Oristano 21 giugno 2022
Cari amici,
Che il mestiere di
genitore sia fra i più complicati al mondo è un dato di fatto, considerato
anche che non esiste un manuale di istruzioni davvero valido! Complice la vita
moderna, che mette a disposizione tanta tecnologia, non sono pochi i genitori
che si affidano, senza pensare alle conseguenze, a questi moderni strumenti
che, a torto, ritengono sostitutivi del proprio defatigante impegno formativo, che
invece non è delegabile. Si, amici, oggi voglio
parlare con Voi della troppa disinvoltura con cui vengono affidati, in età
troppo precoce, i computer, i tablet e in particolare gli smartphone, tutti
strumenti davvero super tecnologici, ma capaci di creare non pochi problemi di
apprendimento e di formazione nei giovanissimi. Consentire, fin dalla più
tenera età, di utilizzare per troppo tempo sia i PC che la TV, i Tablet e in
particolare lo Smartphone, può influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo
e psichico dei bambini.
Gli studiosi da tempo si
sono posti il problema, in quanto se è pur vero che questi strumenti tecnologici
possono costituire delle grandi opportunità̀, allo stesso tempo essi nascondo
molte insidie; quindi, se da un lato non devono essere demonizzati, è tuttavia
giusto usarli con le dovute cautele. Se partiamo dall’inizio, possiamo dire che
la TV è stata la prima babysitter di diverse generazioni, poi sono arrivati i
computer, i Pc, i videogiochi, i tablet e i cellulari di ultima generazione.
Indubbiamente, se è pur
vero che ogni epoca ha avuto la sua buona dose di tecnologia, questa, però,
dovrebbe essere assorbita tempo per tempo! Oggi, invece, anche la tecnologia
modernissima viene lasciata in mano precocemente ai figli, creando in loro più
danni che guadagni. Quelle tecnologie con cui hanno a che fare, infatti sono
complesse e invasive, in grado di permeare ogni ambito della società̀, in tutti
i momenti, in qualsiasi luogo, senza porre distinzioni o confini tra la vita
online e quella offline.
Spesso il cattivo esempio
viene proprio da mamma e papà. È facile vedere la mamma (o anche il papà) che chatta o sta al cellulare mentre cucina o si trova a tavola, oppure tenendo una mano sul
passeggino e l’altra sullo smartphone, oppure anche scattando foto o video ai figli
invece di dialogare con loro. Gli studiosi, però, affondano ancora più in
profondità il dito nella piaga, ribadendo che l’uso costante in tenera età di PC,
tablet e Smartphone, crea interferenze nel processo di scoperta ed esplorazione
insito in quell’età, rallentandolo o per certi versi compromettendolo.
Di conseguenza, sostengono
gli esperti, in molti bambini ai quali è stato concesso con troppa indulgenza
di usare strumenti come telefonini o simili, sono stati rilevati ritardi
linguistici, atteggiamenti antisociali, aggressività̀ e difficoltà nella
conquista di piccoli e normali spazi di autonomia. Occorre che i piccoli
riscoprano il fascino dei passatempi tradizionali, che tocchino con mano cosa
vuol dire annoiarsi e utilizzare l’immaginazione e la creatività̀ come potente
strumento di intrattenimento per auto-imparare.
Per meglio comprendere quanto
sia effettivamente dannoso lasciare la piena libertà di fruizione di questi
nuovi strumenti tecnologici, vediamo cosa ne pensa la professoressa Marta
Versiglia, pedagogista del Centro Psicopedagogico per l'educazione e la
gestione dei conflitti e insegnante di scuola primaria. La Versiglia scrive
regolarmente su “Conflitti. Rivista italiana di ricerca e formazione
psicopedagogica”, con BUR ha pubblicato “Imparare giocando” (2017) e “Attività
Montessori all’aperto” (2018). Per la docente, i problemi educativi derivanti
variano a seconda dell’età. Ecco la sua opinione.
"Da 0 a 3 anni
i videoschermi dovrebbero essere vietati", spiega Marta Versiglia.
L'infanzia non ha bisogno di schermi che fanno da filtro, ma di vivere
esperienze sensoriali che utilizzino tutti e cinque i sensi: il bambino deve
muoversi, sperimentare concretamente, giocare, sfogliare con le mani le pagine
di un libro. Se si pensa che tutto questo possa essere sostituito da un video
si fa un grosso errore. "Se un bambino fissa uno schermo per ore, non
ha occasione di sviluppare la manualità. Questo potrebbe comportare grandi
probabilità di avere ritardi nel linguaggio e il piccolo potrebbe incorrere in
disturbi dell'apprendimento”.
Dai tre anni in su vanno
considerati altri rischi e messe altre regole. "L'utilizzo, anche nella
fascia 3-6, deve essere sempre limitato perché il bambino continua ad
apprendere attraverso le esperienze dirette e la socialità. Per spiegarlo in
maniera concreta, non serve un'app che faccia vedere ai piccoli come cucinare,
hanno bisogno di sperimentarlo attraverso il gioco simbolico con pentole e
cucchiai. Il far finta di, la base del gioco simbolico, funziona solo se
lo si mette in atto concretamente, possibilmente con altri bambini e possibilmente
all'aria aperta".
"Uno dei miti da
sfatare sul tema è che molti genitori pensano che sia più difficile e
"traumatico" per il bambino sottrargli il Tablet o il cellulare piuttosto che
lasciarlo 2 ore davanti a video di Youtube o altri intrattenimenti. - prosegue
Marta Versiglia - A creare questa confusione ha contribuito anche il marketing:
"Se gli dai il cellulare fin da piccolo, tuo figlio avrà più possibilità
nella vita" è il messaggio subliminale". La realtà, però, è ben
diversa. "Se vogliamo ad esempio che il nostro bambino impari l'inglese,
dovremo farlo stare in compagnia di bambini che parlano l'inglese, trovargli
una babysitter reale, in carne ed ossa, che parli inglese o cantargli
canzoncine e filastrocche in lingua: non dobbiamo piazzarlo davanti al tablet
che riproduce un cartone in inglese".
Cari amici, come dice un
antico proverbio “Chi ben comincia è già a metà dell’opera”, per cui se
certe regole base sono state messe in atto nelle prime fasce di età, i pericoli
successivi, ovvero quelli dell’età adolescenziale saranno indubbiamente minori.
Senza essere troppo rigidi, nell’età che va dai 7 ai 14 anni, basta che i
genitori adottino alcune strategie e sane abitudini, ovvero proibire il tablet
o il telefonino durante i pasti, quando si va a dormire, in quanto influisce
negativamente sulla qualità̀ del sonno, e, nel complesso, limitarne la
fruizione ad un certo limite di ore al giorno. Inoltre, come forma
precauzionale, sarebbe opportuno verificare i dati di navigazione e gli
accessi, per evitare che i figli giungano a contenuti inadatti.
Che vi dicevo all’inizio?
Fare i genitori con saggezza e competenza è la cosa più difficile al mondo!
A domani.
Mario
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