Oristano 6 Giugno 2023
Cari amici,
L’Intelligenza
Artificiale (AI) entra con prepotenza anche nei severi uffici dell’Agenzia
delle entrate. Si, il fisco ricorre all’Intelligenza artificiale (AI)
per prevenire l’evasione. Quello tra erario e tecnologie è un sodalizio su cui
fa affidamento il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini,
che ha tracciato l’evoluzione che la macchina erariale sta per intraprendere, a
margine del Festival dell’economia di Trento (25-28 maggio 2023).
Il passato, ha detto Ernesto
Maria Ruffini, era tutto analogico: fatture cartacee, dichiarazione dei
redditi da compilare a mano e rimborsi più lunghi. Oggi il fisco è già in gran
parte digitalizzato, tant’è che si può fare quasi tutto online, senza
rivolgersi alle sedi territoriali dell’Agenzia dell’Entrate. Il passato si può
dire che ormai può essere considerato archiviato, anche se il futuro dell’accertamento
computerizzato delle imposte da pagare è ancora in gran parte da costruire. Per
farlo, però, è già stato predisposto tutto: gli algoritmi per individuare le
posizioni incongruenti e facilitare il compito a chi deve svolgere gli approfondimenti
e le indagini sono già in posizione di lavoro, e risulteranno indubbiamente capaci,
grazie alla loro grande potenza di calcolo, di raggiungere lo scopo prefissato.
L’uso del modernissimo
strumento ha già ricevuto fin dal mese di luglio del 2022, l’Ok del Garante per
la privacy, trovando la formula per scovare gli evasori senza lederne i diritti
fondamentali. Grazie alla moderna tecnologia, dunque, l'Agenzia delle Entrate
sarà in grado di controllare le posizioni di tutti i contribuenti ed evitare la
grande mole di evasione che tuttora permane. Inoltre, grazie anche alla riforma
dell’amministrazione fiscale (prevista dal PNRR) la fascia di evasione dovrebbe
ridursi considerevolmente. L’Unione Europea sta finanziando il progetto “A data
driven approach to tax evasion risk analysis in Italy”, ideato e presentato dal
Fisco, che potenzierà le attività di contrasto ai fenomeni di evasione ed
elusione fiscale con nuove metodologie e strumenti finora mai utilizzati nel
nostro Paese.
La riforma si inserisce
nel più vasto progetto di rendere le economie dei Paesi comunitari più
sostenibili, resilienti e preparate alla sfide della transizione green e della
transizione digitale. L’obiettivo dell’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate,
portata avanti con il partner tecnologico SOGENI, mira a innovare i processi di
valutazione del rischio, introducendo, sperimentando e usando tecniche
innovative di network analysis, di machine learning e di data visualization.
Amici, ora l’uso del
super algoritmo anti evasione ed elusione fiscale, consentirà all’Agenzia delle
Entrate, che già possiede un vasto patrimonio informativo, di gestire al meglio
i 42 milioni di dichiarazioni dei
redditi che arrivano al Fisco ogni anno, insieme a 750 milioni di informazioni
comunicate da soggetti terzi ed enti esterni (contributi, bilanci, utenze,
assicurazioni, per fare alcuni esempi), 400 milioni di rapporti finanziari
attivi, 197 milioni di versamenti F24, 2 miliardi di fatture elettroniche e i
documenti di oltre 150 milioni di immobili censiti.
Il fisco si prepara
dunque con nuovi strumenti a prevenire l’evasione, perché recuperarla risulta sempre più complicato e quindi più costoso. Un interessante cambio di paradigma che
risulterà essenziale, dato che in Italia l’evaso raggiunge la media di 13,2
euro nascosti al fisco ogni 100 euro incassati! L’Intelligenza Artificiale con
il suo super algoritmo sarà quindi il soldato preciso e instancabile con il
quale il fisco mapperà le attività e i processi di ogni comparto economico, per
risultare maggiormente efficiente e, usando le parole del direttore
dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, “arrivare direttamente
a chi evade le tasse senza disturbare chi le paga”.
Cari amici, ora l’algoritmo
prenderà, da buon carabiniere, a controllarci senza sosta; ogni mossa del contribuente
sarà radiografata: dagli incrementi patrimoniali alle discrepanze tra i ricavi
dichiarati e gli importi finanziari attivi, dalla frequenza con cui il
contribuente apre o chiude le relazioni bancarie al numero di conti di cui
dispone o dal numero di accessi alle cassette di sicurezza di sua pertinenza. Gli
scostamenti agli standard, segnalati dall’algoritmo, assegneranno al soggetto un
grado di probabilità al rischio, ovvero che ci si può trovare di fronte ad uno scenario di possibile
evasione. Sarà la volta buona che la massiccia evasione che l’Italia vanta inizierà
a ridimensionarsi considerevolmente?
A domani.
Mario
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