Oristano 3 giugno 2023
Cari amici,
Che l’Anidride
Carbonica sia diventata un serio problema per il futuro della nostra terra
è indubbiamente una triste realtà. Per chiarire meglio, l'anidride carbonica è
un gas che si forma nei processi di combustione, dall'unione del carbonio
contenuto nei combustibili con 2 atomi di ossigeno presenti nell’aria (la sua formula
chimica è CO2). L’evoluzione tecnologica dell’uomo ha comportato una produzione
in eccesso di anidride carbonica, creando al nostro pianeta ingenti danni
ambientali, in primis mettendo in pericolo l'esistenza dell'Ozono, quello
strato gassoso presente nell'atmosfera che serve a proteggere la terra
dall'azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C provenienti dal sole.
Un altro effetto,
deleterio quanto quello prima richiamato, è che la presenza in eccesso di
anidride carbonica causa il surriscaldamento climatico (in inglese,
"global warming"), che ha già dimostrato, almeno in parte, la sua
pericolosità con lo scioglimento dei ghiacci, la desertificazione, un drastico
cambiamento del clima, etc. Da millenni nell’equilibrio naturale il processo di
riscaldamento del pianeta da parte del sole prevede che durante il giorno la
superficie terrestre accumula il calore ricevuto, mentre nelle ore notturne esso
viene disperso nello spazio; ora, l'eccessiva concentrazione di anidride carbonica nell'aria forma, invece, una sorta di cappa che impedisce l'espulsione del
calore assorbito dalla terra nelle ore diurne. Ecco come nasce il "global
warming".
Le cause che hanno
portato al surriscaldamento, ovvero alla massiccia produzione di emissioni di
CO2 in eccesso, sono molteplici, dall'attività industriale tipica dei Paesi
sviluppati, che, per produrre energia, le industrie ricorrono alla combustione
dei combustibili fossili (carbone, petrolio) e alla deforestazione incontrollata,
in quanto sono gli alberi ad assorbire una bella quantità di anidride carbonica,
rilasciando nell'atmosfera ossigeno. In realtà tutti noi produciamo anidride
carbonica, sia attraverso la nostra respirazione (anche se questa è una quantità
ininfluente e non dannosa per l'ambiente), sia attraverso i nostri consumi quotidiani:
dall’illuminazione all’uso dell’auto, dagli elettrodomestici al riscaldamento.
Ebbene, amici, di recente
un gruppo internazionale di ricercatori della Seed Healh, società della Microbial
Analysis Working Group della Nasa, ha scoperto che in Italia, e per la
precisione all’isola di Vulcano, c’è un batterio fino a poco tempo fa
sconosciuto che potrebbe diventare un importante alleato nella lotta al
cambiamento climatico in quanto divoratore di CO2. Si tratta di un cianobatterio, un organismo
acquatico che “si nutre” di anidride carbonica. Secondo i risultati del
progetto ‘2 Frontiers’, guidato dal microbiologo Braden Tierney, questo
batterio è in grado di trasformare la Co2 in biomassa “a una velocità
impressionante”, molto più velocemente di qualsiasi altro organismo.
Gli operatori della Seed
Healh dopo la scoperta hanno dichiarato: "Lo scorso settembre, la nostra
prima spedizione, CARBON1, ci ha portato alle isole Eolie in Sicilia. Qui, abbiamo
identificato batteri fotosintetici verdi mai visti prima, che prosperano
nelle bocche vulcaniche sottomarine al largo della costa”. Non è un caso se
l’isola di Vulcano è stata scelta come meta della spedizione di ricercatori che
studiano i cianobatteri. L’acqua da queste parti è infatti estremamente ricca
di anidride carbonica.
I ricercatori, dopo un
attento e paziente studio, hanno stabilito che questi batteri “sono così
efficienti nel consumare l'anidride carbonica” da superare in velocità i
migliori microbi ‘mangia Co2’ finora conosciuti. Non è difficile immaginare il
potenziale di questa scoperta ai fini della ricerca nel campo della tecnologia
per l’assorbimento e la trasformazione del carbonio. Intervistati dal Guardian i ricercatori hanno
dichiarato che la loro speranza è quella di utilizzare questi cianobatteri che
assorbono così velocemente la Co2 per rimuovere i gas serra dall’atmosfera. Damian
Carrington, giornalista del Guardian specializzato in ambiente e scienza,
ha dichiarato che la decarbonizzazione è fondamentale per arginare la crisi
climatica ma “la maggior parte degli scienziati concorda che anche la CO2
dovrà essere aspirata dall'aria per limitare i danni futuri”.
Amici, indubbiamente un
buon passo avanti nella lotta al pericolo causato dall’eccesso di CO2, anche se
la soluzione non può essere limitata al lavoro di questi batteri, ma è già una
delle vie da seguire. Come ha dichiarato il microbiologo Braden Tierny
al Guardian, “Ci saranno anche circostanze in cui davvero avremo bisogno di un
microbo acquatico a crescita rapida, ma potrebbe essere utile, per esempio, anche
poter creare “grandi stagni che catturano il carbonio”.
Cari amici, la lotta per
combattere i gas serra come la CO2 continua senza sosta; in America ci sono
aziende che già utilizzano batteri per convertire la Co2 in biocarburanti. La CyanoCapture,
con sede nel Regno Unito, sostenuta da Shell ed Elon Musk, sta sfruttando i
cianobatteri per produrre biomassa e oli biologici. La specificità del ‘nuovo’
batterio è che “affonda nell'acqua. Il che può aiutare a raccogliere la Co2 che
esso assorbe”. La nostra speranza è la salvezza del pianeta, per le nuove
generazioni!
A domani.
Mario
1 commento:
Siamo seri! L'anidride carbonica non è un problema e non è la causa del cambiamento climatico! Ti cosa vivono le piante? Le piante respirano anidride carbonica e restituiscono ossigeno! Leggetevi questo articolo ( https://electroverse.info/physicist-william-happer-there-is-no-climate-emergency/ ) e possiamo ragionare in seguito.
P.s: è meraviglioso vivere in un ambiente basato su una atmosfera di solo ossigeno! Basta una fiamma e...
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