martedì, luglio 04, 2023

ARRIVA “POLYPAPER”, IL NUOVO MATERIALE RICICLABILE ED ECOCOMPATIBILE COME LA CARTA, REALIZZATO COL CONCORSO DI “INSTM”, UN CONSORZIO DI 52 UNIVERSITÀ ITALIANE.


Oristano 4 luglio 2023

Cari amici,

Ricerca ed innovazione sono ormai qualcosa a cui l’uomo non può più rinunciare. Con l’avanzare della tecnologia, spesso vengono creati anche materiali che creano un impatto difficile da assorbire (come è successo con l’invenzione della plastica), per cui poi diventa necessario studiare sistemi anche correttivi, ed è per questo che la ricerca non si ferma e mai deve fermarsi! Tornando alla plastica, definita come sappiamo “la peste del Terzo Millennio”, tanti sono gli studi portati avanti per sostituirla con altri materiali, tra cui quello di cui voglio parlarvi oggi, portato avanti dal Consorzio INSTM, formato da ben 52 Università Italiane.

Questo pool di Università, atenei dove viene condotta attività di ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie, può contare su oltre 3000 tra professori di ruolo, ricercatori universitari, titolari di assegni di ricerca e di borse di studio e dottorandi di ricerca; numero, tra l’altro, in costante aumento. INSTM promuove l'attività di ricerca che viene svolta nelle Università consorziate nel settore della Scienza e Tecnologia dei Materiali fornendo ad esse supporti organizzativo, tecnico e finanziario adeguati.

Il Consorzio promuove, nelle Università consorziate, l'attività di ricerca nel settore della Scienza e Tecnologia dei Materiali e coordina in modo efficiente una “massa critica” di competenze in grado di affrontare, al più alto livello di competitività, progetti di ricerca innovativi anche a sostegno delle esigenze del tessuto imprenditoriale italiano e di supportare iniziative rivolte allo sviluppo del trasferimento tecnologico, offrendo significative ed efficaci opportunità di interazione tra il mondo accademico e la realtà industriale.

La buona riuscita di questa strategia è confermata dal grande numero e dalla qualità dei progetti nazionali e internazionali finanziati a cui partecipano i principali enti e laboratori di ricerca pubblici e privati e le imprese operanti nel settore. Tra queste due aziende di cui voglio parlare con Voi oggi: la “LMPE “(sigla che è l’acronimo di Laboratorio materiali polimerici ecocompatibili), che ha la sua sede operativa a Capannori in Toscana, provincia di Lucca, azienda che recentemente si è aggiudicata a Firenze l’edizione 2023 del “Premio Primavera d’impresa” e la NEXTMATERIALS, con sede a Milano, recentemente oggetto di un brevetto in co-titolarità con il Politecnico di Milano.

Alquanto ampio il campo in cui si muove la “LMPE “: dal prodotto tessile a quello sanitario, fino al materiale medicale e bellico. Quello che per altri può essere un rifiuto, per l’azienda lucchese diventa materia prima, attraverso la quale trovare soluzioni eco compatibili, quindi nuove risorse. "È capitato di partire da una singola molecola - dichiara l’Amministratore delegato Luca Landini - riuscendo a realizzare tre prodotti, esaltando così il concetto di riutilizzo per altri scopi; da noi lavorano biologi, chimici, fisici, la nostra collaborazione riguarda numerose Università italiane e rappresentiamo il luogo eletto per la formazione universitaria, sia per le lauree magistrali che per i dottorati di ricerca".

Nel caso del “POLYPAPER”, studiato dai laboratori di LMPE, si tratta di un materiale termoplastico assimilabile alla carta, in quanto contiene al suo interno il 51% di cellulosa: "Può essere stampato anche in 3D come la plastica - dichiara Landini -, ma riciclato come la carta". Secondo gli studi, inoltre, POLYPAPER se disperso accidentalmente nell’ambiente, non porta alla formazione di microplastica perché composto da materiale biodegradabile. "Nei nostri laboratori - conclude Luca Landini - ospitiamo gli studenti universitari o giovani dei percorsi scuola-lavoro, meglio conosciuti come PCTO".

Anche la ricerca effettuata da NEXTMATERIALS (spin-off del Consorzio INSTM) è stata recentemente oggetto di un brevetto in co-titolarità con il Politecnico di Milano. Il POLYPAPER prodotto ha trovato interessanti applicazioni nel packaging di nuova generazione. I comuni imballaggi possiedono problemi irrisolti legati alla loro sostenibilità ambientale: un breve periodo di vita utile e il diventare rifiuti appena svolta la loro funzione li identificano come i principali vettori di inquinamento. NextMaterials attraverso lo sviluppo di questo nuovo materiale composito chiamato POLYPAPER può rimpiazzare le pericolose plastiche (e continuare a svolgerne le funzioni nei diversi imballaggi) ma che può avere un unico canale di recupero, come la carta.

Cari amici, POLYPAPER è ottenuto al 50% da fibra di cellulosa riciclata e per il restante 50% da una matrice polimerica in PVA (alcol polivinilico) modificato. È un materiale rigido e resistente con proprietà assolutamente uniche. Insomma, un nuovo materiale a tutti gli effetti eco-sostenibile, formulato a partire dalle criticità dell’imballaggio odierno, responsabile e funzionale. Ben venga dunque, per iniziare a mettere sotto scacco la plastica, vera “peste” del Terzo Millennio.

A domani.

Mario

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