Oristano 8 Giugno 2023
Cari amici,
Tra poco, per visualizzare
l’intestino non ci sarà più bisogno della dolorosa introduzione della sonda endoscopica
e colonscopica. La visualizzazione dell’intestino, infatti, sarà possibile utilizzando
una microcamera, ovvero una video-capsula ingeribile chiamata “PillcamColon2”,
che consentirà ai clinici di vedere la mucosa dell’intestino e di studiarla in
modo non invasivo. A confermarlo è L’Istituto Oncologico Veneto, che si è dotato
di questa nuova modalità per compiere l’esame endoscopico: La speciale
“pillola” da ingerire (il debutto è previsto entro fine mese) sarà
prioritariamente utilizzata per pazienti con rischio più elevato nel sottoporsi
a un esame endoscopico tradizionale o che rifiutano la colonscopia.
Si amici, a breve potremo
dire addio all’endoscopia tradizionale, sostituita dalla pillola con
microcamera. Simile ad una pillola da ingerire, costituisce una valida alternativa,
in quanto le immagini riprese dalla videocamera mentre attraversa l’apparato
digerente vengono archiviate in un piccolo registratore, quindi trasferite in
un apposito computer. Ne risulta un video che poi viene analizzato da
gastroenterologi endoscopisti. “PillcamColon2” è una video-capsula che consente
di studiare, non solo il piccolo intestino, ma anche il colon e in questo è davvero
un’innovazione. La richiesta andrà fatta dallo specialista gastroenterologo
dopo un’analisi del quadro clinico. L'Istituto Oncologico Veneto va così ad investire in prevenzione,
in diagnosi precoce e personalizzazione dell’approccio.
Come sottolinea il dottor
Alberto Fantin, direttore dell’Unità Operativa Complessa di
Gastroenterologia, con sedi a Castelfranco Veneto e Padova, “La maggior
parte dei pazienti valutati ambulatorialmente per sintomi intestinali senza
caratteristiche d’allarme presenta disturbi di tipo funzionale: in questi casi
la colonscopia risulta normale o rileva alterazioni non significative da un
punto di vista clinico. A volte, però, la colonscopia può risultare disagevole
per il disconfort legato all’insufflazione dell’intestino e al dolore che ne consegue,
che richiede sedazione endovenosa e in alcuni rari casi può esitare in
complicazioni”.
L’utilizzo della capsula
endoscopica del colon è dunque una metodica innovativa, che permette di
ottenere immagini endoscopiche del colon in tutta la sua estensione senza
arrecare disturbi al paziente. Il funzionamento è molto semplice: “L’esame
prevede l’ingestione della capsula in grado di trasmettere delle immagini del
colon, riprese mentre percorre l’apparato digerente. Queste immagini – come
illustra il dr. Fantin – vengono archiviate in un piccolo registratore. Ne
risulta un filmato che viene poi analizzato dagli specialisti gastroenterologi.
Tale metodica libera il paziente dalla necessità di eseguire la sedazione e
dalla conseguente necessità di essere accompagnato al domicilio, dal rischio di
perforazione, dalla paura legata alla procedura endoscopica, dal dolore e dal
disconfort”.
Come sottolinea il
Direttore Generale, Patrizia Benini “Considerato che fare diagnosi
precoci nei casi sospetti e poi seguire in follow-up i pazienti è uno dei
compiti dell’Istituto Oncologico Veneto, abbiamo ritenuto importante introdurre
questa metodica che, prioritariamente, sarà rivolta ai soggetti che rientrano
nel campo specifico di attività dello IOV, che sono la prevenzione, la diagnosi
e il trattamento delle patologie oncologiche, nello specifico dell’apparato
gastroenterico. Con la microcamera-pillola investiamo nella personalizzazione
dell’approccio”.
Ma come funziona per il
paziente il nuovo trattamento? La capsula (monouso) ha la forma e la dimensione
di una compressa (11×32 mm) e viene ingerita con un po’ d’acqua. Durante il suo
passaggio attraverso l’apparato digerente acquisisce immagini simili a quelle
ottenute dagli endoscopi, trasmettendole al registratore indossato dal
paziente. Il registratore portatile è collegato a una serie di antenne fissate
con appositi adesivi alla cute dell’addome o a una cintura con gli elettrodi
integrati, indossato attorno alla vita. Terminato l’esame, le immagini
memorizzate nel registratore vengono trasferite su un apposito computer per la
lettura. Durante l’indagine il paziente sarà libero di muoversi o riposare a
suo piacimento e circa 3 ore dopo potrà bere e mangiare. Al termine della
registrazione (dalle 6 alle 8 ore circa) le antenne e il registratore verranno
rimossi, e il paziente potrà tornare liberamente a casa.
Cari amici, a me sembra
che “PillcamColon2” costituisca un gran passo avanti nella ricerca dei mali che
affliggono il nostro intestino, in quanto la nuova tecnica risulta essere molto
meno invasiva delle precedenti. Ben venga, dunque, ogni utili nuovo dispositivo
per migliorare la nostra salute!
A domani.
Mario
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