mercoledì, gennaio 05, 2022

REGNO UNITO: IL CONSUNTIVO DELLA BREXIT UN ANNO DOPO. UN’INDAGINE RIVELA CHE 6 ELETTORI SU 10 OGGI LA BOCCEREBBERO.


Oristano 5 gennaio 2022

Cari amici,

Ricordo con lucidità lo strappo, sotto certi aspetti alquanto doloroso, che fu concretizzato un anno fa dal Regno Unito per lasciare l’Unione Europea, riprendendo così il suo isolamento dall’Europa. Si disse addirittura, allora, che se il referendum fosse stato rifatto, il risultato sarebbe cambiato e che quindi non si sarebbe usciti dall’UE. Ebbene, molto probabilmente, gli scettici di allora oggi sono ancora più convinti delle loro ragioni, perché un recente sondaggio ha messo in luce che 6 elettori u 10 oggi boccerebbero la BREXIT.

Un recente sondaggio effettuato da Opinium, pubblicato dall'Observer (è stato effettuato una settimana dopo le dimissioni del ministro per la Brexit del governo Johnson, David Frost), ha evidenziato che il 42% di coloro che nel 2016 votarono “Leave”, ovvero la Brexit, hanno oggi una visione negativa di come sia andata l’uscita dall’UE. Tra gli elettori del “Remain”, ovvero quelli che, al contrario, volevano restare nell'UE, l'86% ha dichiarato che le cose sono andate male o peggio del previsto. Solo il 14% di tutto l'elettorato ritiene che la Brexit sia andata meglio di quanto ci si aspettasse.

Il dato più sorprendente, ha spiegato Adam Drummond di Opinion, è che i Leaver sono ora più esitanti rispetto ai benefici della Brexit, relativamente a quanto ritenevano in precedenza. Durante il processo della Brexit, ogni volta che si poneva la domanda 'la Brexit è bene o male?', tutti i Remainer rispondevano 'male' e tutti i Leaver rispondevano 'bene', di fatto annullandosi a vicenda. Adesso, invece, è aumentata la percentuale di chi ha votato per lasciare l'UE che oggi ritiene che sia andata male o almeno peggio del previsto. Solo il 17% dei Leaver risponde: "Mi aspettavo che andasse bene e così è stato".

In realtà se oggi si pensa che uscire dall'Unione Europea non è stato un bene, tornare indietro non è altrettanto facile. Inoltre, dal primo gennaio 2022 il distacco sarà ancora più complicato: entreranno in vigore maggiori controlli alla dogana sui beni esportati dalla UE nel Regno Unito, che potrebbero complicare ancora di più il commercio. Indubbiamente il premier Boris Johnson, dopo le dimissioni di Lord Frost, il negoziatore della Brexit, non se la passa proprio bene. Il ribaltamento d’opinione pubblica rispetto all’esito del referendum di cinque anni e mezzo fa, pur non modificando lo status quo, rivela che la maggioranza della popolazione non vede effetti positivi nella Brexit e che il fronte dei “Leavers”, gli elettori pro-Brexit, ora è spaccato sostanzialmente a metà.

I disagi provocati almeno in parte dalla Brexit, come il deficit di certi prodotti, le code di camion alla frontiera, la mancanza di manodopera in molti settori, più la tensione in Irlanda del Nord, spina irrisolta degli accordi con la UE, non sono compensati dai presunti vantaggi in nuovi patti commerciali con il resto del mondo, come aveva promesso Boris Johnson: tutti problemi che l'elettorato ha colto e che si riflettono nel sondaggio.

Secondo l’Office for Budget Responsability, un’agenzia non governativa finanziata dal Ministero del Tesoro, l’economia britannica subirà nel corso del tempo un calo del 4 per cento rispetto alla crescita prevista, se il referendum del 2016 avesse respinto la Brexit. Il prezzo esatto dell’uscita del Regno Unito dalla UE è ancora difficile da determinare, sia perché è passato ancora troppo poco tempo, sia perché i danni economici sono stati finora mascherati dalla crisi provocata dalla pandemia, come osserva il Financial Times. Ma il dibattito in corso è sull’entità del danno, non sulla possibilità che non ve ne sia alcuno, ovvero se e come la Brexit abbia prodotto o possa produrre dei vantaggi dal punto di vista britannico. Un’impressione condivisa dall’elettorato, secondo quanto sembra confermare il sondaggio dell’Observer.

Cari amici, a volte la fretta, come dice il proverbio “fa fare a mamma gatta i gattini ciechi”, proverbio corroborato, poi, anche da quell’altro che dice che “del senno di poi sono piene le fosse”. Speso l’orgoglio porta a prendere decisioni poco meditate, ma i pentimenti successivi a nulla valgono! Meditate, gente, meditate!

A domani.

Mario

 

 

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