mercoledì, marzo 16, 2022

NUOVO SUCCESSO DEGLI SCIENZIATI: FABBRICATI DEI BATTERI ARTIFICIALI CHE TRASFORMANO I GAS INQUINANTI IN PREZIOSE RISORSE.


Oristano 16 marzo 2022

Cari amici,

Con la manipolazione genetica gli scienziati sono riusciti a trasformare dei pericolosi Gas inquinanti, emessi da processi industriali e discariche, in preziose risorse. Utilizzando dei particolari batteri, da loro ingegnerizzati, li hanno indirizzati allo scopo, recuperando sostanze preziose come acetone e ISO-propanolo, che hanno un mercato globale di 10 miliardi di dollari. L’esperimento pilota su scala industriale, è stato portato avanti da un gruppo di ricercatori della Northwestern University, coordinati dall’azienda biotecnologica LanzaTech, degli Stati Uniti. 

Il metodo, illustrato nello studio pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology, risulta essere un'alternativa “a zero emissioni”, rispetto agli attuali processi inquinanti che impiegano invece petrolio o gas naturale. Applicando il metodo della fermentazione batterica, utilizzata nell'industria alimentare per fare yogurt, birra e altri prodotti, l’esperimento è apparso molto promettente anche per la produzione di diversi composti chimici senza l'uso di fonti fossili. In questo campo di solito si sfruttano batteri che traggono l'energia per la fermentazione dallo zucchero, il quale però è costoso e aumenta l'emissione di gas a effetto serra nel processo.

I ricercatori della Northwestern University e della LanzaTech, invece, guidati da Fungmin Eric Liew, Robert Nogle e Tanus Abdalla, sono partiti da un batterio in grado di fermentare il gas: il Clostridium autoethanogenum. Gli autori dell'esperimento hanno ingegnerizzato in laboratorio il batterio per indurlo a sintetizzare molecole che normalmente non produce, cioè acetone e ISO-propanolo, dichiarando anche che a loro avviso è possibile adattarlo anche per sintetizzare altre sostanze. Il test effettuato ha dimostrato l'elevata efficienza del procedimento, ma anche la sua sostenibilità dal punto di vista ambientale: i batteri, infatti, assorbono più anidride carbonica di quanta ne emettono, rendendo tutto il processo ad impronta carbonica negativa.

Amici, indubbiamente la scoperta di ingegnerizzare dei batteri, trasformandoli in macchine capaci di ricavare dai rifiuti sostanze industriali valide e preziose, riducendo allo stesso tempo la CO2, non è roba da poco! Stando a quanto spiegato da Michael Jewett della Northwestern, ossia uno dei coautori dello studio pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology, e riportato da ‘focus tech’: “Sfruttando la nostra capacità di collaborare con la biologia per produrre ciò che è necessario, dove e quando è necessario, su base sostenibile e rinnovabile, possiamo iniziare a sfruttare la CO2 disponibile per trasformare la bioeconomia”.

I ricercatori, come detto prima, sono partiti dal Clostridium autoethanogenum, un batterio in grado di fermentare il gas; gli scienziati hanno sfruttato la biologia sintetica per ri-programmare il patrimonio genetico del batterio, così da spingerlo a sintetizzare molecole come acetone e ISO-propanolo (che in natura non genererebbe). In questo modo, oltre al recupero delle preziose sostanze, l’esperimento ha dimostrato un’alta efficienza e sostenibilità ambientale, in quanto i batteri operativi hanno assorbito più anidride carbonica di quanta ne emettevano, andando a ridurre le emissioni di CO2 di ben il 160% rispetto ai processi convenzionali.

Cari amici, dopo che la nostra società nel tempo si è brutalmente trasformata da quella del totale utilizzo e riutilizzo delle cose, in “società dell’usa e getta”, fortunatamente ci si sta avviando verso una nuova società che del riciclo e del recupero sta facendo una vera nuova bandiera. Saremo davvero rinsaviti e avremo finalmente capito che le risorse non soni illimitate, ma che “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma?”. Chissà!

A domani.

Mario

 

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