venerdì, marzo 04, 2022

IN FUTURO I BAMBINI MALATI POTRANNO AVERE UN “ALTER EGO”: MANDERANNO IN CLASSE “STRETCH”, IL LORO ROBOT-CLONE, CHE PRENDERÀ IL LORO POSTO A SCUOLA.


Oristano 4 marzo 2022

Cari amici,

L’elettronica e l’Intelligenza Artificiale (AI) non smetteranno mai di stupirci! Pensate che è allo studio un Robot intelligente (è stato chiamato “STRETCH”), costruito a misura di bambino: sarà capace, nel caso si debba occupare di un bambino malato, di andare in classe al suo posto, prendere parte alla lezione, vedere, ascoltare e parlare con l’insegnante e i compagni, quasi allo stesso modo del bambino che rappresenta.

Questa macchina straordinaria, progettata originariamente per altri fini (come i controlli a distanza dei medici negli ospedali, oppure dai manager aziendali per collegarsi a strutture in remoto), ora potrebbe entrare in aula nelle scuole, con lo scopo di aiutare i bambini con malattie croniche e invalidanti. STRETCH, oltre a prendere parte alle lezioni come il bimbo che rappresenta nella classe, può chattare con i suoi amici e 'unirsi' ai compagni di classe per il pranzo, il coro o la ricreazione.

A credere fermamente nell’innovativo progetto di formazione scolastica e a portarlo avanti (già da alcuni anni, prima ancora dello scoppio della pandemia), è la ricercatrice Veronica Ahumada, esperta di informatica sanitaria e interazioni uomo-robot e operante presso l’Università della California. Il progetto che Lei porta avanti è volto ad aiutare le famiglie in cui sono presenti bambini affetti da malattie di tipo cronico o patologie gravi, al punto da impedire loro di presentarsi a scuola. La dedizione con cui la Ahumada porta avanti il progetto deriva certamente anche dal fatto che, quando era piccola, lei non è potuta andare a scuola per diverso tempo a causa di una malattia congenita che l’ha costretta a mesi di assenza scolastica e a tanta sofferenza.

La sua caparbietà da ex bambina ‘invalida’, l’ha portata ora ad essere particolarmente determinata: dopo aver ottenuto un finanziamento, dal 2020 collabora con la robotica sanitaria Laurel Riek presso l’UC San Diego, per progettare una macchina con caratteristiche studiate su misura per i bambini, inclusi gli altoparlanti in grado di trasmettere il suono attraverso il frastuono di un’aula, un “braccio” per raggiungere e afferrare e un’interfaccia utente operabile da parte dei bambini.

Nel corso del prossimo anno, sulla base degli studi portati avanti da Ahumada e Riek, verranno stabilite le caratteristiche di cui un bambino ha bisogno per sentirsi presente e impegnato nell’apprendimento; poi, gli studenti a distanza testeranno i loro prototipi. “Questi ragazzi sono dei professionisti”, dice Ahumada. Molto prima della pandemia, prima che molte famiglie pensassero alla scuola virtuale, “erano già i pionieri”. “Non abbiamo mai avuto nella storia del mondo l’opportunità per i bambini con queste gravi condizioni mediche di andare a scuola con i loro coetanei”, assicura Ahumada.

I bambini che utilizzano la tecnologia a loro dedicata l’hanno definita “cambiamento di vita”, grazie alle connessioni sociali che consente. Tuttavia, molto resta ancora da fare: i ricercatori non hanno ancora dimostrato se questi strumenti sono in grado di aiutare accademicamente, socialmente o emotivamente, si sostiene. Inoltre, la tecnologia stessa ha dei limiti: i robot non sono stati progettati per i bambini e non funzionano bene nelle scuole con Wi-Fi irregolare. Ahumada sta “cercando di capire come superare questi ostacoli”.

Ora gli studi proseguono, con l’obiettivo di approfondire il modo migliore per integrare i robot di telepresenza nelle classi; Veronica Ahumada e i suoi colleghi hanno già sondato in che modo decine di bambini con malattie diverse, insieme alle loro famiglie, compagni di classe e insegnanti, interagiscono con i dispositivi; inoltre, i ricercatori stanno pianificando di unire le forze con i medici, per definire se i benefici che i bambini riportano negli studi si traducano in guadagni in termini di salute mentale, voti o altre aree misurabili.

Cari amici, l’innovativo progetto portato avanti con grande caparbietà e determinazione da Veronica Ahumada unitamente a tutto il gruppo di esperti, potrebbe davvero raggiungere risultati di ottimo livello. L’Intelligenza Artificiale può fare molto, fin dalla più tenera età, se applicata con correttezza e senza secondi fini.

A domani.

Mario

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