Oristano 10 giugno 2022
Cari amici,
Fermo restando che l’Intelligenza
Artificiale è qualcosa di straordinariamente utile, in grado di supportare sempre di più le esigenze dell'uomo, bisogna anche prendere atto che essa non sarà mai superiore a quella dell’uomo, in quanto da questi
prodotta! Detto questo, possiamo essere certi che essa reciterà un ruolo sempre più importante in
futuro circa l’assistenza che potrà darci, in ogni campo. Una delle ultime
scoperte, di cui voglio oggi voglio parlare con Voi oggi, è quella relativa alla grande capacità di analisi che l’Intelligenza Artificiale possiede, tanto che essa può analizzare e comprendere persino, tempo per tempo, il nostro
percorso di vita, dicendoci, per esempio, quanto siamo “invecchiati” e come stiamo in salute.
Attraverso le analisi, fatte tra l'altro in grande velocità da un algoritmo, essa, utilizzando un nostro semplice elaborato scritto, che viene analizzato, radiografato e monitorato
neurologicamente, ne ricava preziose informazioni sul nostro stato di salute. Il
sistema, messo in atto a distanza dall’Intelligenza Artificiale, è frutto di uno
studio coordinato dal Dipartimento di Neuroscienze umane della Sapienza di Roma
con la collaborazione dei dipartimenti di Ingegneria dell'informazione,
elettronica e telecomunicazioni, dell'Ircss Neuromed e del Dipartimento di
Neurologia dell'Università di Cincinnati in Ohio.
I risultati di questa
interessante ricerca, Il cui team era coordinato dal prof. Antonio Suppa, sono stati
pubblicati sulla rivista Frontiers in Aging Neuroscience. Il sistema, basato
sull'accuratezza di algoritmi di Machine Learning nel rilevare alcuni pattern
di scrittura attribuibili all'invecchiamento fisiologico di soggetti sani, risulta
essere un'alternativa alla consueta valutazione clinica ambulatoriale.
L’innovativo sistema di
monitoraggio per i disturbi neurologici, proposto da questo gruppo di ricerca
internazionale guidato dall'università La Sapienza di Roma, ha reclutato 156
soggetti sani e destrimani, suddividendoli in tre classi di età: 51 giovani tra
i 18 e i 32 anni, 40 adulti di età compresa tra 37 e 57 anni e, infine, 63
soggetti in età adulta avanzata, ovvero tra i 62 e i 90 anni. A ognuno è stato
chiesto di scrivere con una penna a sfera nera il proprio nome e cognome per 10
volte su un foglio di carta bianca e, successivamente, di fotografare il
proprio campione di scrittura con uno smartphone e inviarlo ai ricercatori.
La scrittura a mano, hanno
spiegato i ricercatori, "è un compito cognitivo e motorio acquisito di particolare
complessità, che offre un'interessante finestra di osservazione sulle funzioni
del cervello. Per questo motivo monitorarla offre informazioni biologiche
utili, soprattutto nei pazienti neurologici: i disturbi della scrittura sono
infatti frequentemente osservati in persone con malattie neurodegenerative, tra
cui la malattia di Parkinson (micrografia) e la malattia di Alzheimer
(agrafia)". Il nuovo sistema di monitoraggio è basato sull'accuratezza, come detto, di
algoritmi di Machine Learning capaci di rilevare alcuni 'pattern' di scrittura
attribuibili all'invecchiamento fisiologico.
"Il principale
traguardo scientifico del nostro studio – ha spiegato il professor Antonio
Suppa - consiste nella accuratezza dell'analisi automatica della scrittura con
algoritmi di intelligenza artificiale, in grado di obiettivare la progressiva
riduzione di ampiezza dei caratteri dovuta all'invecchiamento fisiologico e,
quindi, di attribuire ogni campione di scrittura a una specifica fascia d'età
dell'autore". "Il nostro auspicio - conclude Francesco Asci,
co-autore dello studio - è che l'analisi della scrittura da remoto e mediante
algoritmi di intelligenza artificiale possa costituire in futuro un innovativo
biomarker di invecchiamento, con un impatto rilevante nel campo della
diagnostica di malattie neurodegenerative e in accordo con i metodi della
telemedicina".
Indubbiamente, come
sostengono gli esperti, si tratta di un metodo abbastanza semplice, ecologico,
a basso costo e di facile utilizzo in diversi ambiti. Infatti, oltre alle
notevoli implicazioni nel campo neurologico, questo metodo di analisi può
contribuire anche, facendo un esempio, alla datazione storica di un determinato
documento, grazie alla valutazione automatica dell'età della persona che lo ha
scritto. In particolare, in ambito medico-legale, potrebbe facilitare la
datazione di un testamento al momento della stesura o della firma.
Cari amici, che l’Intelligenza
Artificiale stia continuando a fare passi da gigante è un fatto acclarato. Personalmente
sono convinto che sarà sempre più di aiuto all’uomo, anche se non potrà mai
raggiungere i livelli della mente umana.
A domani.
Mario
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