Oristano
13 Agosto 2018
Cari amici,
Dopo 44 anni un giovane
italiano ha vinto nuovamente il Nobel della Matematica. È Alessio Figalli, il giovane matematico premiato nei giorni scorsi a
Rio de Janeiro con la Medaglia FIELDS,
il massimo riconoscimento internazionale in campo matematico, che può essere
considerato equivalente al PREMIO NOBEL.
La medaglia FIELDS viene assegnata
ogni quattro anni a matematici che non abbiano compiuto 40 anni, e finora solo
un altro italiano era riuscito a conquistarla: era il 1974 e a vincerla fu Enrico
Bombieri, dell'Istituto di studi avanzati di Princeton e docente della Scuola
Normale di Pisa dal 1974 al 1977.
La medaglia è dunque un
prestigioso riconoscimento, assimilato a tutti gli effetti al NOBEL (da tener
presente che la matematica non fa parte delle materie per cui viene assegnato il
Nobel), che premia la competenza massima nella materia. Ma vediamo meglio chi è
Alessio Figalli, questo super campione dei numeri, che è stato capace di
sbaragliare una bella serie di avversari ugualmente validi e preparati. Ecco un
suo sintetico curriculum.
Alessio nasce a Roma il
2 Aprile del 1984. Dopo aver frequentato il liceo classico, nel 2002 viene
ammesso alla Scuola Normale di Pisa, dove si laurea in meno di quattro anni, uno
in meno dell’ordinario piano di studi. Anche i docenti sono convinti di
trovarsi di fronte ad un ragazzo straordinario. Nell’ottobre del 2007 consegue
il dottorato di ricerca in un solo anno, perfezionandosi poi presso l’École
Normale Supérieure di Lione. Sempre in Francia, vince il concorso da
ricercatore al Centre National de la Recherche Scientifique. È solo il primo
passo. L’anno successivo ottiene la docenza all’École Polytechnique di Parigi e
nel 2009 nell’Università del Texas ad Austin, dove nel 2011 diventa professore
ordinario. Dal 2016 insegna nel Politecnico di Zurigo.
Indubbiamente un
percorso fantastico quello del giovane italiano, che tuttavia non lo turba più
di tanto. Figalli, ancora giovanissimo, a 34 anni vanta già al suo attivo più
di 140 pubblicazioni. La prestigiosa Medaglia Fields è considerata quasi la
ciliegina sulla torta, visti gli importanti riconoscimenti scientifici ottenuti
in precedenza da Alessio; come quello della Società Europea di Matematica
(2012), la Stampacchia Gold Medal (2015), l’O’Donnel Award in Science conferito
dall’Accademia di Medicina, Ingegneria e Scienza del Texas (2016), il Premio
Feltrinelli Giovani dell’Accademia dei Lincei (2017), per citare i più
importanti.
Intervistato dall’ANSA
dopo la premiazione Alessio Figalli, commosso, ha così commentato: "Questo
premio mi dà tantissima gioia, è qualcosa di così grande che mi risulta
difficile credere di averlo ricevuto; il riconoscimento è un grande stimolo per
il futuro, che mi motiverà a continuare a lavorare nei miei settori di ricerca
per cercare di produrre studi di altissimo livello". Aggiungendo,
poi:
"La medaglia FIELDS premia la continuità di un lavoro che si è protratto
nel tempo a partire dall'anno della laurea a Pisa e del dottorato di ricerca
tra Pisa e Lione".
Figalli, nel confermare
che ricevere l’ambito trofeo è stato “uno dei momenti più entusiasmanti della
mia vita”, si lascia andare anche ad alcune confidenze. Da piccolo ammette che
non sognava proprio di fare il matematico, tanto che si formò in un liceo
classico romano. «Un evento molto
importante per me – racconta – è
stato l’aver conosciuto le Olimpiadi della Matematica durante gli ultimi due
anni di liceo: risolvere gli esercizi mi divertiva, era un passatempo che mi
dava un forte stimolo per studiare di più e imparare nuove cose». E da lì è
partito tutto.
A chi pensa ad Alessio come
ad un secchione bisognerebbe dirgli che si sbaglia; è solare e socievole, ama
lo sport e le passeggiate in città, anche se ammette di essere anche un
dormiglione. Sulla matematica, sui suoi studiosi e sulla ipotizzata aridità dei
numeri, sdrammatizza subito: «Senza di
noi non ci sarebbero cose come MP3, GPS, TV, Crittografia per i Bancomat,
motori di ricerca come Google o la Tac». A chi gli chiede, considerato che
appare come uno dei nostri grandi cervelli in fuga dall’Italia, se sogna di
poter un giorno rientrare e lavorare nel nostro Paese, risponde: «Tornare a casa? Chissà».
Cari amici, nel nostro
Paese, purtroppo, la ricerca appare sempre paralizzata e i ricercatori, i pochi
che restano, hanno stipendi da fame. In questa situazione ci saranno sempre di
più cervelli in fuga. Lo conferma con
amarezza anche Alessio che, con rammarico, ammette: «nel nostro Paese manca ogni tipo di programmazione e l’istruzione non
può seguire le leggi dell’economia». Alla domanda, curiosamente posta su
quale fosse il suo prossimo problema da risolvere, ha ironicamente così
risposto: «Il prossimo problema che mi
piacerebbe risolvere? Come e cosa fare per vedere mia moglie Mikaela più di una
volta ogni 10 giorni, visto che lei lavora all’Università di Durham, nel Regno
Unito, e io al Politecnico di Zurigo».
La Sardegna apprezza molto i "cervelli matematici" (in realtà per risolvere i mali della nostra Isola sarebbero proprio tanto utili...): l'Amministrazione comunale di Bari Sardo, per esempio, ha deciso di onorarlo concedendogli la "Cittadinanza Onoraria". Alessio Figalli fu ospite nel 1995 della nota località turistica, apprezzandone appieno le sue acque cristalline. Forse allora non avrebbe immaginato che 25 anni dopo quella cittadina lo avrebbe voluto cittadino onorario!
La Sardegna apprezza molto i "cervelli matematici" (in realtà per risolvere i mali della nostra Isola sarebbero proprio tanto utili...): l'Amministrazione comunale di Bari Sardo, per esempio, ha deciso di onorarlo concedendogli la "Cittadinanza Onoraria". Alessio Figalli fu ospite nel 1995 della nota località turistica, apprezzandone appieno le sue acque cristalline. Forse allora non avrebbe immaginato che 25 anni dopo quella cittadina lo avrebbe voluto cittadino onorario!
Grazie amici. A domani.
Mario
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