Oristano 29 dicembre 2021
Cari amici,
Nel mondo umano, come ben
sappiamo, la donna continua a faticare per raggiungere la parità con l’uomo,
immaginiamoci se riuscirà mai a diventare addirittura il “capo dominante”, con
l’uomo succube del suo comando! Eppure, in molti casi, ciò avviene da sempre
nel mondo animale. Nei secoli l’uomo ha sempre cercato di accreditare la tesi
della debolezza della donna, considerata un soggetto da proteggere e non certo
capace di dirigere e comandare. L’uomo dunque, da tempi remoti, si è ritagliato
il ruolo di “figura forte e autoritaria”, prevaricando con la sua prestanza
fisica le capacità della donna, spesso superiori alle sue.
Nel mondo animale,
invece, la natura nella sua saggezza ha stabilito regole ben diverse, che anche
noi in realtà dovremmo seguire: in natura le femmine nel branco sono forti,
autosufficienti e spesso addirittura dominatrici; ciò è dimostrato dall’analisi
di diverse specie, dove capobranco è spesso una femmina. È proprio vero, amici:
nel mondo animale a comandare sono spesso le femmine! Succede in diverse
specie: mammiferi di terra e di mare, insetti e pesci, dove le femmine sono a
capo di intere società, gestiscono le lotte, decidono tempi e i luoghi della
caccia; il sesso dominante risulta dunque quello femminile, ritenuto dal gruppo più capace
e saggio. Si, nel mondo animale la saggezza è davvero femmina!
Amici, a comprova di
quanto ho detto prima, ecco una piccola carrellata sulle femmine più potenti
del regno animale, partendo da un mondo di alta perfezione: quello delle api.
L’Alveare rappresenta la struttura matriarcale per eccellenza. Gestito in tutto
e per tutto dall’ape regina, essa regna potente e solitaria su tutti i
suoi sudditi, la maggior parte dei quali sono femmine. I maschi sono un numero
ridotto della popolazione e i loro compiti sono prettamente riproduttivi. La
regina ha anche il compito di scegliere la composizione del suo regno
attraverso un rigoroso controllo delle nascite, stabilendo quanti maschi e
quante femmine dovranno nascere dalle uova.
Restando nel campo degli
insetti, la mantide religiosa è l’insetto più matriarcale che esista:
essa addirittura divora il maschio dopo averlo sedotto e aver catturato il suo seme. È “La
femme fatale” del mondo animale! Durante l’amplesso il povero maschio viene
decapitato e poi fagocitato. Non è, però, un atto di crudeltà femminile: essa si
ciba del maschio per trarre le energie necessarie per far crescere le uova.
Nel mondo animale, amici,
per i maschi la vita, spesso, risulta davvero alquanto dura! Lo è parecchio anche per il
maschio della Vedova nera, che con lei si accoppia; ella può attirare a
sé fino a quaranta partner in una sola notte, ma quando il super vittorioso ha
fatto fuori la concorrenza e ha conquistato la sua femmina, il destino del povero
sventurato non è diverso dal maschio della mantide: la decapitazione è assicurata!
Dal leggero regno degli
insetti, passiamo ora al regno ben più “pesante”: quello degli elefanti.
L’elefante femmina più anziana è la regina del branco: comandante suprema, capace di dirimere le controversie e superba guida sicura nella savana. Ogni pronuncia
della matriarca, che con zampe possenti marcia lungo la terra e segna il
tragitto per tutti, è perentoria. I maschi non ci provano nemmeno a soffiarle
lo scettro! Gli elefanti sono animali intelligenti, vivono diversi decenni e la
loro memoria è proverbiale, ecco perché preferiscono una leader di grande
esperienza e ad essa il gruppo si affida in tutto e per tutto.
Che dire, poi, del Leone,
definito “Re della foresta”? A comandare nella savana è lui o la Leonessa?
La verità è che il leone è il re solo sulla carta: a governare, invece, sono le
leonesse. Tra i leoni sono le femmine a cacciare, a crescere i cuccioli e a
decidere se un maschio può restare o deve andarsene dal gruppo. Le leonesse
dimostrano quotidianamente grande saggezza: governano il branco, curano la
prole, rintuzzano le liti, insomma dimostrano anche forza e capacità
decisionale. Non vi sembra che l’uomo potrebbe trarre insegnamento dal loro
comportamento?
Se esaminiamo il mondo
delle Iene, anche qui sono le femmine a dominare il branco. Le iene
maculate vivono in società estremamente complesse, che possono arrivare a
contare anche oltre 100 individui. Ogni clan è di norma comandato da una
femmina alfa ed è per questo che le iene vengono spesso utilizzate come il più
potente esempio della supremazia femminile nel regno animale. Esse sono più
forti e più grandi, così facilmente sottomettono i maschi. La caccia spetta al
sesso maschile, ma non per una questione di virilità: loro procurano il cibo e
lo danno in pasto alle femmine.
Tra i Bonobo,
scimpanzé pigmei o scimpanzé nani (sono dei primati appartenenti alla famiglia degli
ominidi, insieme agli scimpanzé comuni), vige la legge del più forte, ma la leader dei Bonobo è femmina, in quanto spicca per le sue grandi capacità di
mediazione e di coalizione; le femmine hanno un’alta capacità di unirsi,
riuscendo in questo modo a dominare senza paura i maschi, sottoponendoli così ai
loro voleri.
Passando al mondo marino,
diamo uno sguardo alle Orche, i maestosi mammiferi marini. Anche in questa
specie la loro vita sociale è gestita e regolata dalle femmine, in un totale
matriarcato. A capo della gerarchia si trova di solito una femmina adulta e
madre, ma in alcuni casi la leadership può essere condivisa da un gruppo di
femmine che si suddividono i compiti (avvenimento questo piuttosto raro nel
mondo animale in generale). I gruppi di orche sono spesso composti da più
generazioni di esemplari, perché questa specie è anche uno dei pochi casi in
natura in cui i cuccioli vivono tutta la vita accanto alle loro madri. Essendo
le orche, tra l’altro, molto più longeve dei maschi, la matriarca vede crescere
figli e nipoti e i suoi anni avanzati le conferiscono uno scettro indiscusso.
Cari amici, l’elenco è
ben più lungo e potrei aggiungere Lupi, Lemuri, diverse specie di uccelli, formiche,
e diverse altre numerose specie, che compongono il mondo animale. Credo che il post di oggi
potrebbe risultare utile a far riflettere molti di noi uomini, in particolare
quelli ancora pervasi da un maschilismo fuori tempo e fuori ragione; uomini che
continuano a ritenere la donna un soggetto debole e fragile, assolutamente
bisognosa della loro direzione! Noi sardi, comunque, il "Matriarcato" lo conosciamo bene!
A domani.
Mario
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