Oristano 31 marzo 2022
Cari amici,
Voglio chiudere il mese di marzo, con una riflessione sui danni del Covid, in particolare quelli più subdoli e meno apparenti di quelli fisici: quelli interiori, della nostra mente. Oramai due lunghi anni
sono passati, e dopo speranze, ansie e illusioni, il Covid è ancora tra noi,
sempre più subdolo, sempre aggressivo, pronto alle nuove mutazioni per non essere
sconfitto. Eppure, ci stiamo provando a sconfiggerlo, in tutti i modi: dal lockdown iniziale
alle mascherine, dal distanziamento social alla super igiene delle mani, dalla didattica
a distanza allo Smart-working, ma la mappa dei contagi rivela che non dobbiamo abbassare
la guardia. La situazione sanitaria, nonostante la campagna vaccinale, oscilla da momentanee situazioni sotto controllo a veloci riprese dei contagi, che
creano non poco panico. Il virus, insomma, non ci appare facile da
sconfiggere, in quanto continua a circolare come non mai.
Indubbiamente questa stressante pandemia ha creato una
situazione di grande precarietà, con lo sviluppo di serie problematiche non solo fisiche ma anche di natura
psico-somatica. Il malefico virus a
quanto pare non ha nessuna voglia di arrendersi, e per sopravvivere si sta replicando con continue varianti: dalla “Delta”, alla “Omicron” con inquietante capacità, dato che altre varianti appaiono incombenti come la Deltacron (scoperta a
Cipro), che pare scaturita dalla combinazione tra il Covid Delta e il Covid
Omicron e le “sorellastre di Omicron”, ovvero la variante IHU in Francia e la
BA.2, che terrorizza la Danimarca. E purtroppo la telenovela Covid-19 non appare arrivata
alle puntate finali.
Si, amici, in questo
marasma di varianti, ne sta emergendo una particolarmente insidiosa, molto diversa da quelle prima descritte che si combattono con i sistemi ben noti: vaccini,
mascherine, restrizioni, tamponi, green pass, chiusure a macchia di leopardo,
ridimensionamento o sospensione della mobilità dei cittadini. Questa subdola,
particolare variante, che è stata denominata “Variante PSY”, risulta essere ben
più contagiosa di Delta, in quanto sfugge ai tamponi e buca ogni copertura vaccinale! È più difficile da combattere per il fatto che si tratta di una versione
“immateriale” del virus, che può impattare a medio e a lungo termine sia
sull’organismo che sulla psiche, configurandosi come una sindrome
bio-psico-sociale estremamente contagiosa, invalidante a breve, medio o
lungo termine e potenzialmente letale.
La variante PSY colpisce
soggetti vaccinati e non vaccinati, si manifesta con un corteo di sintomi
cognitivi, emotivi e comportamentali, purtroppo non rilevabili attraverso un
test molecolare, seppure riscontrabili in ambito clinico soprattutto nei
pazienti che prima della pandemia non lamentavano disturbi psicologici. Inoltre,
la Psy sembra colpire con particolare violenza i professionisti in prima linea
contro il Covid: infermieri, medici, Oss, insegnanti e personale scolastico,
psicologi e psicoterapeuti.
Ecco i sintomi che connotano
il soggetto colpito questa variante: disregolazione dell’umore, con episodi di
aggressività e/o di ritiro sociale; distorsione dei processi decisionali e
polarizzazione del pensiero; riduzione della capacità di concentrazione,
dell’apprendimento e della creatività; affaticamento, apatia, perdita del piacere
(anedonia), alterazioni significative del sonno, dell’appetito e della libido. Ebbene, questa variante immateriale del Covid costituisce un pericolo maggiore per i soggetti con disturbi fisici
pregressi, dato che la variante Psy può amplificare ed aggravare la condizione di
persone con difficoltà psicologiche precedenti la pandemia, anche se può instaurarsi ex-novo in individui di ogni età, psicologicamente
sani e funzionali prima dell'arrivo del Covid.
Di recente, l’Ordine
degli Psicologi ha diramato l’ennesimo allarme sulle gravi conseguenze della
situazione pandemica sulla salute mentale della cittadinanza. Infatti, le richieste
di supporto psicologico sono aumentate del 39%, una percentuale spaventosa, che
non comprende una moltitudine di persone che pur necessitando d’aiuto non sanno
a chi rivolgersi, o non dispongono di risorse economiche per contrastare gli
effetti psicologici della variante Psy.
Amici, che la sanità pubblica in
Italia non sia eccellente lo sappiamo bene, in particolare quando si parla di salute
mentale, purtroppo delegata alle strutture private. Ora, di fronte a questo
dramma, anzi “Psico-dramma” creato dalla pandemia, sarebbe necessario un
intervento serio e risolutore. Non è un caso che la proposta di un bonus per le
cure psicologiche sia stato lanciato per venire incontro alle esigenze di milioni
di persone già colpite dalla variante Psy e ora completamente in balia delle
onde. È tempo che la sanità pubblica si dia una serie regolata!
Cari amici, come il
Coronavirus biologico, la variante Psy sembra essere altamente contagiosa tra
individui, coppie, famiglie, gruppi di lavoro e organizzazioni sociali. Essa diffonde incertezza, aggressività e impulsività, alimentando solitudine,
rassegnazione e cinismo, con inevitabili (e imponderabili) ricadute sul nostro
futuro. Perciò è fondamentale affrontarla subito attraverso azioni politiche e
programmi di sanità pubblica, con il coinvolgimento di tutti i professionisti di
area psicologica.
A domani.
Mario