Oristano 11 Agosto 2018
Cari amici,
Letteralmente il
curioso termine “Erbekofono” significa
suono della pecora. In realtà è stato dato a uno strano strumento, inventato da un curioso
personaggio di Isili, certo Gianni Atzori, figlio di pastori che fin da ragazzo
fu abituato dal padre a seguire il bestiame, beandosi quotidianamente delle
sonorità dei campanacci degli animali.
Una sonorità che rimase
sempre presente nella sua mente, tanto che da grande, diventato batterista, nel
1998 cercò un sistema per riportare sul palcoscenico le piacevoli, giovanili
sonorità campestri portate dal bestiame al pascolo. Perfezionò la sua idea
inventando uno strumento particolare, formato da una bella serie di campanacci.
Quello attuale è composto da 60 campanacci, disposti su quattro file come in un
arcaico pianoforte, che egli suona ricavandone quelle melodiose note che lo
deliziavano da ragazzo.
Lo strumento, creato
con estro dalle proprie mani, è costituito da un telaio fatto di ferro e legno;
originariamente era costituito solo da due file di campanacci, ma
successivamente, con l'aggiunta di altre due file, lo strumento risultò più
rispondente, meglio adatto ad accompagnare gli altri strumenti dedicati alla
musica sarda: l'organetto, la fisarmonica, le launeddas e su sulittu. In un
concerto, tutti questi strumenti a cui viene aggiunto l’Erbekofono, sono risultati
un complesso perfetto.
L’idea di creare questo
nuovo strumento musicale venne a Gianni, già provetto batterista, dalla constatazione
che la normale batteria mal si prestava ad accompagnare gli altri strumenti
utilizzati per suonare la musica sarda, in quanto appariva inadeguata. La nostra sardità
ha bisogno di strumenti che affondano le radici nel passato, e i campanacci per
questo compito si sono rivelati proprio lo strumento giusto.
Anche il modo con cui
Gianni utilizza il nuovo strumento appare insolito, diverso da quello del solito “batterista”;
Gianni per ricavare il miglior suono dal metallo dei campanacci utilizza un
osso di pecora, non la bacchetta di ottone. A chi gli chiede il motivo risponde
che il batacchio posto all’interno del vero campanaccio posto al collo delle
pecore è costituito proprio da un osso di quell’animale.
Per ora l’Erbekofono
ideato e realizzato da Gianni Atzori, è certamente l'unico nel suo genere.
Ai curiosi che gli mettono mille domande sul perché e sui motivi della sua
invenzione, Gianni risponde: "Ero abituato alle sonorità dei campanacci;
lo strumento era da tempo dentro di me, e alla fine ho dovuto solo
realizzarlo". È nata proprio così l’idea di costruire questo
innovativo e particolare strumento.
Una volta realizzato e
ampiamente provato in solitudine da Gianni, ormai valido e provetto batterista, Egli
ha iniziato a presentarlo a diversi bravi strumentisti, suonatori di musica sarda.
Inizia così la collaborazione con un gruppo storico sardo, i Furias di Orlando
Mascia, Paolo Zicca e Bruno Camedda. Le prove collettive diedero un responso
ampiamente positivo: l'Erbekofono era uno strumento in grado di inserirsi
perfettamente tra gli altri strumenti, ritagliandosi uno spazio importante
sulla scena della musica sarda.
Il sodalizio, dopo la
prima fase iniziale, prende il via. "Sono finito nel gruppo giusto al
momento giusto" ha commentato di recente Gianni Atzori, "così
ho cominciato a viaggiare con loro, conosco tutti i paesi della Sardegna, e sono
stato pure nella Penisola e anche in Europa".
In questi lunghi
viaggi, Gianni Atzori, ormai noto come il suonatore di Erbekofono, ha avuto la
possibilità di misurarsi con musicisti di alto livello sardi e non, come Tullio De Piscopo, Peppino Principe, Enrico Ruggeri.
Il suo Erbekofono è andato in scena dappertutto: nelle piazze, negli
ospedali, nelle scuole e persino il Papa Giovanni Paolo II ha avuto modo di ascoltarne
il particolare suono. A chi si complimenta con lui, Gianni risponde con
modestia: "Non sono io l'attore principale, è il mio strumento".
Cari amici, devo dirvi
che la fantastica invenzione di Gianni Atzori mi ha piacevolmente colpito. Sono
un fedele lettore de L’Unione Sarda ed è nelle pagine di questo quotidiano che
ho appreso dell'Erbekofono, e del suo bravo costruttore. Lo strumento è diventato
ormai un grande veicolo pubblicitario anche per il paese d’origine di Gianni: Isili.
A me personalmente (ho visionato diversi filmati su Youtube) l’armonioso suono
puro dei campanacci, sapientemente sfiorati da Gianni, riesce a riportarmi
indietro nel tempo, in un passato ormai lontano, quando i rumori della vita moderna ancora
non esistevano e le giornate erano fatte di silenzi prolungati, appena
interrotti dai leggeri tintinnii dei campanacci delle pecore che brucavano silenziose nelle
campagne.
A domani.
Mario
1 commento:
Mario sono Gianni fammi uno squillo 3287552584
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