giovedì, luglio 13, 2023

LA POSIDONIA DEPOSITATA SULLE SPIAGGE, DA FASTIDIOSO RIFIUTO VERRÀ TRASFORMATA IN RISORSA: A POLLICA (SALERNO) SI PREPARA UN IMPIANTO CHE PRODURRÀ ENERGIA RINNOVABILE.


Oristano 13 luglio 2023

Cari amici,

La POSIDONIA, quella particolare vegetazione marina che possiamo osservare anche quando facciamo una nuotata al mare, non è una pianta “qualsiasi”, in quanto le sue praterie rivestono un’enorme importanza per la vita del mare e anche dei litorali, tanto da essere una specie strettamente protetta da norme internazionali e nazionali. Tutta quell’immensa vita che si svolge nei mari e negli oceani non può fare a meno della sua presenza. Certo, qualche problema estetico la posidonia lo crea, considerato che, un volta che ha terminato il suo ciclo vitale, essa viene scaricata dalle onde nei litorali, compresi quelli bellissimi, dove durante l’estate usiamo trascorrere le nostre agognate vacanze.

Le praterie di posidonia fanno parte di un complicato ecosistema, che consente lo svolgimento regolare della vita presente in tutti i mari e gli oceani. Per esempio, nell’ecosistema del mar Mediterraneo, un ettaro di prateria di posidonia può ospitare fino a 350 specie diverse di animali, offrendo riparo a pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi, echinodermi e tunicati. Inoltre, la posidonia svolge un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno: grazie al suo sviluppo fogliare, infatti, libera nell’ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni m2 di prateria. E non è tutto: essa contribuisce a consolidare il fondale sotto costa, contrastando un eccessivo trasporto di sedimenti sottili dalle correnti,  oltre ad agire da barriera che smorza la forza delle correnti e delle onde prevenendo l’erosione costiera.

Amici, detto questo, è difficile attribuire alla posidonia morta, una volta spiaggiata, l’attributo di “RIFIUTO”, nel senso di considerarla “sporcizia”! Eppure, la necessità di avere spiagge pulite e in ordine fa mormorare gli operatori (stabilimenti balneari, ristoranti e alberghi) e i turisti, per cui, seppure nel pieno rispetto dell’ambiente, una soluzione va trovata. Finora il sistema utilizzato era quello di sotterrarla sotto la sabbia, oppure trasportarla e ammucchiarla in determinati depositi, ma ora un progetto interessante è spuntato all’orizzonte.

POLLICA

A POLLICA, un comune in provincia di Salerno il cui territorio rientra interamente all’interno del Parco Nazionale del Cilento, inizierà a breve la costruzione del primo impianto in Europa capace di produrre energia rinnovabile utilizzando la posidonia spiaggiata unita all'umido della raccolta differenziata: un biodigestore da 7 mila tonnellate all'anno, in grado di soddisfare il consumo elettrico di 500 famiglie e del depuratore cittadino, la cui acqua sarà utilizzata per ripulire la posidonia stessa.

Il progetto è stato presentato a 'Slow Fish 2023' a Genova dal sindaco di Pollica Stefano Pisani e dall'amministratore delegato dell'azienda Miras Energia, Silvio Petrone, che si è aggiudicata il project financing. Come ha spiegato a media il sindaco Pisani, “Impiegheremo la posidonia per produrre energia pulita. La posidonia spiaggiata ha bisogno di essere ripulita dalla sabbia per non perdere un pezzo di arenile e dalle microplastiche; perciò, realizzeremo il processo di lavaggio riutilizzando l'acqua del nostro depuratore, che sarà alimentato dal nuovo biodigestore".

Poi, sottolinea ancora l'Amministratore delegato di Miras Energia Silvio Petrone: "Il nostro impianto avrà tre obiettivi: produrre energia da fonti rinnovabili, essere sostenibile socialmente con un costo dell'energia inferiore a quello di mercato e tornare un po' al passato: gli scarti di posidonia utilizzati per produrre energia diventeranno compost per la comunità agricola di Pollica, che anticamente già usava la posidonia come fertilizzante. È il primo impianto che tratterà posidonia in Europa, ma probabilmente nel mondo non esistono impianti di questo genere".

PIOPPI

Cari amici, dunque, la posidonia spiaggiata in eccesso nei litorali delle frazioni costiere di Acciaroli e Pioppi sarà utilizzata per produrre biometano. A Pollica, entro la fine del 2023, inizieranno i lavori per la costruzione del primo impianto biodigestore in Europa capace di produrre energia rinnovabile, facendo, come dicono gli esperti, “un grandissimo passo verso il futuro, un fiore all’occhiello per tutta l’Italia”. L'entrata in funzione dell'impianto è prevista a metà 2024 dopo 6-8 mesi di lavori.

A domani, amici.

Mario

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