giovedì, giugno 02, 2022

COME CONCILIARE UN’INTENSA VITA SOCIALE, CON LA NECESSITÀ DI SEGUIRE UNA DIETA? ECCO ALCUNI CONSIGLI UTILI.


Oristano 2 giugno 2022

Cari amici,

È luogo comune, essendo ormai universalmente noto, che le relazioni sociali, in particolare quelle che portano alla conclusione di accordi d’affari, si concludono quasi sempre a tavola. Si, praticamente da tempo immemorabile, il convivio contribuisce enormemente a rinsaldare relazioni sociali, a migliorare amicizie e a farne di nuove. Questo modo di “stare insieme”, condividendo cibo e bevande, se da un lato ha risvolti indubbiamente positivi, presenta, però, anche qualche piccolo sacrificio. Per esempio: come possiamo conciliare gli incontri conviviali con la necessità di non compromettere, la dieta in corso, necessaria per migliorare la nostra vita?

Si, amici, conciliare la nostra vita sociale con la necessaria dieta che stiamo praticando non è certo facile! Andare al ristorante, godere della compagnia degli amici, sia di famiglia che di quelli con noi in relazione d’affari, cercando, allo stesso tempo, di fare molta attenzione a quello che consumiamo a tavola in loro compagnia senza rovinare gli sforzi già fatti, non è certo cosa da poco! Potremmo, infatti, mandare all’aria quanto già fatto e sofferto, se non utilizziamo qualche accorgimento intelligente che ci dà una mano.

Secondo la nutrizionista Monica Germani "È un errore comune e frustrante 'sentirsi' a dieta’ e di conseguenza cercare di evitare di vedere gli amici a tavola per non rovinare il nostro regime alimentare in corso. Saper gestire i pasti, saper scegliere e saper eventualmente recuperare, è parte di un percorso fondamentale di educazione alimentare ed è il vero segreto per restare in forma a lungo termine. Così è possibile divertirsi, fare un aperitivo o andare al ristorante anche stando a dieta. Dunque, è fondamentale saper scegliere e sapersi controllare, mentre è sbagliato sentirsi psicologicamente a disagio". Proviamo a vedere come ci viene suggerito di comportarci.

Parlando di aperitivi, la nutrizionista Germani consiglia di andare sugli aperitivi Light, scegliendo possibilmente: Cruditè di verdure, pompelmo rosa, parmigiano stagionato. Oppure 2 medaglie di riso con salmone affumicato o altri pesci affumicati, e cetriolo; oppure, ad esempio, 4 tartine da aperitivo con un cucchiaio raso di formaggio light spalmabile alle erbe senza lattosio (o aggiungete erba cipollina). Per un’Apericena, invece, oggi tanto di moda, si consiglia di scegliere 4-5 sfiziosità da mettere in un piatto, e tra queste sempre del farro o orzo e delle cruditè.

Per una cena al ristorante, invece, è consigliato scegliere nel menù i piatti freschi e leggeri a base di carne o di pesce, come carpaccio o tartare oppure dei grandi classici come prosciutto e melone o bresaola e rughetta. Aggiungere un contorno di verdure di stagione condite con un cucchiaio di olio extravergine di oliva. In sostanza il consiglio è di cercare di saltare una portata nel pasto principale, fare porzioni piccole evitando tassativamente di fare il bis. Ecco alcuni esempi:

1-antipasto e primo. 2-Secondo e macedonia con gelato. 3-Antipasto, secondo e una fettina di focaccia. Fare attenzione anche al cestino del pane e agli alcolici! Nell’eventualità che gli eventi siano abbastanza numerosi, è sempre consigliato seguire una dieta di recupero più controllata il giorno successivo al pasto più libero, in modo da bilanciare le calorie introdotte in eccesso. Per chiarire: fatta una scelta, quella, ovviamente, esclude l’altra.

Esempio di alimentazione di recupero: Colazione: un bicchiere di tè e due fette di prosciutto o due cucchiai di ricotta. Metà mattina: una spremuta o un centrifugato di verdure. Pranzo: Secondo piatto: g 100 di bresaola; Contorno: rucola a piacere. Olio per il contorno: un cucchiaio extravergine di oliva. Al Pomeriggio: uno yogurt greco da g150. Pre-cena: g 20 di parmigiano. Cena: Secondo piatto: filetto di pesce g 150 e cruditè di verdure. Dopo cena: 10 mandorle. Inoltre, non dimenticare mai che il movimento resta un buon alleato, insieme all'alimentazione, per contrastare gli eventuali strappi.

Cari amici, dobbiamo entrare nell’ordine di idee che essere a “dieta” non vuol dire sottostare a restrizioni, privazioni alimentari o chiudere del tutto con la vita sociale. Essere a “dieta” non significa essere reclusi in casa! Se volessimo fare un’analisi etimologica del termine “dieta”, scopriremo che per gli antichi greci la parola dieta significava “stile di vita”! Certo, nel corso dei secoli la parola ha perso il suo originario significato, acquisendo quello di privazione e “sacrificio” alimentare, ma sta a noi interpretarlo nel modo migliore. Non perdiamo, dunque, il valore delle relazioni sociali, anzi manteniamole, ma usando sempre la giusta misura nella nostra alimentazione!

A domani.

Mario

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