Oristano 21 luglio 2023
Cari amici,
Che il mestiere di
genitore non sia semplice, anzi, che sia il più difficile al mondo, non sono
stato certo io il primo a dirlo! Tuttavia, che il sistema educativo adottato nei confronti dei figli sia talmente cambiato, in senso negativo, è talmente vero da lasciare
sconcertati, tanto da essere arrivato ad un punto di così alta pericolosità da lasciare stupefatti. Padri e madri, lentamente ma inesorabilmente, hanno smesso di svolgere
la dovuta missione genitoriale, passando, invece, a quella di “amico/amica” dei
propri figli. Sempre più di frequente, ormai, la tendenza dei genitori è
quella di voler essere troppo amici dei propri figli, con il rischio di
perdere di vista il loro ruolo educativo, che mai avrebbero dovuto abbandonare.
La triste realtà è che, nel
momento in cui un genitore dialoga alla pari con il proprio figlio, interagendo
con lui come se fosse un compagno di giochi, non fa altro che rinunciare a
quella necessaria, dovuta, autorevolezza che invece dovrebbe sempre in capo al
genitore. Questi, padre o madre poco importa, ha il preciso dovere di svolgere
il suo inalienabile ruolo educativo, costruttivo e formativo. L’esagerata “amicizia
paritaria”, instaurata dal genitore con i figli, gli impedisce o comunque gli rende
difficile l’imporsi sul possibile comportamento sbagliato da loro messo in
atto; educare un figlio significa portarlo alla conoscenza della giusta via da
seguire, fargli capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, insomma fornirgli
le regole fondamentali della pacifica convivenza, aiutando la sua crescita e la
sua formazione.
Amici, sarà perché,
forse, la mia formazione risale ai primi anni Cinquanta del secolo scorso, ma
siamo lontani anni luce dalla severa educazione allora esistente! Oggi manca
del tutto il classico rispettano dei ruoli, nel senso che padri e madri
risultano praticamente amici alla pari con i propri figli, troppo complici
e mai posti su piani diversi. In questo pericoloso rapporto paritario, non ci
sono più “scontri o conflitti generazionali”, mentre è accertato che i figli
adolescenti hanno concreto bisogno di “istruzioni per l’uso”, nel senso che il
dialogo anche forte, il confronto delle idee, la lotta tra genitori e figli
è necessaria: è un indispensabile dialogo costruttivo di istruzione e conoscenza,
atto a far capire e a consentire ai figli la verifica dei propri limiti; il
dialogo costruttivo da genitore a figlio presuppone anche il negargli certe
richieste, è utile a fargli capire che tutto non si può avere.
Paolo Crepet, il noto psichiatra,
sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano, così si è espresso circa
l’esistente pessimo “rapporto amicale” venutosi a creare nelle famiglie di oggi:
“Il fatto che al giorno d’oggi tra le generazioni si sia creata una sorta di
patto di sussistenza reciproca è devastante; i genitori vogliono essere più
giovani dei figli, tutto questo appiattisce e amicalizza un rapporto che invece
deve essere fondato sul riconoscimento dei ruoli. Nel senso che, se un padre o
una madre si piegano fino ad arrivare allo stesso livello dei propri figli,
questo è addirittura contro natura!”.
La realtà è che i figli,
anche se non lo comunicano o non lo dimostrano apertamente, si aspettano e
vorrebbero dai genitori un comportamento non semplicemente paritario-amichevole
ma istruttivo e costruttivo; essi hanno bisogno di genitori accoglienti ed
affettuosi, ma anche di adulti consistenti, che trasmettano valori e fiducia, ma
anche regole da rispettare. Insomma il loro desiderio è vivere amati in uno
spazio-contenitore chiaro e definito, nel quale muoversi in sicurezza. Questa è
l’inalienabile dovere in capo ai genitori: operare per la vera “costruzione del
giusto percorso di crescita” dei loro figli. Una volta si diceva che per avere
una bella pianta dritta, capace di elevarsi elegantemente in cielo, questa durante
la crescita andava costantemente seguita e raddrizzata!
Cari amici, la mia
riflessione di oggi scaturisce dalle tristi vicende che, sempre più numerose, continuano
a riempire i nostri giornali, TV, radio e notiziari vari. Figli anche di
famiglie importanti che violentano, che fanno competizioni ad altissimo rischio
solo per avere dei LIKE; figli che bullizzano compagni a scuola, che
aggrediscono professori e quant’altro. Spesso questi comportamenti sono frutto
della deprecabile assenza educativa genitoriale, trasformata, per moda o incapacità,
in colpevole, complice amicalità, che purtroppo può fare danni devastanti.
A domani.
Mario
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