giovedì, novembre 11, 2021

LA NATURA, NELLA SUA PERFEZIONE, HA GIÀ STABILITO, IN CASO DI NECESSITÀ, IL “DISTANZIAMENTO SOCIALE”. L'ESEMPIO DEL MONDO DELLE API.


Oristano 11 novembre 2021

Cari amici,

Con lo scatenarsi della pandemia, molte persone nei Paesi colpiti dal COVID-19 continuano a fare grandi sforzi per ottemperare all’imposizione ricevuta di evitare il contatto con gli altri, costretti a mettere in atto un “distanziamento sociale” necessario per cercare di rallentare la diffusione del coronavirus. Purtroppo, però, ad alcune persone questi provvedimenti appaiono forzature, privazione delle libertà individuali, per cui dovremo far capire loro che il provvedimento di distanziamento sociale non è una “forzatura”, ma una reazione naturale e necessaria alla pandemia, che la natura, nella sua perfezione, ha già codificato e applicato da millenni, in quanto le malattie contagiose sono sempre esistite, ovvero considerate una cosa del tutto normale. 

Gli studiosi, che da tempo osservano i comportamenti degli altri esseri viventi, infatti, hanno verificato che in natura diverse specie sociali allontanano i membri della loro stessa comunità, se questi sono stati infettati da un agente patogeno. Purtroppo non sempre è facile rendersi conto delle infezioni in atto, in quanto i soggetti malati non sono sempre “facili da riconoscere”, come ha spiegato Joseph Kiesecker, lo scienziato a capo di The Nature Conservancy. Tuttavia, grazie a particolari sensi specifici, gli animali sono in grado di rilevare certe malattie – a volte prima che appaiano sintomi visibili – e cambiare il loro comportamento per evitare di essere contagiati. Api mellifere e scimpanzé, per esempio, possono essere spietati quando si tratta di allontanare i soggetti malati.

Il mondo delle api, che su questo blog ho trattato ampiamente, è un universo davvero straordinario. La loro organizzazione sociale è certamente fra le più perfette dell’universo, tanto che gli architetti sono stati a lungo affascinati dalle loro capacità. Secondo lo storico dell'architettura Juan Antonio Ramirez, autore del libro The Beehive Metaphor, le api, straordinari costruttori di alveari, hanno ispirato architetti di fama mondiale come  Gaudi e Le Corbusier"; la loro incredibile capacità nel realizzare la forma e la tecnica costruttiva dei favi, quelle piccole strutture esagonali che compongono gli alveari, hanno affascinato per la loro perfetta organizzazione sociale, strutturata come una comunità industriale ideale.

Ebbene, amici, oggi, con lo scatenarsi della pandemia, l’interesse per l’architettura delle api è tornata di grande attualità, in particolare per un comportamento protettivo da loro messo in atto: il distanziamento sociale. Secondo Allyson McAfee, borsista post-dottorato presso il dipartimento di entomologia e patologia vegetale della North Carolina State University intervistata da Wired, le api hanno sviluppato diverse forme di immunità sociale che vanno dal distanziamento sociale ai trattamenti antisettici, passando per l’architettura degli alveari.

Le malattie batteriche che colpiscono le colonie di api mellifere, come la peste americana, risultano particolarmente devastanti, perché liquefanno le larve di api dall’interno. “Ecco perché è chiamata “peste”: ha un odore veramente nauseabondo”, ha spiegato la Alison McAfee. Le larve infette emanano alcune sostanze chimiche “spia” che le api più anziane riconoscono, come l’acido oleico e il beta-ocimene, un feromone delle api secondo la ricerca di McAfee. Una volta identificate, le api scacciano fisicamente questi membri infetti dall’alveare, riuscendo così a salvaguardare la salute della colonia.

Lo studio della McAfee ha messo in evidenza la presenza addirittura di una sorta di vaccino, che avviene attraverso la condivisione di piccoli pezzi di molecole che sembrano un virus e danno loro l’immunità. Questa condivisione avviene attraverso l’architettura: quando l’ape costruisce il favo secerne una gelatina in cui rilascia queste molecole, che verranno poi ingerite dalle larve. L’architettura diventa anche uno strumento di disinfezione, perché l’alveare è rivestito di propoli, resina appiccicosa dalle note proprietà antimicrobiche che funziona in maniera molto simile al nostro gel disinfettante, posto all’ingresso dei locali pubblici.

Cari amici, le api, vivendo, come tutti gli insetti eusociali, in società densamente popolate, hanno anche sviluppato una sorta di “distanziamento sociale”, seppure piuttosto brutale, che consiste nel combattere le malattie rimuovendo o seppellendo i loro compagni morti o malati. Dalle dosi di vaccino lasciate nei favi, che sarebbero l'equivalente di un gel disinfettante posto all'ingresso, e le pratiche di distanziamento sociale decisamente spietate, sono il segno evidente di un'organizzazione perfetta, realmente protettiva della Comunità di appartenenza. Saprà l’uomo mai capire per intero questa perfezione naturale?

A domani.

Mario

 

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