lunedì, novembre 01, 2021

IL LAVORO: FARE UN LAVORO SODDISFACENTE È IMPORTANTE, MA LO È MOLTO DI PIÙ LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE DOVE LO SVOLGIAMO.


Oristano 1 novembre 2021

Cari amici,

Voglio iniziare i post di novembre parlando dell'importanza del lavoro, quello che, come ben sappiamo, manca ai nostri giovani. Ma il post di oggi parla anche di chi il lavoro ce l'ha, anche se non sempre riesce a svolgerlo al meglio. Purtroppo, infatti, non a tutti è concesso di svolgere il lavoro desiderato (quello magari sognato da piccoli), in quanto la necessità di lavorare spinge ad accettare lavori che non sono il massimo del nostro gradimento. Ma se anche fossimo fortunati, se fossimo riusciti a realizzarci con il lavoro sempre desiderato, un’altra incognita sarebbe, comunque, sempre presente: la qualità dell'ambiente di lavoro. Lavorare in una struttura complessa, con tanti colleghi intorno, può avvenire in un ambiente sano e cordiale, oppure in uno che è l’esatto opposto: un ambiente tossico.

Quando al lavoro siamo circondati da un ambiente sano e stimolante, tutti noi ci sentiamo produttivi e capaci, rasserenati dall’ambiente, che ci consente di svolgere al meglio il nostro lavoro. Purtroppo, secondo alcune statistiche, gli ambienti di lavoro “sani” non sono molto diffusi, in quanto, in Italia un numero significativo di lavoratori risulta colpito da eccessi di ansia e nervosismo, in quanto costretti a svolgere con sofferenza e scarsa soddisfazione il proprio lavoro. Un clima rilassato e positivo, invece, non solo crea maggiore soddisfazione, ma migliora anche la produttività!

Gli studi finora effettuati hanno messo in luce che gli ambienti negativi, proprio quelli che creano maggiormente ansia e stress, sono contaminati da “presenze” alquanto negative, colleghi particolarmente inadatti al lavoro di squadra; se in un gruppo vi è la presenza di un collega di questo tipo, impersonante grande negatività, ci troviamo di fronte ad un Toxic worker! Vediamo meglio, allora, di mettere a fuoco questa particolare figura negativa,  e “cosa” eventualmente possiamo fare per non esserne fortemente influenzati.

Con il termine “Toxic worker” viene definito un collega che, magari anche involontariamente, sconvolge la stabilità dell’ambiente lavorativo. Le sue azioni provocano ansia e stress in chi gli sta attorno, andando così a creare un clima malsano che non giova affatto all’azienda né ai suoi dipendenti. Ma vediamo meglio le caratteristiche dei Toxic worker. In generale questi soggetti sono affetti da un esasperato individualismo, in quanto poco propensi al lavoro di squadra; sono persone che amano screditare gli altri, non appena ne hanno l’occasione, con lo scopo preciso di mettere in luce i propri meriti. Ovviamente questo egoistico e narcisistico comportamento, non è mai applicato verso i superiori, verso i quali, invece, il Toxic worker si dimostra sempre estremamente disponibile e in sintonia.

Il Toxic worker, nella sua tecnica raffinata, non si limita a sminuire i colleghi parlandone solamente alle spalle; il suo disegno è fatto anche di frasi subdole e velatamente offensive, che, giorno dopo giorno, minano la credibilità dei colleghi che lo circondano. A volte l’ansia dei suoi collaboratori nasce da questi atteggiamenti di superiorità (spesso mal riposta) che il Toxic worker evidenzia in sé stesso; questo porta gli altri dipendenti a concepire il lavoro come una competizione, magari portando il proprio impegno a livelli estremi e provocando sindromi di burnout.

Amici, il sogno di un lavoro che ci soddisfa, unito ad un ambiente sereno e collaborativo è certamente il sogno di tutti noi. Purtroppo, invece, lavorare a lungo in un ambiente tossico, può rivelarsi estremamente deleterio.  A lungo andare la presenza di un Toxic worker intorno a noi può rivelarsi fonte di pericolosi stress, che minano la nostra salute. Quali rimedi potrebbero essere, dunque, adottati? Bisogna dire che non è facile trovarli. Di norma nei momenti pesanti si cerca “lo sfogo” con un collega, col quale, magari, si condivide una situazione ingiusta; è questo un buon modo di sfogare la propria frustrazione, stando attenti però a che non diventi regola, ovvero lamentela giornaliera, cosa che andrebbe a rovinare ulteriormente l’ambiente in cui si opera.

Per tanti, purtroppo, l’ambiente di lavoro non è l’ambiente ideale che, invece, avrebbero voluto e potuto vivere. La collaborativa convivenza con i colleghi, in un ambiente sano, è uno degli stimoli principali che ci spingono a lavorare meglio. Operando in un ambiente propositivo potremo conoscere meglio noi stessi e i colleghi che ci circondano. Il Toxic worker, invece, non fa altro che limitare le nostre capacità di relazione e interazione, impedendoci di dare il meglio di noi.

Cari amici, quale dunque, la possibile soluzione per trovare un buon compromesso? Il consiglio migliore è quello di prestare la massima attenzione al genere di atteggiamenti che mettono in atto i nostri colleghi. In questo modo potremo capire chi sono i Toxic worker fra le persone che ci circondano, consentendoci così di evitarli, in particolare isolandoli. Rimossi i Toxic worker dalla nostra vita lavorativa, i livelli di stress diminuiranno e potremo vivere con più serenità la nostra pesante giornata di lavoro.

A domani.

Mario

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