Oristano 25 marzo 2022
Cari amici,
Prima che la
globalizzazione arrivasse in modo così forte e potente, trovare sui banchi di frutta
dei supermercati frutta esotica come Papaia, mango, maracuja e Avocado, era quasi una rara
eccezione; ora, però, la frutta tropicale è di casa, presente e in grado di competere alla pari con gli svariati tipi di frutta della nostra terra. Negli ultimi anni
poi, si sono aggiunti diversi “nuovi prodotti”, provenienti dalle più diverse aree del mondo, sollecitando non poco la nostra
curiosità che ci porta a provare l’emozione dei nuovi gusti. Debbo confessarlo.
uno di questi “curiosi” sono io, che quando vado a fare la spesa mi fermo sempre di fronte alle nuove varietà di frutti, per me sconosciuti, e sotto certi aspetti misteriosi. Per
questo oggi ho deciso di fare con Voi una piccola carrellata di queste nuove bontà.
Tralasciando Papaia, Mango,
Maracuja, Avocado, Banana, Ananas, cocco, datteri, kiwi e altri frutti già ben noti al
grande pubblico, eccone alcuni nuovi, arrivati di recente sui banchi dei nostri
mercati: Durian, Mano di Buddha, Kiwano, Pepino, Curuba o Banana Passion Fruit,
Sapodilla, Finger lime, Guava, Litchi, Pitaya,
Platano, Asimina e Mangostano. L'elenco potrebbe continuare, in quanto, oltre questi, sono in circolazione molti altri,
portati sui nostri mercati dalla globalizzazione, che tende a fare della terra
un unico, grande mercato! Vediamo le caratteristiche dei più noti.
Durian.
Frutto originario del Sudest Asiatico, è molto apprezzato localmente e
l’appellativo che si è guadagnato presso le popolazioni locali è “re dei
frutti”. Profumatissimo e di gusto gradevole ha un odore forte che dura a lungo,
tanto che a Singapore, in Malesia e in Thailandia le autorità hanno
esplicitamente vietato di introdurre i Durian sui mezzi di trasporto pubblici.
Per la sua ricchezza nutritiva è considerato un “superfood”, dopo che sono
state provate le sue proprietà antiossidanti.
Mano di Buddha. Questo
strano agrume, chiamato anche Finger (mano) per il suo aspetto curiosamente simile ad una mano, è una
varietà di cedro della famiglia Citrus medica, agrume dal profumo deliziose e
piuttosto intenso. L’interno non ha molta polpa né succo, eppure il suo sapore
è molto particolare così come è intenso il suo profumo; non può essere
consumato come un’arancia o un pompelmo, eppure il suo gusto aggiunge ai piatti
un delizioso sapore simile a quello del limone. Molti secoli fa in remoti
villaggi buddhisti della Cina dove cresceva spontaneamente, veniva coltivato
grazie al suo significato divinatorio, dovuto al parallelismo con le dita del
sacro Buddha.
Kiwano. Frutto di una pianta
rampicante appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, è originario dell’Africa. Ha un sapore poco intenso, acquoso, che ricorda il cetriolo e
vagamente la banana, anche se ha un retrogusto lievemente agrodolce.
Ricchissimo d’acqua, è un frutto reidratante, energizzante, remineralizzante,
antiossidante, vermifugo, antinfiammatorio. Il suo basso apporto calorico lo
rende ideale per gli sportivi e per chi segue diete dimagranti.
Pepino.
Conosciuto anche come melone-pepino, è il frutto di una pianta erbacea
originaria della zona andina in Sud America. Si tratta di un frutto ancora poco
noto in Italia, nonostante possieda delle interessanti qualità nutrizionali
utili per il nostro benessere. Questo frutto tende ad essere consumato
facilmente al naturale mangiandone ogni parte oppure ad essere utilizzato in
aggiunta ad altri piatti, sia dolci che salati. Il suo sapore non è
particolarmente intenso, ma possiede note dolciastre che, in base al grado di
maturazione, possono ricordare il gusto di altri frutti più noti. Grazie alle
sue interessanti proprietà benefiche, merita a pieno titolo di rientrare nella
categoria dei superfrutti.
Curuba o Banana Passion
Fruit. La Curuba è più nota come Banana Passion Fruit. È un
frutto esotico che arriva dal Sudamerica; di forma oblunga e dalle proprietà sorprendenti
la Curuba ha un gusto particolare che alla fine piace. Ha una polpa di colore
giallo molto carico, spesso quasi arancione e dalla consistenza gelatinosa. Il
sapore è molto aromatico e forte, ricorda un po’ quello della banana ma
contaminato dal gusto più acceso del frutto della Passione.
Sapodilla.
