giovedì, dicembre 16, 2021

I PRIMI 50 ANNI DEGLI EMIRATI ARABI UNITI: ALL’EXPO 2020 IL MONDO HA POTUTO CONOSCERE LE LINEE GUIDA PER IL FUTURO DI QUESTO ANTICO PAESE.


Oristano 16 dicembre 2021

Cari amici,

Quelli che noi oggi chiamiamo “Emirati Arabi Uniti” nacquero mezzo secolo fa, esattamente il 2 dicembre del 1971, quando dichiararono la propria indipendenza dal Regno Unito, ponendo fine a una lunga dominazione coloniale. L’unione è il frutto della messa insieme di sette emirati, preda in passato di dominazioni e piraterie. Oggi, invece, questi emirati riuniti sono diventati una potenza mondiale famosa in tutto il mondo: le città, come Abu Dhabi e Dubai, sono considerate una meraviglia architettonica ineguagliabile, oltre a rappresentare una potenza economica di alto livello. Ma torniamo un po’ indietro nel tempo, dando uno sguardo alla storia di questi territori  abitati fin da epoca lontanissima.

Le terre che si affacciano sul Golfo Persico, come gli Emirati Arabi, risultano abitate fin da Epoca Preistorica. Esistono, infatti, tracce evidenti di antichissime capanne in piccoli villaggi, costruite da agricoltori e pastori; i primi edifici in muratura scoperti sono databili intorno al 10.000 a.C., periodo dell’età della pietra. Gli studiosi sono convinti che i territori siano stati colonizzati da popolazioni provenienti dalla vicina Mesopotamia. Le uniche testimonianze successive a tale periodo, sono reperibili solo grazie agli scritti di Erodoto e del geografo greco Tolomeo. I testi dello storico greco raccontano infatti di popolazioni di cultura Cananea dediti al commercio e alla navigazione.

Si, amici, la storia di queste terre è indissolubilmente legata al commercio. Tra i prodotti allora commerciati c’erano incenso, perle, profumi e spezie, merci preziose, di cui l’Occidente andava alla ricerca. Per primi furono i Greci e successivamente i Romani dell’Impero, e in epoche successive Portoghesi e Inglesi, ad installarsi sulle terre affacciate sul Golfo Persico tracciando le prime vie commerciali, sfidando i pirati e le insidie del deserto; poi le dominazioni Occidentali finirono e i 7 Emirati divennero la potenza che noi oggi possiamo vedere.

Gli Emirati Arabi Uniti sono oggi una “Federazione di sette emirati” – Ajman, Fujaira, Ras al-Khaima, Sharja, Umm al-Qaywayni e i due più importanti, Abu Dhabi e Dubai – che si trovano tra l’Arabia Saudita e l’Oman, nella Penisola Araba. In tutto sono grandi poco più di un quarto dell’Italia, ma sono il 14esimo Paese al mondo per PIL pro capite (l’Italia è 44esima). L’immensa loro fortuna è derivata in gran parte dal petrolio, che in questa zona è davvero abbondantissimo, ma l’alto valore della loro economia è derivata anche dalle grandi capacità di gestione della abbondante finanza ricavata.

Negli ultimi decenni, infatti, gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto enormi progressi dal punto di vista economico, diventando un centro molto importante per la finanza globale, oltre ad una meta turistica di un certo rilievo, raggiungendo in campo internazionale prestigio e grande influenza. Influenza che ha condizionato anche i “Grandi” Stati occidentali, tanto che nelle moltissime crisi del Medio Oriente, in più di un’occasione gli Emirati Arabi Uniti hanno condizionato gli esiti delle crisi.

L’organizzazione dell’EXPO 2020, ha coinciso con la celebrazione del cinquantesimo anniversario della fondazione della federazione. Per il Governo è stata certamente un’occasione irripetibile, per poter mostrare al mondo la grandezza raggiunta e gli straordinari successi in tutti i campi. Per i cinquant’anni degli Emirati Arabi Uniti il governo ha creato un sito apposito che, tra le altre cose, contiene un video intitolato “Lettere al futuro”, che celebra appunto i progressi del Paese.

Il padiglione allestito dai “Padroni di casa” è stato considerato una vera sfida al futuro, lanciata al mondo dagli Emirati. Il lavoro, frutto dell’inventiva del grande genio Santiago Calatrava, ha evidenziato la sfida costruendo un sinuoso percorso di visita al padiglione, sotto le ali di un enorme falco! Le ali, in realtà, erano 28 vele in fibra di carbonio, lunghe fino a 70 metri, comandate da un meccanismo oleodinamico che consentiva loro di aprirsi e richiudersi all’unisono dieci volte al giorno per simboleggiare un Paese che da tempo ha deciso di prendere il volo.

Fifty years ago this was just a dream” (cinquanta anni fa questo era giusto un sogno), si poteva leggere in una scritta tracciata su una duna.  L’Emirato, insomma, ha voluto lanciare un monito al mondo, evidenziando cosa era stato capace di fare in soli 50 anni! Basti pensare che la prima Comunità stanziale di questi Emirati non superava le 250 mila persone, che in meno di 50 anni sono diventate oggi quasi 10 milioni. A colonizzare l’Emirato sono arrivati da tutto il mondo: indiani, europei, australiani, filippini e tanti altri, facendo diventare Gli Emirati una società solidamente multietnica e multiculturale; negli anni hanno contribuito a far diventare grandi gli Emirati Arabi e oggi rappresentano circa il 90 per cento della sua popolazione.

Cari amici, a parte il “piccolo particolare” che gli Emirati Arabi Uniti non sono uno Stato democratico (Gli Emirati Arabi Uniti sono organizzati in un sistema federale di monarchie assolute ed ereditarie), la loro forte potenza economica è una realtà che credo continuerà a svilupparsi  con la stessa velocità degli ultimi 50 anni. L’ambizione di certo non manca, tanto che, a breve, a Dubai verrà inaugurata una nuova incredibile struttura: il Museo del Futuro. Ne vedremo ancora delle belle!

A domani.

Mario

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