venerdì, giugno 16, 2023

COMINCIANO A MANIFESTARSI I PRIMI DEVASTANTI EFFETTI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: L’IBM PREVEDE DI SOSTITUIRE IL 30% DEI DIPENDENTI CON LE MACCHINE INTELLIGENTI.


Oristano 16 Giugno 2023

Cari amici,

A quanto pare la prima azienda a lanciare la terribile sfida tecnologica sul mercato del lavoro è l’IBM, che, dopo aver deciso di introdurre l'intelligenza artificiale nella propria organizzazione, ha annunciato la sostituzione del 30% dei propri dipendenti con le macchine intelligenti, mettendo immediato stop alla precedente decisione di assumere circa 8 mila lavoratori. Una decisione shoccante, che ha già spaventato non poco il mondo del lavoro.

La grande società IBM, che produce e commercializza hardware, software per computer, middleware e servizi informatici, offrendo infrastrutture, servizi di hosting, cloud computing, intelligenza artificiale, quantum computing e consulenza nel settore informatico e strategico, ha deciso, dunque, di abbracciare la scommessa sull'A.I., l’intelligenza artificiale, che di conseguenza comporterà, gradualmente, la sostituzione di un bel numero di dipendenti con le macchine intelligenti. Decisione rivoluzionaria, che, come successe ai primi del Novecento con la nascita delle catene di montaggio ideate da FORD che misero in crisi il settore artigiano, non tarderà a fare una valanga di vittime a catena.

L’annuncio di questa forte decisione è stato fatto dal numero uno del colosso informatico americano, Arvind Krishna, che prevede di sospendere 7.800 nuove assunzioni nell'area di back office e sostituirle con l'AI nel giro dei prossimi 5 anni. Le precedenti, previste assunzioni "saranno immediatamente sospese o rallentate", ha affermato Krishna in un'intervista a Bloomberg. E nei ruoli non rivolti alla clientela che impegnano circa 26.000 dipendenti, "potrei facilmente vedere il 30% sostituito dall'intelligenza artificiale e dall'automazione in un arco di 5 anni". Il terribile progetto dell’IBM, come ha annunciato Arvind Krishna prevede che le "mansioni più banali' vengano automatizzate. IBM impiega attualmente circa 260.000 lavoratori. All'inizio di quest'anno aveva già annunciato un piano di tagli alla forza lavoro che potrebbero coinvolgere 5.000 dipendenti. Amici, che l’Intelligenza Artificiale avrebbe fatto cadere molte teste era già una realistica previsione, ma di certo quando dalla teoria si arriva all’atto pratico, certe speranze cadono di colpo! E dopo l’IBM altre aziende si muovono sulla stessa lunghezza d’onda, creando panico e apprensione in tutte le parti del mondo. Il terrore, nel mondo del lavoro inizia a serpeggiare.

Si, amici, le prime tensioni nei lavoratori delle aziende che adottano l’A.I. sono già iniziate: in Cina una donna, dipendente di una struttura ospedaliera, ha distrutto con una mazza il “robot receptionist” a dimostrazione della paura e dell’angoscia che serpeggia tra il personale. La scena è stata ripresa dalle telecamere è, di certo, potrebbe essere la prima di una lunga serie di azioni che potrebbero essere messe in atto nei prossimi anni, viste le crescenti preoccupazioni dell'impatto creato dai robot e dall’intelligenza artificiale sull'occupazione. Il robot receptionist distrutto era operativo all'interno di un ospedale, dove veniva utilizzato per il check-in dei pazienti al posto del personale umano. Il video è stato pubblicato sulla piattaforma cinese Weibo, e in poco tempo è diventato virale.

Amici, la storia ci insegna che ogni innovazione, come ho ricordato prima, crea panico sulle sue conseguenze, in particolare se riguarda la perdita del posto di lavoro. La sostituzione degli uomini con le macchine è ormai un dato scontato, ma le terribili reazioni a catena che l’AI sicuramente crea potrebbero salire alquanto di tono. Non può essere esclusa nemmeno la nascita di un nuovo movimento luddista, movimento operaio violento che in Gran Bretagna, nel 19° sec., reagì con rabbia all'introduzione delle macchine nell'industria, ritenute causa di disoccupazione e di bassi salari; prese nome dall'operaio Ned Ludd, che nel 1779 avrebbe infranto un telaio), che operò nel pieno della prima rivoluzione industriale. La perdita del lavoro crea reazioni difficili da controllare!

Cari amici, che l’impatto del forte avanzare dell’Intelligenza Artificiale avrebbe avuto enormi conseguenze sull’occupazione era già noto, anche se, credo, non se ne immaginasse la immensa, tremenda portata. Indubbiamente ci farà riflettere non poco, perché il futuro dell’uomo dovrebbe vedere macchine pensanti capaci di aiutarlo a vivere, non pronte a distruggere il suo futuro.

A domani.

Mario

 

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