Oristano 26 novembre 2021
Cari amici,
Non sono certo io il
primo a dirlo, ma se i millennials sono oggi in gran parte poco acculturati è
perché è mancata la loro formazione di base, ovvero ha predominato la
convinzione che Internet fosse in grado di sostituire in toto la loro
formazione culturale. L’errore lo
abbiamo fatto in due: noi, parte attiva della precedente generazione, e loro, attratti
e fagocitati dalla nuova tecnologia, nella convinzione di aver scoperto l’uovo
di Colombo.
In quest’ottica hanno
abdicato prima le famiglie, poi la scuola, col risultato che è mancato quel necessario
raccordo educativo capace di portare i giovani a quella formazione culturale che
integrasse passato e presente; in sintesi che accogliesse le nuove tecnologie come un
efficace supporto alla consolidata cultura millenaria del passato, quale veicolo
e guida per il vivere nel nostro millennio. Senza la conoscenza e lo studio del
passato mancherebbe quel collante, quel raccordo tra passato e presente, capace
di evitare il ripetersi degli errori già fatti.
Lasciare che i giovani si
affidino totalmente ad internet è un errore madornale, perché significa
avallare la loro convinzione che bastino a formare la loro cultura le notizie ricavate dal Web, e in
questo modo l’ignoranza continuerà a correre, limitando enormemente la loro
necessaria formazione. Si, amici, perché anche restando tutto il giorno
“connessi”, i giovani non riusciranno a completare la reale conoscenza del
sapere, e, in questo modo, la loro crescita culturale non aumenterà.
In un mondo ormai
globalizzato è universalmente riconosciuto il valore che in ogni società
riveste la cultura, intesa nelle sue innumerevoli sfaccettature. Rendere
accessibili ai giovani, stimolandoli a prenderne conoscenza, arte, storia,
letteratura, cinema, musica, fotografia, oltre a tramandare tradizioni, costumi
e modelli di comportamento consolidati nei secoli, serve a mettere insieme passato e presente, e rappresenta il modo migliore per far crescere le nuove generazioni.
I millenials di oggi,
fossilizzati nella “zona grigia del web”, dimostrano ogni giorno di più la
mancanza di coesione sociale, l’aumento
della solitudine interiore, che porta a mali altamente pericolosi, come la
discriminazione, il razzismo e il bullismo. Ne sono chiara testimonianza le
costanti aggressioni verso coetanei, soggetti fragili e anziani, mancanza di rapporti
sociali corretti con i rappresentanti della scuola e delle famiglie.
Isolazionismo che porta sempre più spesso alla trasgressione, come l’aumento
dell’uso di droghe, dato confermato senza equivoci.
Riuscire a diffondere nei
giovani la cultura costruita nei secoli e nei millenni, cari amici, significherebbe
svolgere un compito fondamentale per lo sviluppo della società e la formazione
delle nuove generazioni. Cultura che riuscirebbe ad integrare le nuove tecnologie, come l’uso dei “social”
presso i millenials, che essi considerano una straordinaria opportunità di
dialogo; questo connubio sono certo che riuscirebbe a completare quel percorso di formazione e crescita che
oggi manca. Sfatiamo il mito, l’illusione, che essere sempre in connessione
aiuti la crescita culturale dei giovani. Essa va completata con una seria
cultura di base.
Le incongruenze e le
deficienze dell’attuale monocultura di Internet appaiono ogni giorno più
evidenti. in questa “zona grigia” si diffondono delle “piante
cattive” che crescono: Bullismo, discriminazione e razzismo per primi. La
cronaca quotidiana ne è piena, sia con aggressioni fisiche che verbali nel web.
Proprio per questo è necessario trovare soluzioni per invogliare i giovani ad
acculturarsi seriamente. Perché è attingendo al passato che si può costruire un
futuro migliore.
Cari amici, la cultura è
l’elemento cardine per formare la società di oggi e di domani, nella quale resti
centrale il concetto di umanità, tolleranza, e pacifica convivenza, al di fuori da ogni istanza identitaria. Il
patrimonio culturale, materiale e immateriale, accumulato nei millenni, dall’antichità
greco-romana all’età contemporanea, è sicuramente il canovaccio su cui
costruire una società migliore, memore delle scoperte ma anche degli errori del
passato. Cultura, dunque, come vero punto di riferimento ineludibile, per la
collettività e i cittadini. Il futuro deve attingere dal passato: il patrimonio
culturale è la risorsa strategica per oggi e per domani, per dare un futuro sicuro alle nuove generazioni! Dobbiamo fare ogni sforzo
per trasmetterlo ai giovani di oggi.
A domani.
Mario
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