Oristano 19 dicembre 2021
Cari amici,
In tempi in cui cucire il
pranzo con la cena era proprio un’avventura, la fantasia delle donne sarde non
è mai venuta meno. Dare da mangiare alla famiglia richiedeva estro e fantasia
non comuni, in modo da creare, con i pochi ingredienti disponibili, piatti
comunque capaci di soddisfare le esigenze alimentari. In quest’ottica è nata l’antica
ricetta che oggi propongo e che Vi posso assicurare risulta buonissima anche ai giorni nostri, seppure viviamo tempi in cui il fast food predomina alla grande.
Si tratta di un piatto unico, costituito
da pane e verdure, di norma pomodori e melanzane (ma vanno bene anche altri vegetali,
come zucchine e cipolle). Forse potremmo arrivare a dire che è una “pizza ante
litteram”, un’antenata della famosa pizza!
Il nome dato a questa
ricetta nella Sardegna del Sud è “SA PRAZZIRA” (nel Sarrabus) e “SU
MUSTAZZEDDU” nell’Iglesiente. La ricetta è nota anche nel Nord Sardegna, in
particolare in Ogliastra. A ben vedere non è né una torta salata né una focaccia, e nemmeno
una pizza; oppure è tutte queste cose insieme! La nascita di questa ricetta si
perde nella notte dei tempi, quando mancavano anche molti degli ingredienti
base per soddisfare le esigenze alimentari di base. Piatto antichissimo, dunque, nato
in periodi di magra, quando si poteva disporre solo di un po’ di farina e poco
altro. Ma vediamo come veniva preparata questa ricetta semplice e genuina allo
stesso tempo.
INGREDIENTI PER
PREPARARE “SA PRAZZIRA”.
Dosi per 2
Prazziras di 18 cm di diametro: Per la pasta: 1/2
kg. di semola rimacinata, 250 ml. di acqua, 10 gr. di sale fino, 10 gr. di
lievito di birra fresco. Per il ripieno: 1 kg. di pomodori ben maturi
(in alternativa o in mix potete anche usare le melanzane), 1 spicchio di aglio,
q.b. di foglie di basilico, q.b. di olio extra vergine di oliva, q.b. di sale
fino. La ricetta originale prevede un ripieno di melanzane o pomodori ben
maturi, saltati con aglio e basilico, ma si possono utilizzare anche zucchine e
cipolle, a seconda dei gusti, oppure anche altre verdure miste.
Preparazione.
Prendete la semola
rimacinata e versatela in una terrina, aggiungendo il sale e mescolando per
bene. Ora formate la classica fontana al centro e aggiungete l’acqua a poco a
poco. Tenere un po’ di acqua da parte per sciogliere il lievito che andrà
aggiunto solo per ultimo. Una volta che la farina risulterà ben legata, prendete
il composto e lavoratelo energicamente con le mani fino a farlo diventare bello
liscio. Lasciate ora lievitare per circa due ore (di norma raddoppia di
volume), tenendo coperto l’impasto.
Nell’attesa della
completa lievitazione, preparate le verdure. Preciso che potete usare sia
verdure singole che più verdure nella stessa Prazzira. Dopo averle ben lavate e
scolate, tagliate le verdure a dadi grossi e mettetele in padella con uno
spicchio d’aglio, qualche foglia di basilico fresco, un filo d’olio abbondante
e sale. Lasciate cuocere con il coperchio per dieci minuti in modo da fargli
perdere l’acqua, poi scoprite e lasciate andare a fiamma moderata in modo che
le verdure non si ammorbidiscano troppo, spegnendo la fiamma (dopo aver tolto l’aglio)
a cottura ultimata.
Non appena terminata la
lievitazione, riprendete in mano la pasta, dividetela a metà e stendetela su
una spianatoia ben cosparsa di semola. Spianate ora i due spicchi di pasta, che
devono avere una forma rotonda con uno spessore di un cm circa (non deve essere
troppo sottile). Preparate ora due teglie da forno, ungendole all’interno spennellando
dell’olio d’oliva. Prendete ora le due rondelle di pasta, e, dopo aver sollevato
un po’ i bordi, versate delicatamente all’interno le verdure prima cotte.
Intanto preparate il forno a 230 °C.
Prima di collocarle nelle
teglie, richiudete per bene le rondelle di pasta, lasciando il classico foro
centrale; una volta collocate nelle teglie, spalmate d’olio d’oliva anche la
superficie della pasta, che dopo la cottura risulterà più lucida e croccante e,
prima di informare, cospargetela leggermente di semola. Ora potete infornare e
far cuocere per circa 30 minuti.
Prima di servire a
tavola, lasciate sfreddare per una mezzoretta, guarnendo il foro centrale con
qualche foglia di basilico. Questo piatto può essere anche oggi apprezzato come
primo o anche come piatto unico, oltre che come intermezzo pomeridiano, accompagnato
da un buon bicchiere di vino, come un Nieddera rosato servito a temperatura di
cantina. Buon appetito, amici!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento