Oristano 20 novembre 2021
Cari amici,
È la Sardegna la Regione
che da sempre detiene il triste primato italiano d’incidenza di diabete di tipo
1, con oltre 12mila adulti, più di 1.500 under 18 e circa 120 nuovi casi all’anno,
collocandosi ai vertici della classifica mondiale, risultando seconda solo alla
Finlandia. Anche il diabete di tipo 2, quello in capo agli anziani, non
risparmia i sardi. Tenere sotto controllo la glicemia, il colesterolo e i
trigliceridi (in genere viaggiano insieme) richiede provvedimenti importanti,
come una corretta alimentazione, fare movimento e, nell’eventualità, prendere i
farmaci necessari a contenere i valori elevati.
Si, sedentarietà,
pigrizia, poca attitudine a fare dello sport, sono ostacoli da rimuovere, e,
dopo un anno di forzate clausure domestiche causate dalla pandemia, la salute
di molte persone è pure peggiorata. Come prima accennato, trigliceridi,
colesterolo LDL e glicemia alta sono un “tris” dannoso per il regolare metabolismo
di zuccheri e grassi. Oltre il movimento fisico, se vogliamo evitare i danni creati
dal diabete (come rischi di infarto e ictus), dobbiamo fare molto sul piano
dell'alimentazione. La dieta è una forte alleata nella prevenzione del diabete
o nel suo controllo. Il suo ruolo è talmente importante che non è possibile
trascurarla né prima né dopo.
È importante, dunque,
seguire una dieta appropriata, tale da mantenere il più possibile il peso nella
norma e, se necessario, dimagrire. È anche importante moderare il consumo di
alcolici: in caso di diabete possono aumentare il rischio di ipoglicemia,
soprattutto se si stanno assumendo insulina o farmaci che ne influenzano i
livelli. È invece consigliata l'assunzione di fibre, presenti per esempio nei
cibi integrali. Ecco allora la necessità di scegliere alimenti con un basso
indice glicemico. Fra gli alimenti con un basso indice glicemico (cioè
inferiore o uguale a 50) sono inclusi: riso integrale e parboiled, pasta
all'uovo, orzo perlato, fagioli, ceci, lenticchie, cracker, biscotti d'avena,
bastoncini di crusca, latte intero, yogurt, noccioline, carote e anche diversi
frutti.
Sono invece considerati alimenti
con un indice glicemico medio (compreso tra 51 e 69), per esempio:
spaghetti, pasta ripiena (tipo lasagne), riso basmati, grano saraceno, gnocchi
di patate, pane di segale, grissini, muesli, barrette di cereali, biscotti
secchi e frollini, patatine in busta, piselli, zucca e alcuni frutti. Sono,
invece, considerati alimenti con indice glicemico alto (uguale o
maggiore di 70): riso brillato e soffiato, pasta di riso, patate bollite,
pizza, cornflakes e cereali in fiocchi al cioccolato, pane bianco, integrale,
all'olio e senza glutine, miele di acacia e alcune varietà di frutta. Si,
amici, ci sono qualità di frutta che possiamo mangiare e altre, invece, da
evitare.
Fra le varietà di frutta ammesse
nella dieta per la glicemia alta (quindi con indice glicemico basso) non
ci sono solo le mele. Certo, la mela rientra nell'elenco della frutta con basso
indice glicemico, ma possiamo mangiare tranquillamente anche arance e
mandaranci, albicocche, fragole, ciliegie e uva bianca; anche la marmellata e
il succo d'arancia hanno un indice glicemico basso. Questi frutti e prodotti
sono fra quelli che possono essere inclusi nella dieta per la glicemia alta.
Non esagerare, però: ne è ammesso un consumo moderato.
Hanno, invece, un indice
glicemico medio, kiwi, ananas e melone, mentre anguria e banana sono
caratterizzate da un indice glicemico alto, e, insieme ai canditi, alla
frutta sciroppata e ai succhi di frutta industriali, sono assolutamente sconsigliati
a chi ha problemi di diabete. Il problema dei succhi di frutta industriali è
che spesso contengono zuccheri aggiunti; per lo stesso motivo la dieta per la
glicemia alta prevede l'esclusione delle altre bevande zuccherate (tipo cola) e
la riduzione di cibi con zuccheri aggiunti.
Una dieta per combattere la
glicemia alta risulta utile anche per combattere colesterolo alto e
trigliceridi. Infatti il controllo della glicemia non deve essere l'unica
preoccupazione di chi convive con il diabete, perché questa patologia comporta
anche rischi per la salute cardiovascolare. In particolare, può essere
associata a pressione alta ed eccessi di trigliceridi e di colesterolo LDL
(quello associato a un aumento del rischio cardiovascolare) e a livelli troppo
bassi di colesterolo HDL (quello che invece non dovrebbe scendere sotto una
quantità minima considerata benefica).
Cari amici, come
consiglia la Dott.ssa Silvia Soligon, biologa nutrizionista, laureata in
Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, per
controllare la glicemia alta, colesterolo, trigliceridi etc., usiamo una dieta che
rispetti queste regole: limitare il consumo di sale (che aiuta a tenere sotto
controllo la pressione), assumere dosi adeguate di omega 3, evitare i grassi
saturi di origine animale (presenti per esempio nelle carni, nel latte, nei
formaggi) e quelli idrogenati, e non esagerare nemmeno con il consumo di cibi
ricchi di colesterolo, come le uova, i crostacei e i molluschi. Alla dieta, che
comprende i cibi prima consigliati, non dimentichiamo mai di aggiungere l’attività
fisica!
Vogliamo vivere più anni
e più a lungo? Adottiamo uno stile di vita più salutare a 360 gradi!
A domani.
Mario
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