Oristano 15 luglio 2023
Cari amici,
L’estate porta fuori dalle città tanti turisti per vivere un
breve periodo di riposo e vacanza. Da tempo, per le persone in vacanza in tante località di mare o
di villeggiatura, si usa celebrare la Messa domenicale nei campeggi o nei
villaggi turistici. È un modo per i cristiani di non interrompere la
pratica della propria fede anche nei periodi in cui si trovano fuori della loro
abituale residenza. Certo, la funzione religiosa si svolge di norma all’aperto,
su un altare improvvisato, ma seguendo sempre le regole minime stabilite dalla
Chiesa.
Del resto, amici, in Italia esiste, per tutte le fedi, “la
libertà di culto”, che è garantita dalla nostra Costituzione. Questo
significa che la volontà di partecipazione ai riti è libera per ogni fede, per
cui va rispettata anche da chi quel culto non lo pratica; una forma di rispetto che
significa "astenersi dal partecipare", ma non certo innescando proteste per cercare di impedire agli
altri di praticare quel culto! Eppure quest’estate qualcosa del genere è
accaduto.
Nel campeggio di Marina Romea (Ravenna), dove era
consuetudine, come in tanti altri luoghi di villeggiatura, celebrare la
domenica la S. Messa, un gruppo di persone ha operato per cancellarla. Quest’anno, dopo una vivace protesta, messa in atto da una ventina
di turisti, ai quali non piacevano queste celebrazioni domenicali, i gestori, hanno dato seguito alle lamentele espresse, cancellando la celebrazione delle funzioni religiose.
Grande è stata la costernazione da parte di molti campeggiatori presenti.
Come si può immaginare la questione ha sollevato una forte
polemica, su cui è intervenuta anche la Diocesi con una lettera. L’arcivescovo Lorenzo
Ghizzoni, intervistato, ha dichiarato che "il caso di Marina Romea
non era, purtroppo, l’unico”. “Seppure si possa parlare di casi isolati –
ha detto - bisogna rimarcare che il principio della libertà religiosa è
espressamente sancito nella Costituzione della Repubblica Italiana, per cui i
fedeli hanno tutto il diritto non solo di organizzare il culto in luogo privato
ma anche pubblico. E questo vale per tutte le fedi religiose".
Amici, la libertà vera, quella sancita e garantita dalla
nostra Costituzione, sta a significare che ognuno è libero di pensare e credere
nella fede che vuole, ma sempre e comunque nel pieno rispetto degli altri. Il
fatto che un comportamento altrui non sia di mio gradimento non mi autorizza ad
impedire all’altro di praticarlo. La mia libertà finisce dove inizia quella
dell’altro! Nessuno può vantare diritti superiori a quelli degli altri, ritenendosi al di sopra, e quindi impedendo all’altro di godere dei suoi diritti.
In realtà, in Italia in particolare, si stanno creando movimenti
e sacche di intolleranza che, stanno minando i rapporti sociali. Una prima
dimostrazione di questa intolleranza è stata la richiesta di rimozione del
crocifisso dalle aule scolastiche (con la scusa di non turbare le coscienze
dei non cristiani), per arrivare ora a cercare di proibire la celebrazione di
funzioni religiose in luoghi aperti al pubblico. Continuando di questo passo questa
“minoranza intollerante” cercherà di cancellare anche le pubbliche processioni
e magari anche l’accompagnamento religioso ai funerali!
Amici, che la disaffezione nei confronti della fede cristiana
stia aumentando ha, forse, un fondo di verità; tuttavia, la prevaricazione,
specie da parte di una risicata minoranza, va contrastata con forza, perché la
libertà non può mai essere calpestata! Nel caso su cui rifletto oggi con Voi,
ovvero sulla cancellazione della messa domenicale in un campeggio a seguito
delle proteste di una minoranza, ribadisco che va combattuta in tutte le sedi
possibili, perché un campeggio è una struttura pubblica, dove soggiornano
persone di fedi più diverse, dove tutti vanno rispettati e ovviamente ognuno
deve rispettare l’altro, nella dovuta, corretta relazione del vivere civile.
Cari amici, chiudo questa riflessione ribadendo che nessuno è
obbligato ad assistere ai riti degli altri, ma è certamente è obbligato a rispettarli;
nel caso che riporto oggi, per esempio, chi non gradiva un rito praticato da altri poteva decidere
di andare in spiaggia o da qualche altra parte, ma non certo, facendo la voce
grossa, cercare di imporne, la cancellazione!
A domani.
Mario
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