Oristano 22 marzo 2022
Cari amici,
Che i “SOCIAL” non siano
un serbatoio di cultura è un dato di fatto, considerato che in questo mezzo di
comunicazione possiamo trovarci di tutto e di più! Frequentati in particolare
dalle nuove generazioni, i social sono spesso un guazzabuglio di pettegolezzi,
esibizioni fuori luogo, critiche e atteggiamenti in gran parte negativi, che
con il sapere e il dialogo culturale hanno ben poco a che fare. Eppure, qualche
volta succede che i fiori nascono anche in mezzo ai rovi! Ho fatto questa
premessa perché una notizia, di recente reperita in rete, mi ha meravigliato
molto: Tik-Tok ha avviato una rivoluzione culturale che personalmente
ritenevo impensabile!
Questo social, nato in
Cina nel 2016, è stato subito accolto con entusiasmo dai giovanissimi, che si
intersecano tra di loro parlando più di canzoncine, selfie e prove balorde, non
certo interessati e propensi al dialogo culturale. Invece, spesso in modo anche
inatteso, succede qualcosa di imprevisto che fa cadere certi preconcetti! Su Tik-Tok,
social oramai utilizzato da più di un miliardo di persone, i discorsi si fanno anche
seri: si parla di attualità e di viaggi, di scienza e storia, di arte e di
libri! Si, amici, il canale Book-Tok conta
attualmente la bellezza di 28 miliardi di visualizzazioni, e si registra una
certa vivacità nelle classifiche dei libri anche grazie al passaparola sul
social network più amato dagli under 30.
I Book-toker sono i nuovi
influencer, capaci di smuovere gusti e opinioni dei ragazzi e delle ragazze in
fatto di libri. Il linguaggio è sempre quello veloce dei video brevi e dei
meme, ma rispetto a qualche anno fa, quando spopolavano i siparietti più
leggeri, oggi c'è anche tanta conoscenza e condivisione di cultura. Per scoprirlo ci
sono due strade: si può consultare lo spazio Newsroom dell'azienda, che
racconta il 2021 in Italia attraverso i video di tendenza e gli utenti più
seguiti, oppure iscriversi con pochi passaggi al social e fare un giro tra gli
hashtag e i contenuti con più like.
Su questo social non ci
sono professori in cattedra, luminari più o meno autorevoli: i Book-toker invitano
gli iscritti a condividere video in modo semplice e veloce, e l’invito è
seguito da migliaia di persone che raccontano libri e autori tramite un
linguaggio diretto, accompagnato da musiche e slogan ad effetto. Tra i nomi più
seguiti Francesca De Cecchi (@francescadececchi) con più di 28 mila follower,
Gabriella (@gabsireading) 22.700, Giulia (@laclizia) 21.500, Otta Liv
(@ottaliv) quasi 13 mila, ma le vere star di Book-Tok sono Meg
(@labibliotecadidaphne) seguita da 165 mila utenti e Martina Levato (@levv97)
che ne conta pochi di meno.
È un vero fenomeno il canale
Book-Tok, in quanto incredibilmente è riuscito a riportare nelle classifiche
dei più venduti in Italia libri vecchi anche di anni: la recensione su Book-Tok
di "Una vita come tante" di Hanya Yanagihara, pubblicato nel 2016 da
Sellerio, ha quasi 13 milioni di visualizzazioni, il best seller "La canzone
di Achille" di Madeleine Miller uscito per Marsilio nel 2019 ne ha 48
milioni, "Il fabbricante di lacrime" di Erin Doom in Italia per
Salani 22 milioni. Tutti e tre i titoli, oggi, sono nella top 20 dei più
venduti in Italia per Ibs, grazie certamente al passaparola generato dai Book-Toker.
E non è tutto.
Tutta l'arte spopola su
Tik-Tok. Dopo aver dedicato all'espressione artistica in tutte le sue forme
diverse attività, nel maggio scorso Tik-Tok ha celebrato la Giornata
Internazionale dei Musei. Un momento per rendere omaggio all'arte, alla sua
espressione a 360° gradi e alla Community, sempre più vasta e variegata,
composta di realtà museali e utenti appassionati, che usufruisce e al contempo
crea contenuti tematici di apprendimento. In modo quasi incredibile la
piattaforma Tik-Tok, nel corso dell'ultimo anno, ha fatto scoprire la cultura
in ogni sua declinazione, dall'arte alla musica e dalla danza al teatro.
Cari amici, ritengo che
ricredersi, dopo aver maturato pregiudizi spesso frettolosi e ingiusti, sia un
dovere. Sono felice di sapere che la cultura ha trovato il modo di utilizzare,
per la sua diffusione, mezzi moderni che all’apparenza la condannavano. La cosa
importante, non è il mezzo con cui si vuole arrivare allo scopo, ovvero a
destinazione, ma il fatto che allo scopo, comunque, si arrivi!
A domani.
Mario
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