Oristano 24 novembre 2021
Cari amici, di
peperoncino ho già parlato ampiamente su questo blog, ma oggi voglio tornare sull’argomento
perché personalmente sono convinto che faccia davvero bene alla nostro organismo,
in particolare per migliorare la nostra salute nell’inverno imminente. Per cui,
seppure corro il rischio di ripetermi, sono certo di interessare anche Voi,
amici lettori. Il peperoncino fa parte della famiglia delle solanacee e
in particolare del genere Capsicum, a cui appartiene anche il peperone, altro
ortaggio comunemente presente sulla nostra tavola.
Originario dell’America
centrale, il peperoncino ha una storia millenaria, utilizzato dalle antiche tribù
del Centroamerica, come è stato confermato dai numerosi reperti archeologici.
Fu Cristoforo Colombo a portare questa preziosa pianta in Spagna,
permettendone così la diffusione in tutta Europa. La sua coltivazione (può essere
coltivato in vaso anche in città) è semplice: si semina all’inizio della
primavera e si raccolgono i frutti in estate e autunno, in relazione alla
varietà coltivata. Esiste in diversissime varietà, con colori che vanno dal rosso
al giallo e al verde, e, ovviamente, con diversi gradi di piccantezza .
In cucina può essere
utilizzato sia fresco che secco, e questo consente il suo utilizzo durante tutto l’anno.
È usato in mille maniere: come aggiunta ai condimenti (una classica ricetta è spaghetti
aglio, olio e peperoncino), cucinati ripieni di carne o verdure, sotto forma di
crema spalmabile e in molti altri modi. Quanto alla piccantezza di questo frutto,
ciò dipende dalla quantità di capsaicina contenuta, che viene misurata dalla
scala di Scoville. Tra i peperoncini più piccanti e più conosciuti possiamo
ricordare l’habanero, mentre le varietà cayenna, calabrese e jalapeno messicano
sono considerate solo moderatamente piccanti. Ma veniamo alle sue eccellenti
proprietà.
I benefici del peperoncino
per il nostro organismo sono numerosi. Innanzitutto sono poveri di calorie
(circa 30 ogni 100 gr), in quanto costituiti prevalentemente da acqua, da una
buona quantità di carotenoidi, capsaicina e vitamine. Tra queste ultime la più
rappresentata è la vitamina C: un peperoncino da 10 gr può contenere il 30% del
fabbisogno giornaliero di vitamina C di un uomo adulto. Il calcolo è riferito
al peperoncino fresco, in quanto il contenuto di questa vitamina risulta vicino
allo zero da secco, a causa della sua volatilità. È anche ricco di polifenoli,
sostanze antiossidanti che conferiscono al peperoncino proprietà benefiche per
la nostra salute; il peperoncino è considerato anche un potente afrodisiaco, in
quanto risulta presente la vitamina E, una vitamina che nell’uomo si è
guadagnato anche il titolo di vitamina della fecondità e della potenza
sessuale..
A livello terapeutico, la
sua prima funzione è quella di favorire la secrezione dei succhi gastrici e
facilitare a digestione. Il peperoncino migliora la circolazione, risultando un ottimo
cardioprotettivo, ha inoltre proprietà vasodilatatrici ed è anticolesterolo; consente poi ai capillari di rimanere elastici e migliora l'ossigenazione del sangue. Queste
proprietà sono dovute agli acidi grassi insaturi presenti nel seme, che
rinforzano i vasi sanguigni. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, il
peperoncino è molto indicato in caso di tosse o raucedine. Purificando il
sangue, allevia anche i dolori reumatici: l'ideale è metterlo a macerare
nell'alcol e applicarlo poi sulla parte dolorante, in modo da alleviare il
disturbo.
Amici, uno studio, sostenuto
anche dalla Fondazione Veronesi, ha evidenziato che il consumo frequente di
peperoncino riduce il rischio di morte per cause cardiovascolari. Inoltre, consumare
regolarmente peperoncino aiuta a perdere peso (nell'ambito di una dieta dimagrante),
oltre ad essere considerato una valida opportunità per proteggere la salute
cardiovascolare. Secondo diversi, accreditati studi, il peperoncino avrebbe
un'azione antibatterica e vasodilatrice, inoltre contribuirebbe anche a tenere
sotto controllo i valori del colesterolo e della pressione sanguigna; e, sulla
base delle conclusioni di uno studio pubblicato nel 2017 sull'International
Journal of Food Sciences and Nutrition, il peperoncino sarebbe un elemento di
cui non privarsi mai nel corso di una dieta dimagrante (grazie al suo
potenziale effetto positivo sul metabolismo).
I benefici del
peperoncino derivano da un mix di sostanze antiossidanti presenti al suo
interno: vitamina C, carotenoidi, polifenoli. Ma il merito principale è da
ascrivere alla capsaicina, la principale molecola contenuta nella bacca e che è
responsabile della sua piccantezza. Elena Dogliotti, biologa
nutrizionista e membro della supervisione scientifica di Fondazione Umberto
Veronesi, sul peperoncino si è così espressa: «usare il peperoncino, come
qualsiasi altra spezia, al posto del sale è opportuno per tenerne sotto
controllo i consumi e, di conseguenza, i valori della pressione arteriosa».
Cari amici, seppure
dotato di molteplici proprietà benefiche, il peperoncino deve però essere
evitato in alcuni casi. Lo sanno bene coloro che soffrono di reflusso
gastroesofageo, sindrome del colon irritabile, sindrome emorroidaria, ulcera
gastrica e malattie infiammatorie intestinali in fase acuta. Una delle prime
restrizioni che viene posta alle loro diete è proprio l'esclusione dei cibi
piccanti e, più in generale, delle spezie. Cautela nel consumo di pietanze
pungenti viene raccomandata anche alle donne in gravidanza.
Insomma, amici, il
peperoncino, ovviamente nelle sue giuste dosi, non dovrebbe mai mancare nella
nostra alimentazione!
A domani.
Mario
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