Oristano 11 marzo 2022
Cari amici,
Col trascorrere del tempo
le mode cambiano, anche quelle alimentari. Dal baratto, fatto sulle pubbliche
vie ai piccoli bazar di Paese, fino ad arrivare alla grande distribuzione, anch’essa
vicina al capolinea per l’avanzare del commercio on line. Insomma, la
distribuzione, in particolare quella alimentare, continua a fare passi da
gigante ogni giorno che passa! Si, oggi voglio parlare con Voi di uno degli ultimi
ritrovati. i “DARK MARKET”, strutture commerciali alimentari che, però,
non sono aperte al pubblico ma solo ai “Rider”, gli infaticabili giovani che
recapitano i pasti a domicilio 24 ore su 24, per poter soddisfare ogni nostro desiderio
di cibo a qualsiasi ora del giorno e della notte!
Indubbiamente, che complice e volano di certe
modifiche delle nostre abitudini sia stata la pandemia è senz’altro vero, tanto che il
commercio on line nel periodo pandemico ha avuto un’impennata senza precedenti. Infatti, il fatto di non
dover uscire di casa per fare la spesa, avendo scoperto la possibilità di
ricevere direttamente a domicilio quanto necessario per soddisfare i nostri
bisogni, se da un lato ci ha fatto piacere, ci ha però impigrito in modo drastico, tanto che ora non solo
ordiniamo in rete il cibo da cucinare, ma ce lo facciamo recapitare già pronto
a casa dal Rider, caldo e fumante, solo da scartare e mettere a tavola!
La pandemia, amici, ci ha
già cambiato non poco la vita, modificandoci anche la percezione del tempo, che a
tratti ci sembra immobile ma in un baleno si trasforma, diventando troppo veloce,
in un ritmo che crea paura, ansia. L'antropologa Jane Guyer ha parlato
di ″presentismo forzato" connesso a una impossibilità di
pianificare non solo il futuro ma anche il domani. In questa situazione
confusa, nella logica di incertezza per il domani, risulta appagante soddisfare
subito i desideri emergenti, in particolare quello del cibo. E su questo
settore emergente, quello di soddisfare in tempo reale a qualsiasi ora del
giorno e della notte i desideri alimentari dei clienti a casa, si sono buttate
a capofitto le società di servizi di pasti a domicilio: Just Eat!, Deliveroo,
Globo, Uber Eats, Mymenu e altre.
Si, ormai non è più
appagante limitarsi a fare la spesa on line, ma è preferibile ordinare, a tutte
le ore del giorno e della notte, il cibo già pronto: dalla pizza, al secondo sfizioso,
dalla merenda del bambino alle patatine fritte, dalle fragole al gelato; ovviamente
senza lunghe attese, ma con consegne nell’arco dei 10/ 15 minuti! Vogliamo tutto e subito! Ebbene, le aziende per
soddisfare al meglio questo nuovo filone commerciale avevano necessità di attrezzare delle
strutture particolari, prima non esistenti. Strutture che sono state chiamate “Dark
Kitchen e Dark Market”, operative 24 ore su 24, chiuse al pubblico ma riservate
solo ai Riders, i nuovi schiavi.
I Dark Market in realtà
sono dei piccoli magazzini urbani con prodotti limitati di uso quotidiano,
dotati di celle frigo e organizzati in reparti, spiega Elisa Pagliarani,
general manager di Glovo Italia; così il cestino può essere assemblato dal
personale in circa cinque minuti, pronto per essere velocemente recapitato al
Rider che, come il testimone di una staffetta, prende in consegna il
paniere e parte veloce per raggiungere la meta in un tempo rapidissimo, di
norma non più di 10/15 minuti dall’ordine.
Questo nuovo, infernale
servizio viene svolto per il tramite delle piattaforme digitali, a base di app,
e, a gestire il traffico di domanda e offerta, sono le società prima elencate. Da
questi centri, veri supermercati ombra, esce un assortimento che dipende dalla
collaborazione con i grandi marchi che forniscono frutta e verdura, acqua e
bevande, pane, yogurt, uova, surgelati, articoli per la cura della casa, per
l’infanzia e per gli animali. I prezzi sono allineati a quelli dei
supermercati.
In questi servizi lavorano
in Europa 45,7 milioni di persone con uno stipendio medio di 250 euro al mese
(Dati European Trade Institute for research). A Milano, Torino, Roma, Genova -
ma pronti ad arrivare ovunque - sono già in campo Gorillas e Getir. Il primo
servizio, nato in Germania, promette cibo in "Need-Order-Get”, ovvero
consegnando su richiesta e praticamente in “real time” (appena 10 minuti). Idem
nel caso di Getir, società turca, che a Roma ha appena assunto 250 fattorini, che a
bordo di motorini gialli e viola, sono pronti a soddisfare ogni bisogno a cronometro.
L’esperto di grande
distribuzione alimentare Fabio Ciconte, afferma che “Siamo diventati
così pigri e indolenti, così spaventati e ipocondriaci, da evitare perfino il
bar sotto casa e farci portare il caffè sull'uscio della porta. È un
cambiamento non solo semantico del nostro rapporto col cibo ma una profonda
trasformazione culturale. Ed è solo l'inizio. A breve la prestazione sarà più
ampia e completa. Il rider, che tra casco e pettorina è sempre più simile a un
robot, ci consegnerà l'ordine e porterà via il sacchetto dell'immondizia oppure
il vestito macchiato per recapitarlo in tintoria".
Cari amici, chissà se l’uomo,
cercando di rosicchiare tempo al tempo, non si stia avviando verso un punto di
non ritorno. Consumare con un semplice clic tutto e subito, significa essere
divorati dall'ansia di soddisfare ogni nostra voglia; questa logica del “Tempus
fugit” appare come un perverso meccanismo in cui da utenti ci stiamo trasformando
in prodotti, inglobati dentro un corto circuito dettato dagli algoritmi del
marketing. Da soggetti ci stiamo trasformando in oggetti, in prodotti di
marketing, in robot etero diretti!
Credo che ci sia poco da
aggiungere…
A domani
Mario
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