martedì, giugno 07, 2022

I COLOSSI DEL WEB: IN UN ANNO LE CINQUE BIG TECH, FACEBOOK, AMAZON, APPLE, NETFLIX E GOOGLE, HANNO CONSUMATO PIÙ ENERGIA DI UN INTERO STATO!


Oristano 7 giugno 2022

Cari amici,

Non sono certo in molti a pensarlo, ma l’energia che consente il funzionamento dei colossi del Web è tantissima, non è mica roba di poco conto! In un anno le “Cinque Big Tech”, Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google, hanno consumato una quantità di energia, pari a 49,7 milioni di mega watt-ora (MWh), più elevata del Portogallo (48,4 milioni MWh) e della Grecia (46,2 milioni MWh), quasi come la Romania (50 milioni MWh). Dal 2018 al 2020 il consumo di energia dei cinque colossi americani quotati al Nasdaq è quasi triplicato, passando da 16,6 a 49,7 milioni MWh.

A rilevare questo dato è stato l'osservatorio Esg Karma Metrix, che ha analizzato i bilanci di sostenibilità delle “FAANG” (Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google), presentato dall'agenzia di digital marketing, AvantGrade.com, in vista della Giornata Mondiale dell'Ambiente. Dai report Esg degli ultimi tre anni è emerso anche che le 5 aziende tecnologiche hanno emesso 98,7 milioni di tonnellate di CO2, più di tutta la Repubblica Ceca (92,1), con un aumento aggregato delle emissioni totali del 17% dal 2018 al 2020.

A dare un modesto respiro di sollievo il fatto che 2 tra le cinque aziende hanno mostrato "dei segnali positivi" di riduzione della CO2; sono Apple e Google, che, come hanno spiegato gli autori dello studio, sono riuscite a ridurre la CO2 grazie al maggior peso delle fonti energetiche rinnovabili e alla costante, attiva ricerca di efficienza energetica nei loro data center. Internet, amici, produce importanti emissioni di CO2, sia per le modalità poco efficienti nel realizzare siti web e App, sia per l’uso dei combustibili fossili che alimentano i data center. Se Internet fosse uno Stato - secondo il Global Carbon Project - sarebbe la quarta nazione più inquinante al mondo!

Con i loro investimenti e il forte giro di incassi, Google, Apple, Meta e altri giganti della tecnologia stanno finanziando indirettamente le società di combustibili fossili. Gli istituti di credito dove le Big Tech depositano i loro profitti, poi, investono in settori fortemente inquinanti. Le emissioni associate a tale attività finanziaria sono così significative che in realtà superano di gran lunga le emissioni delle operazioni di ciascuna società. È quanto ha rilevato il rapporto redatto da Climate Safe Lending Network insieme al Think-tank The Outdoor Policy Outfit, e BankFWD fondato dalla famiglia Rockfeller.

Il rapporto, per la prima volta, stima l’impronta di carbonio/finanziaria di nove diverse società tecnologiche e dei media: Google, Meta, Amazon, Apple, Microsoft, Salesforce, PayPal, Disney e Netflix. I ricercatori hanno ottenuto informazioni sui contanti e sugli investimenti di ciascuna società dai documenti depositati presso la SEC (la Consob americana). Gli autori del rapporto li hanno quindi confrontati con misure stabilite dell’intensità di carbonio per i diversi tipi di investimenti per stimare l’impronta finanziaria di ciascuna azienda.

Apple ha riportato 191 miliardi di dollari in contanti e investimenti nel 2021. Il rapporto stima che quei miliardi di dollari abbiano generato quasi 15 milioni di tonnellate di emissioni di riscaldamento del pianeta. Questa cifra è tre volte maggiore, come inquinamento climatico, delle emissioni generate dall’uso di ogni prodotto Apple nel mondo quell’anno, sostiene il rapporto. Entro il 2030, Apple prevede di ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica del 75%. Nel suo cammino verso questo obiettivo, l’azienda ha spinto centinaia di suoi fornitori a ridurre le emissioni inquinanti. Ma secondo il rapporto, le aziende come Apple che vogliono avere un impatto positivo sui cambiamenti climatici dovrebbero pensare di applicare la stessa pressione sulle banche.

Cari amici, se è pur vero che la realtà di Internet è assolutamente ineludibile, in quanto oggi la gran parte del mondo degli affari, delle relazioni tra persone, del tempo libero e della vita familiare e sociale passata attraverso il Web, sarà comunque necessario porre in atto, con la maggiore velocità possibile, un sempre più forte ricorso alle energie rinnovabili. Senza questo necessario rinnovo, che deve coinvolgere tutti, il futuro non solo di Internet ma del mondo intero appare sempre più a rischio.

A domani.

Mario

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