martedì, marzo 15, 2022

IL TERRIBILE PERICOLO DEI CAMBIAMENTI CLIMIATICI SULLA TERRA E SULLA VITA DELL'UOMO. L’ANTARTIDE STA PERDENDO I GHIACCI, RIEMPIENDOSI DI PRATI VERDI.


Oristano 15 marzo 2022

Cari amici,

Che l’ANTARTIDE si stia spogliando dei ghiacci e ricoprendosi di prati verdi, nonostante l’apparenza non è una bella notizia. Noi da sempre abbiamo visto l’Antartide come una terra inospitale, fredda e coperta da ghiacci perenni. Questa immagine, lentamente ma inesorabilmente sta scomparendo, e i prati verdi sono dovuti all’aumento incontrollato delle temperature del pianeta, che sta trasformando molti luoghi della terra, tra cui anche il Continente situato nell'emisfero australe della Terra, circostante il Polo.

Si, amici, un recente studio condotto da un team di ricercatori coordinato dall’italiana Nicoletta Cannone, ha osservato molte aree dell’Antartide, che ora risultano colonizzate dalla vegetazione. Come evidenziato dai ricercatori nella rivista Current Biology, che nella prima fase si sono concentrati sul territorio della Signy Island, una delle Orcadi Meridionali, i timidi segnali di cambiamento, che erano stati notati poco più di 50 anni fa, nell’ultimo decennio, si sono incrementati, creando un vero e proprio stravolgimento che ha scatenato una vera e propria esplosione della Natura.

Incredibile ma vero: l’Antartide una terra da sempre inospitale, fredda e coperta da ghiacci perenni, appare ora, a seguito dell’aumento incontrollato della temperatura terrestre, una terra produttiva, verde, pronta ad ospitare flora e fauna. Il bianco non è più il colore predominante, ora è il verde a farla da padrone, e ciò non è una cosa positiva. Tra il 2009 e il 2018, ha messo in evidenza la ricercatrice italiana sulle pagine della rivista Current Biology, si è installata velocemente la Deschampsia, che in tempi brevi si è già quintuplicata, mentre la Colobanthus si è addirittura decuplicata.

Diventando più ospitale, infatti, l’Antartide rischia di essere invasa da specie aliene potenzialmente pericolose. Così come cambia la vegetazione, inevitabilmente, cambia anche la fauna. E tra le prime a cadere sembrano le otarie. La loro storica presenza sembra messa a rischio dalla carenza di cibo, dovuta anche questa ai cambiamenti climatici più evidenti nella zona. Il declino della popolazione di otarie sarebbe a sua volta responsabile del successo delle piante prima indicate (la Colobanthus quitensis e la Deschampsia antarctica), un tempo tenute a freno dal calpestio dei mammiferi: l'assenza di otarie ha permesso l'iniziale esplosione floreale (a partire dal 1960), mentre dal 2009, il successo evolutivo delle due piante da frutto è stato supportato dall’innalzamento delle temperature.

Amici, quanto sta accadendo nella Signy Island (l’isola si estende su una superficie di circa 19 chilometri quadrati), è alquanto significativo, perché sta ad indicare un trend che riguarderà prima l'intera regione, e progressivamente tutto l’Antartide, un luogo particolare capace di influenzare gli ecosistemi dell’intero pianeta. Una paura reale e concreta, quello dei cambiamenti climatici fuori controllo, che costituiscono una reale minaccia per il Pianeta e la vita dell’uomo. Il monito degli scienziati nel nuovo rapporto è forte e chiaro: "Le mezze misure che vengono spesso ventilate non sono altro che piccole opzioni, perché per evitare le conseguenze "irreversibili" che si stanno per abbattere sul pianeta serve ben altro”!

Un allarme serio e consapevole è quello lanciato di recente dall’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate) “Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability” (Cambiamenti climatici 2022: impatti, adattamento e vulnerabilità). Ondate di calore, siccità e inondazioni sono in costante aumento, con piante e animali che non riescono più ad adattarsi alle alte temperature. Ma anche milioni di persone esposte a una grave insicurezza alimentare e idrica, come rileva il rapporto che più che mai riconosce l'interdipendenza tra clima, salute degli ecosistemi e delle persone. Per evitare la crescente perdita di vite umane, biodiversità e infrastrutture, avvertono gli scienziati, servono azioni ambiziose di adattamento e tagliare in maniera radicale le emissioni di gas serra. Ma finora, dicono, i progressi fatti non sono uniformi.

Cari amici, senza urgenti interventi, i cambiamenti climatici sconvolgeranno l’intero pianeta. Ondate di calore, siccità, inondazioni: estremi meteorologici che si verificano simultaneamente, provocheranno impatti a cascata sempre più difficili da gestire, esponendo milioni di persone a una grave insicurezza alimentare e idrica, specialmente in Africa, Asia, Centro e Sud America, nelle Piccole Isole e nell'Artico. Purtroppo, ora che la consapevolezza pareva aumentata, la guerra in atto tra Russia e l’Ucraina, sta vanificando molte delle buone azioni possibili.  Saprà l’uomo mettere rimedio ai terribili disastri che sta continuando a creare? Io ne dubito.

A domani.

Mario

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