grammi, quello di
fibre è di 1,1 g e il sale 0,12. I nutrienti non mancano: è fonte di vitamina
B12, vitamina D e acido folico. In misura minore sono presenti anche le
vitamine A, C, E, K e i sali minerali, come calcio e ferro.
Il latte di patata per il
momento è in vendita in Svezia e nel Regno Unito, ma ci sono già i presupposti affinché
la rete di vendita si allarghi coprendo anche il nostro Belpaese, anche se per
i più curiosi è possibile acquistarlo già online (è in vendita su Amazon). Si
può scegliere fra tre gusti: original, barista (indicato soprattutto per i
cappuccini, perché permette di ottenere una schiuma soffice e voluminosa) e
unsweetened, cioè senza zuccheri aggiunti. Infine, il vantaggio del latte di
patate è quello di avere un sapore meno deciso e più neutro rispetto agli altri
prodotti vegetali, cosa che consente di aggiungerlo al caffè e al tè senza
alterarne il gusto. Risulta ideale per fare il cappuccino; la sua cremosità
permette di creare una schiuma perfetta.
L’abbandono del latte di
origine animale, con la crescente diffusione delle bevande vegetali, cari amici, è
avvenuto inizialmente come alternativa per gli intolleranti al lattosio; ora invece il
consumo è sempre più in crescita sulle tavole degli italiani. In Italia circa
12 milioni di persone consumano le bevande vegetali, raggiungendo un totale di
85 milioni di litri all’anno. Si tratta di una categoria di bevande apprezzate
soprattutto nella fascia d’età tra i 25 e i 54 anni, più al femminile che al maschile
(58% donne) e con una fascia di reddito medio-alta (dati Nielsen).
Il latte di patate,
amici, si presume possa diffondersi rapidamente anche per un altro motivo oggi alquanto sentito dai consumatori: il rispetto dell'ambiente. Questo latte, infatti, sposa i trend della sostenibilità. Le
patate, ad esempio, hanno bisogno della metà del terreno necessario per la
coltivazione della stessa quantità di avena, richiedono un quantitativo di
acqua 56 volte inferiore rispetto alla coltivazione delle mandorle e, a
differenza della soia, non sono legate alla problematica della deforestazione o
alla produzione Ogm per soddisfare le richieste di mercato. Inoltre, se si
confronta il latte vaccino con un'alternativa a base di patate, l'impronta
climatica di quest’ultima bevanda riduce l'impatto sul clima di circa il 75%.
Cari amici, il mondo del
cibo come sappiamo è in costante evoluzione, con crescenti novità e sorprese, anche curiose. Con
l’aumento della popolazione mondiale, ci stiamo abituando all’idea di una
alimentazione molto diversa da quella solita, fatta di insetti commestibili, di carne e pesce che escono dai laboratori, per
cui non sarà certo un grosso problema abituarsi alla nuova bevanda vegetale ricavata dalle patate, che tra l'altro sta
diventando già di moda! Credo che nel millennio che abbiamo appena iniziato a
percorrere le novità, anche nel campo alimentare, non mancheranno di certo!
A domani.
Mario
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