Oristano 21 novembre 2021
Cari amici,
La violenza contro le
donne pare non fermarsi mai. La droga, in particolare quella dello stupro, sta
allarmando sempre più le giovani donne che, senza accorgersene si ritrovano in
corpo quei terribili veleni che fanno perdere conoscenza, diventando prede
facili dello stupratore di turno. Dopo il così detto “drink spiking”, una pratica in
cui la droga dello stupro viene aggiunta di nascosto nei drink, ora un altro
sistema, ancora più insidioso, arriva in discoteca, studiato da soggetti senza scrupoli per predare inconsapevoli
giovani donne facendo perdere loro conoscenza, per poi violentarle e stuprarle.
La nuova tecnica usata
dallo stupratore di turno consiste nel preparare una siringa con la droga e,
una volta arrivato nel gruppo che balla, individuare la preda e pungerla alla
schiena o alle gambe, aspettando l’effetto. Il New York Times ha riportato di
recente numerosi casi di operazioni di questo tipo, grazie alle numerose
testimonianze di ragazze inglesi, soprattutto studentesse, che, durante una
serata in un club affollato, hanno percepito un forte pizzico alla schiena, perdendo
poco dopo conoscenza e diventando così preda dello stupratore.
Il problema, amici, pare
che stia diventando davvero molto serio. Dopo i lunghi mesi di Lockdown sono
ripresi gli incontri di socialità e la gioventù, in particolare quella
studentesca, cerca ora di riappropriarsi della propria libertà divertendosi nei
locali da tempo vietati, diventando, però, preda facile dei possibili
violentatori. Già in precedenza era noto il pericolo nascosto nelle bevande alterate
con l’aggiunta della droga, tanto che un’indagine condotta dalla BBC nel 2019
aveva portato alla luce più di 2.600 casi in Inghilterra e Galles a partire dal
2015. Di questi, il 72% riguardava donne, tra le quali si registrava un numero
sempre maggiore di minorenni.
A questo si aggiunge ora la
paura del nuovo pericolo della droga in siringa, che appare alquanto preoccupante per la difficoltà di difendersi.
Finora le testimonianze raccolte confermano il dilagare del fenomeno; quanto ai
sintomi che derivano dalla somministrazione della droga dello stupro, questi
causano intontimento, nausea, problemi di vista, diminuzione delle inibizioni,
confusione, debolezza estrema, e, in alcuni casi, svenimento, tanto che per lo
stupratore la vittima diventa così preda facile per essere abusata
sessualmente.
La dottoressa Sarah
Jarvis, medico e consulente di Drinkaware, sullo spinoso problema si è così espressa: “I
sintomi derivanti dalla così detta droga dello stupro dipendono da molti
fattori: dal tipo di sostanza, dal mix, dalla dose, dal peso e da quanto alcol
si è ingerito; nella maggior parte dei casi gli effetti si vedono in un periodo
di tempo che va dai 15 ai 30 minuti, e i sintomi restano presenti per diverse ore”.
Un pericolo, come tutti possiamo immaginare, davvero serio e preoccupante.
La questione dello
spiking e del nuovo, terrificante modo di somministrare droga alle donne è
finita anche sui tavoli del Governo. La Segretaria di Stato britannica, Priti
Patel, secondo i media locali si è detta pronta a organizzare un tavolo di
confronto sull’argomento. Il problema non riguarda soltanto le violenze in sé,
ma anche gli strascichi psicologici che un’aggressione con queste modalità
lascia sulle vittime; esse provano vergogna, si colpevolizzano per avere
abbassato la guardia, nutrono dubbi e timori sull'essere prese sul serio e
tendono a tenere per sé quanto accaduto, chiudendosi e rifiutando di sporgere
denuncia. Cosa che, invece, è un passo fondamentale per accertare la tipologia di
sostanza iniettata, che può essere individuata sino a 72 ore dopo la
somministrazione attraverso una serie di specifici test.
In Inghilterra sono già
in tante le giovani donne che in corteo hanno urlato “Stop allo spiking”; in migliaia
hanno protestato in diverse città universitarie, come Bristol, Birmingham e
Nottingham, e hanno deciso di boicottare discoteche, locali notturni e alcuni
pub aperti la notte. Chiedono che all’ingresso nei locali i partecipanti
vengano perquisiti, in modo da accertare che non possiedano sostanze o
strumenti capaci di offendere. Indubbiamente non sarà facile, ma nel caso
contrario la socialità ne risentirebbe parecchio.
Cari amici, il fenomeno
droga sta diventando sempre più preoccupante, in particolare quando certe
droghe vengono somministrate a persone inconsapevoli che si trovano così in
balia dei loro possibili carnefici. Personalmente sono certo che dall’Inghilterra
il fenomeno si diffonderà come un virus, e presto arriverà anche da noi in
Italia. I rimedi? Indubbiamente difficili, perché pensare di perquisire tutti all'ingresso in discoteca appare utopia, ma punire severamente i colpevoli certamente porterebbe almeno a
mitigare il fenomeno.
A domani.
Mario
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