La sapodilla o sapotiglia è un frutto popolare nel Sud America, originario delle foreste pluviali centrali Messicane. È ricco di zuccheri semplici,
tra cui il fruttosio e il saccarosio, facilmente digeribile. Quando il frutto
viene consumato, grazie a questi zuccheri il nostro corpo si rivitalizza
praticamente istantaneamente. È un’ottima fonte di vitamine, minerali e tannini
antiossidanti. Questo generoso frutto è ora diffuso in molte parti del mondo, come India, Sri Lanka, Indonesia e Malesia.
Finger Lime. Detto
anche Caviale di limone, fino a pochi anni fa nessuno conosceva questo strano
caviale vegetale che, per la forma che ha, ricorda il dito di una mano. Il
frutto è di origine australiana e la pianta è rimasta selvatica per molti
secoli fino a quando qualche decennio fa, quando è iniziata la coltivazione e
poi l’esportazione all’estero. Oggi è considerato un nuovo oro di nicchia
dell’alta cucina, vista anche la sua versatilità come ingrediente nella
gastronomia gourmet. Ricorda il caviale per via delle palline presenti
all’interno della scorza, che scoppiettano in bocca rilasciando un gusto molto
intenso un po’ acidulo e amaro.
Guava. È
il frutto di un albero sempreverde originario dell’America centro-meridionale e
dei Caraibi. Dal sapore dolce e aromatico e dalla consistenza burrosa, è
variamente colorato (dal giallo al rosa fino al rosso intenso). Il frutto (si
può mangiale anche la buccia), che contiene piccoli semi commestibili, è una
buona fonte di vitamina A, vitamine del gruppo B ed elevate quantità di
vitamina C (molto più delle arance), concentrate soprattutto nella buccia
esterna, che garantiscono la sintesi di collagene nel nostro organismo,
sostanza fondamentale per mantenere integri vasi sanguigni, pelle e ossa.
Litchi. Originario
della Cina, chiamato anche “ciliegia cinese” o “uva del deserto”, è molto
benefico per l’organismo. La sua polpa bianca e succosa è, infatti, ricca di
vitamine, in particolare B, C (ne ha ben 72 mg per etto!), E, e di sali
minerali come potassio, magnesio, calcio e fosforo. In quantità inferiore
contiene anche selenio, ad azione anti-invecchiamento, ferro, zinco, rame e
manganese. È povero di sodio e ricco di acqua, per questo è una panacea nelle
diete per contrastare l’aumento di peso. Favorisce il corretto funzionamento
dell’intestino, in quanto fonte di fibre.
Pitaya. Chiamato
anche frutto del drago, proviene dall'America e assomiglia al fico d'India, sia
per la forma che per la consistenza del frutto al suo interno. La sua buccia
può essere rossa, rosa o gialla e la sua polpa può essere bianchissima o di
colore viola scuro. Qualunque sia il colore della buccia o della polpa, il
frutto è sempre ricco di piccoli semi neri. Il Pitaya è particolarmente
energetico e nutriente: apporta circa 250 calorie ogni 100 grammi. Povero di
acqua è ricco di fibre, oltre che ricco di vitamina C, vitamina D e sali
minerali come calcio e sodio.
Platano. Originario
dell’America Latina, America Centrale Caraibi, questo frutto è molto simile ad
una banana gigante, con un sapore, però, molto diverso. Frutto calorico (un
platano di medie dimensione apporta circa 220 calorie) è un’ottima fonte di
potassio e fibra alimentare. Molto diffuso anche in Africa, il platano soddisfa
il fabbisogno di carboidrati di oltre 70 milioni di persone.
Asimina. È
un frutto dal sapore dolce e delicato che ricorda un incrocio tra la banana ed
il mango. La pianta, originaria degli Stati Uniti Occidentali, è nota anche con
il nome Paw-Paw. Il frutto è caratterizzato da una buccia liscia
giallo-verdastra e da una polpa tendente al giallo molto soffice e cremosa; è
ricco di vitamine e sali minerali oltre che da una elevata quantità di proteine.
Ricco di vitamine C ed A, contiene alti quantitativi di calcio, magnesio, ferro
e potassio, che ne fanno un ottimo spuntino per chi pratica sport.
Mangostano. Considerato
eccellente contro l’invecchiamento cellulare, questo frutto proviene dall’Indonesia; è considerato tra i più potenti antiossidanti prodotti in natura, grazie
all'alto contenuto di xantoni, sostanze in grado di contrastare
l’invecchiamento cellulare e inibire i processi infiammatori. Il mangostano
contiene anche tannini che, dal punto di vista biochimico e metabolico,
svolgono una funzione di regolazione dei livelli di colesterolo. Notevoli anche le
sue proprietà digestive e antiinfiammatorie.
Cari amici, spero di non
avervi annoiato con questo lungo post, ma per la nostra alimentazione e la
nostra salute…sono convinto che più sappiamo e meglio è!
A domani.
Mario
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