Oristano 30 luglio 2023
Cari amici,
Poco più di un anno fa il
Parlamento, dopo un lungo iter, ha approvato definitivamente (trasformandola in
legge), la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, che
intendeva modificare l’art. 119 della Costituzione, aggiungendo il seguente
comma: «La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le
misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità». È certamente
un principio fondamentale quello introdotto nella legge, teso a mitigare lo
svantaggio competitivo delle isole della Repubblica (dovuto, tra le tante altre
questioni, a trasporti, costo dell’energia, gap infrastrutturale, mercato
interno ritratto, ecc.) svantaggi, in particolare quelli in capo agli abitanti della
Sardegna, che sopportano un costo rilevantissimo (migliaia di euro pro capite),
oltre che per le aziende e le imprese.
Sul problema “Insularità”
il professor Francesco Nicola Maria Petricone, ordinario di Sociologia
dei fenomeni politici e giuridici, titolare della cattedra di Studi Globali e
Regionali presso la Facoltà di Scienze politiche e internazionali della Lumsa
Università, di recente, parlando della ricerca sociologica da lui portata avanti
dal titolo 'Isola Oggi - Sardegna', presentata a Roma un anno dopo l'approvazione
della Legge Costituzionale sull'insularità, si è così espresso: "I sardi
non si sentono isolani ma isolati, emarginati dal
resto d'Italia, per l'assenza totale di trasporti interni ed esterni. La
Sardegna ha grandi potenzialità, ma la carenza di infrastrutture per la
mobilità regionale e con il resto d'Italia è considerata un fattore di
depressione economica assoluta dal 94% dei sardi che hanno risposto al
questionario”.
Il professor Petricone, che
è tra l’altro il consigliere di Giorgia Meloni per le politiche sociali,
ha così continuato: "Ci aspettiamo che a seguito di questa prima
diffusione dei dati alla società civile e alle Istituzioni si possano
individuare le linee direttrici anche per gli interventi normativi da adottare,
grazie all'introduzione in Costituzione del principio dell'insularità. Anche
perché le persone che hanno risposto alle nostre domande sono assolutamente
certe: vivere in Sardegna oggi è assolutamente svantaggioso. Lo sostiene l'85,5
per cento di chi risponde".
E Petricone nella sua
analisi non va molto per il sottile! Ecco alcune affermazioni. “Quello della
Sardegna e dei sardi non è soltanto un isolamento economico, ma anche "una
emarginazione culturale"; "Un disagio in tutta la propria
quotidianità, "per andare a curarti e moltissime altre cose devi recarti
nel continente e sono spese e sono sacrifici". "Non abbiamo
sufficienti agevolazioni... non sembriamo italiani!"! Secondo Petricone,
come ben scrive ITALIA OGGI, "potremmo dire che i sardi non viaggiano per
divertimento ma per sopravvivere: oltre la metà di chi risponde al nostro
questionario - esattamente il 52,9 per cento - dichiara che durante l'anno compie
fino a cinque viaggi fuori dall'isola, con un costo di almeno 5000 euro a
persona". "Da ottobre a maggio i sardi denunciano che i prezzi di
navi, traghetti e aerei crescono fino a dieci volte, con un numero di corse che
diminuisce invece ben oltre la metà". A farne le spese sono soprattutto
imprenditori e artigiani. Per quasi tre persone su quattro tra quelle che
rispondono - il 71,8 per cento - sono proprio queste, infatti, le categorie a
subire il maggior danno dall'insularità.
Il professor Petricone si
è davvero convinto che per i sardi l’applicazione del principio di insularità
potrebbe portare alla creazione di una migliore rete di servizi e che proprio
con il PNRR, saggiamente applicato alla Sardegna secondo il principio
riconosciuto di insularità, la vita di chi vive nell’Isola diventerebbe meno
precaria e certamente più vicina al resto dell’Italia, diminuendo il grande gap
che divide l’isola dal resto della nazione. "Il riconoscimento
dell'insularità può portare benefici, a giudizio del 62,4 per cento di chi ha risposto
al questionario- aggiunge il prof. Petricone - ma i sardi chiedono agevolazioni
e detrazioni fiscali, che secondo quasi l'83 per cento di chi risponde -
esattamente l'82,9 per cento - potrebbero essere utili a compensare i costi
dell'insularità".
In conclusione, alla
Sardagna fino ad oggi sono mancate specifiche misure atte a compensare il
grande svantaggio che separa l’isola dal resto d’Italia; misure di ampio
respiro, a partire da quelle dei collegamenti aerei e per nave, tali da
annullare i costi della lontananza dal resto d’Italia, idonee a compensare lo
svantaggio competitivo nei confronti delle altre regioni. Le eventuali
agevolazioni in ambito fiscale, generalmente previste per tutto il Sud,
certamente non bastano, perché non tengono conto della particolare situazione
insulare dell’isola.
Cari amici, riuscirà,
finalmente questo Governo a dare ai sardi quella parità sempre mancata rispetto
alle altre regioni d’Italia? Indubbiamente non sarà facile, ma i sardi
combatteranno per averla!
A domani.
Mario
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