Oristano 3 marzo 2022
Cari amici,
Che la nostra sia una
società ipertecnologica non vi è ombra di dubbio! Ormai, giorno dopo giorno, l’intelligenza
artificiale (AI) continua a fare passi da gigante, sostituendo l’uomo anche
nelle mansioni più specialistiche; tutto questo fa nascere seri dubbi sul
futuro lavorativo dell’uomo e sull’impatto sociale che potranno creare milioni
di persone senza occupazione che, comunque, a prescindere da tutto, dovranno
pure alimentarsi e vivere in società.
Il problema, a mio avviso,
è già molto serio, tanto che, con il continuo avanzare della tecnologia, le
nuove generazioni paiono più subirla che controllarla, considerato che
risultano sempre più dipendenti da quello strumento che quasi come una “terza
mano”, li accompagna giorno e notte: lo smartphone. La domanda che sorge spontanea è questa: “Stiamo
costruendo una Società che domina il nuovo o lo subisce? siamo padroni della
ipertecnologia o ne siamo già schiavi?
Amici, vivere in una
Società sempre più tecnologica certamente condiziona non poco la nostra vita,
ma comprenderne i meccanismi ci può permettere di diventare Padroni e non
Schiavi della tecnologia. I cellulari, i computer e tutti gli altri oggetti
elettronici hanno permeato talmente la nostra vita che senza di loro ci
sentiamo oramai persino smarriti. Essi, infatti, se è pur vero che ci
semplificano moltissimo la vita, dall’altra ci condizionano: ogni movimento che
facciamo può essere monitorato e osservato, al punto da essere guidati dalla
rete stessa.
Si, amici, la tecnologia
è nata per semplificarci la vita, facendo fare alle macchine ciò che prima facevamo
noi, a partire dalle cose più semplici fino alle più sofisticate. Questo, però,
alla fine impedisce al nostro cervello di elaborare strategie e soluzioni, e
ciò non è positivo! Basti pensare che siamo arrivati, a furia di delegare alle macchine intelligenti, a
non “pensare più”, tanto ci pensa il computer e risolvere il problema! Provate
a interrogare un ragazzo delle scuole medie chiedendogli, ad esempio, quanto fa
8 X 7, vedrete che faticherà a rispondere, perché non ha più interesse ad imparare
la tabellina: c’è lo smartphone che lavora per lui!
Che dire poi dei rapporti
sociali e delle modalità di comunicazione che hanno fatto abbandonare
l’incontro fisico, sostituito da quello virtuale? Anche l’incontro nei centri
commerciali è calato non poco, sostituito dagli acquisti via Internet, incrementando
un isolamento che porta sempre più ad una diminuzione delle relazioni fisiche. Dobbiamo
trovare la forza di reagire a questa rete di iper-connessione, che inaridisce
le relazioni umane! La tecnologia deve servire a crearci utilità, non a
diventare prede e strumenti di concretizzazione di interessi di altri!
Si, amici, dobbiamo essere
vigili e dominanti e non asserviti, “Padroni e non Schiavi” della
tecnologia. Soprattutto, cerchiamo di porre grande attenzione ai nostri ragazzi
che sono spesso i più fragili da questo punto di vista. Perennemente collegati
ai diversi social, essi risultano totalmente dipendenti dalle tecnologie
automatizzanti, da risultare incapaci non solo di fare di conto, ma addirittura si rifiutano di leggere e scrivere, sostituendo il necessario dialogo con
messaggi vocali e visualizzazioni video su social, come TikTok, Facebook o Twitter.
Il mondo pare avviarsi
verso una Società fatta più di dominati che di dominanti. All’inizio lo sviluppo tecnologico era mirato
a liberare l’uomo dalla grande fatica che prima ricadeva enormemente sulle sue
spalle, e le macchine lo aiutavano, alleggerendogli questo peso; l’obiettivo
dello sviluppo umano, in origine, era la conquista del benessere esistenziale, ovvero
le macchine, di qualsiasi tipo lo avrebbero aiutato a vivere meglio. Ora, in
realtà, sembra che il progresso scientifico-tecnologico sia diventato attore
principale e l’uomo, “reso schiavo”, la comparsa che subisce.
Cari amici, quale,
dunque, potrà essere una società del futuro basata su questi presupposti? Quando
al posto nostro, nei posti di comando, ci saranno i ragazzi che oggi vivono attaccati
al computer e allo smartphone come all’ossigeno, senza una seria cultura di
base? Senza cambiamenti, credo che sarà una Società dominata dai pochi padroni
della tecnoscienza, e da una grande massa di schiavi di essa! Se così sarà, tutto
potrà essere, eccetto che una Società del benessere!
A domani.
Mario
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