Oristano 26 marzo 2022
Cari amici,
Per noi occidentali a parlare per
primo di “Via della seta” fu Marco Polo, anche se in precedenza, fin da
epoca romana, questo lunghissimo itinerario che attraversava tutta l’Asia, dalla
sua estremità più orientale fino ad arrivare al continente europeo, era sommariamente noto. Per
centinaia e centinaia di anni, i mercanti cinesi che commerciavano con
l’Occidente, in primis con l’Europa, dovevano faticosamente percorrere l’impervia e difficile antica
Via della Seta. Una via che si snodava per circa 8.000 chilometri, fatta di
pianure senza fine, alte montagne, passi pericolosi da attraversare, su
cammelli e con i carri trainati da cavalli, dall’Oceano Pacifico fino al Mar
Mediterraneo.
I mercanti cinesi non
avevano paura di affrontare le grandi difficoltà del viaggio, che prevedevano anche
di trascorrere anni lontano da casa, fatti di fatica, cattivo tempo e banditi
sempre in agguato. Questi coraggiosi mercanti affrontavano questi rischi caparbiamente,
nell’intento di riuscire ad ottenere grandi guadagni. Come prima accennato, questa
via incuriosiva anche gli europei, che provarono a percorrerla al contrario,
come fece Marco Polo, partito con una spedizione veneziana giovanissimo (quando
partì aveva 17 anni, ma quando tornò ne aveva più di 40), e riuscendo ad arrivare
fino in Cina. Il racconto della sua lunga visita in questo Paese fu descritto
nel libro Il Milione, che restò a lungo per gli europei la base della
conoscenza della civiltà cinese.
Ebbene. ora che di acqua
ne è passata tanta sotto i ponti, e la Cina è diventata la seconda potenza
economica del pianeta dopo gli Stati Uniti, il governo cinese sta cercando di dare
vita ad una “Nuova via della seta”, ben diversa, però, da quella antica
via di comunicazione. La realtà odierna è che la Cina commercia ormai con tutti i Paesi
del mondo e la “Nuova Via della Seta” ha l’obiettivo di creare collegamenti non
solo tra Cina ed Europa, ma anche con l’Africa e il resto dell’Asia. In
sintesi, quello cinese è un grande progetto, fatto di investimenti e di cooperazione
economica, che coinvolge decine di Paesi, due oceani e diversi mari, oltre 3
miliardi di persone e un terzo della ricchezza mondiale. Con quale preciso scopo? Indubbiamente quello di conquistare economicamente il mondo!
L’impegno per realizzare
questa nuova via è già in atto: per far viaggiare le merci e la tecnologia cinese
attraverso questa moderna strada (marittima e terrestre), la Cina sta costruendo
nuovi porti, nuove strade, nuove ferrovie, utilizzando le più avanzate
conoscenze della tecnica, oltre a stipulare accordi commerciali con i diversi
Paesi. la Cina, insomma, ha l’obiettivo di arrivare a rivestire il ruolo di prima
potenza economica mondiale. Per arrivare al risultato
che la Cina si propone, però, è necessario cercare di leggere bene “tra le
righe”, in quanto la proposta Nuova Via della Seta non è solamente una “migliore
via di comunicazione”, ma una vera e propria piattaforma finanziaria,
infrastrutturale e tecnologica, che consentirà alla Cina di imporre il suo
modello di globalizzazione, alternativo a quello dell'Occidente!
Si, amici, mentre
l’America e la Russia puntano ancora sulla loro forza militare per continuare a
restare le principali potenze del pianeta, la Cina intende seguire la strada
opposta: farlo attraverso il dominio economico. Per questo Pechino sta cercando
di attirare nella sua sfera di influenza interi continenti: dall’Europa all’Africa,
perfino il Sud America. Per rendersene conto basta andare a vedere gli ultimi
accordi raggiunti per il controllo delle vie di comunicazione, marittime e
terrestri, tra cui, come sappiamo, l’accordo fatto con l’Italia, per la
concessione dei porti italiani.
È probabile che la strada
che la Cina sta percorrendo non viene vista nella sua concreta realtà: quella
di creare un modello di globalizzazione completamente alternativo a quello
occidentale! L’America di Biden pare averlo capito bene, tanto che ha ammonito
gli Stati Europei di usare grande attenzione nella stipula degli accordi. La
Cina vuole creare un nuovo ordine economico internazionale, con al centro
soldi, infrastrutture e tecnologie cinesi. Per cercare di contrastare il
disegno cinese gli Stati Uniti e l’Europa hanno recentemente lanciato due programmi
alternativi. Biden lo scorso giugno nel corso del G7 in Cornovaglia ha
presentato il Build Back Better World, mentre Ursula von der Leyen il Piano
europeo Global Gateway. Tuttavia, queste iniziative sono state praticamente
ignorate dall’opinione pubblica occidentale.
Cari amici, il futuro,
vista anche l’attuale situazione bellica in corso tra Russia e Ucraina, appare
alquanto nebuloso. La Cina sta ad osservare, e pare giocare come al gatto col
topo, perché è intenzionata a diventare economicamente il leader mondiale
numero uno. Non dimentichiamo che la Cina è un gigante di quasi 1 miliardo e
mezzo di abitanti, guidato con mano ferma da un regime che non solo ha in testa
un suo preciso piano di dominio mondiale ma che pone ancora la politica al di
sopra dell’economia e della finanza.
A domani.
Mario
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