Oristano 1° novembre 2023
Cari amici,
Dedico il primo post di novembre al pericoloso, oltre che annoso, problema della "DISTRAZIONE DI MASSA". La storia ci insegna che
da sempre chi governa, fossero Re, Imperatori o Capi di Stato, ha messo in
atto, nei confronti del popolo amministrato (meglio dire sottomesso), delle strategie necessarie per un
sicuro addomesticamento; queste tecniche, in passato ben più feroci di
quelle di oggi, consistevano in quell’insieme di procedure atte a controllare, monitorare e
addestrare il popolo governato, in modo da renderlo docile e mansueto.
Il sistema oggi in vigore per il controllo delle masse utilizza in particolare i Mass media, strumento ben capace di assoggettare le
menti, dominare le possibili reazioni e sviare i pensieri dalle serie distraendole dai problemi reali e concentrando, invece, la loro attenzione su notizie fasulle o di cronache di scarsa importanza, riportate con enfasi. Ebbene, questo sistema, oggi ben noto
come “Strategie della manipolazione di massa”, è stato ben elaborato e reso
evidente da Noam Chomsky, uno degli intellettuali più seguiti a livello
mondiale. Questo pensatore statunitense, sappiate che è stato considerato dal New York Times il più importante
dell’età contemporanea. Ma vediamo meglio il suo pensiero.
L’intellettuale Noam
Chomsky, personaggio noto in tutto il mondo come filosofo, linguista e politologo, è considerato
uno dei principali attivisti delle cause libertarie. I suoi scritti si sono
diffusi nei 5 continenti e non smettono di sorprendere i lettori per le sue
lucide analisi. Una delle analisi più approfondite da lui portata avanti è
stata quella sulle strategie, usate in modo sempre più pressante, sul controllo
sociale della popolazione, ovvero sulla praticata “Manipolazione di massa”.
Come lui stesso ha più
volte avuto occasione di ribadire, “L’elemento primordiale del controllo sociale è
la “strategia della distrazione” che consiste nel deviare l’attenzione
del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites
politiche ed economiche, attraverso l’utilizzo della tecnica del diluvio o
inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti”. Noam Chomsky ha elaborato un testo didattico in cui sintetizza le strategie della
manipolazione di massa. Le sue riflessioni in merito sono profonde e complesse.
Tuttavia, per fini didattici, le riassunse in principi semplici e accessibili a
tutti. Sono dieci (10) questi principi che ora voglio rivedere e analizzare insieme
a Voi.
1. La distrazione.
Secondo Chomsky, la più ricorrente delle strategie della manipolazione di massa
è la distrazione. Consiste nell’orientare l’attenzione del pubblico verso
argomenti irrilevanti o banali che li tengano occupati. Per distrarre la gente,
la si sovraccarica di informazione. Si dà eccessiva importanza, per esempio,
agli eventi sportivi, al teatro, alle curiosità, ecc. Questo fa sì che la gente
perda di vista i problemi reali.
2. Problema-Reazione-Soluzione.
A volte il potere smette deliberatamente di occuparsi di certe realtà oppure lo
fa in modo inefficiente. Ciò viene mostrato ai cittadini come un problema che
richiede una soluzione esterna. Loro stessi propongono la soluzione. Questa è
una delle strategie della manipolazione di massa per prendere decisioni
impopolari. Per esempio, quando vogliono privatizzare un’impresa pubblica e
intenzionalmente ne peggiorano il servizio. Alla fine, questo ne giustifica la
vendita.
3. La gradualità. È
un’altra delle strategie delle manipolazione di massa per introdurre misure che
normalmente la gente non accetterebbe. Consiste nell’applicarle a poco a poco,
in modo tale da farle risultare praticamente impercettibili. È ciò che è
successo, per esempio, con la riduzione dei diritti dei lavoratori. In diverse
società sono state implementate misure o modi di lavorare che hanno finito per
far vedere come normale il fatto che un lavoratore non abbia alcuna garanzia in
materia di tutele sociali.
4. Differire. Questa
strategia consiste nel far credere ai cittadini che si ricorre a una misura che
risulta temporaneamente dannosa, ma che in futuro potrà offrire grandi benefici
a tutta la società e, ovviamente, ai singoli individui. L’obiettivo è che la
gente si abitui alla misura adottata e non la rifiuti, pensando al presunto
bene futuro. Giunto il momento, l’effetto di “normalizzazione” ha già fatto il
suo corso e la gente non protesta se non arrivano i benefici promessi.
5. Infantilizzare il
pubblico. Molti dei messaggi televisivi, soprattutto pubblicitari, tendono
a parlare al pubblico come se fossero dei bambini. Utilizzano gesti, parole e
atteggiamenti conciliatori e impregnati di un certo alone d’ingenuità. L’obiettivo
è vincere le resistenze della gente. È una delle strategie della manipolazione
di massa che cerca di neutralizzare il senso critico delle persone. Anche i
politici impiegano queste tattiche, mostrandosi a volte come delle figure
paterne.
6. Focalizzarsi sulle
emozioni. I messaggi proposti dal potere non hanno l’obiettivo di stimolare
una mente riflessiva nella gente. Cercano soprattutto di generare emozioni e
raggiungere l’inconscio degli individui. Di conseguenza, molti di questi
messaggi sono pieni di emotività. Il proposito di questo meccanismo è creare
una specie di “cortocircuito” con l’area più razionale della gente. Con le
emozioni si capta il contenuto globale del messaggio, non i suoi elementi
specifici. In questo modo, la capacità critica viene neutralizzata.
7. Creare un pubblico
ignorante. Mantenere le persone nell’ignoranza è uno degli scopi del potere.
Ignoranza significa non fornire alla gente gli strumenti affinché possa
analizzare la realtà per conto proprio. Raccontare dati aneddotici, ma non far
conoscere loro le strutture interne dei fatti. Far rimanere la gente ignorante
significa anche non porre enfasi sull’istruzione. Promuovere una forte
discrepanza fra la qualità dell’educazione privata e quella pubblica. Far assopire
la curiosità per la conoscenza e dare poco valore ai prodotti
dell’intelligenza.
8. Promuovere un
pubblico compiacente. La maggior parte delle mode e delle tendenze non
viene creata in modo spontaneo. Quasi sempre, sono indotte e promosse a partire
da un centro di potere che esercita la propria influenza per creare ondate di
gusti, interessi e opinioni di massa. I mezzi di comunicazione di solito
promuovono mode e tendenze, la maggior parte delle quali attorno a stili di
vita stupidi, effimeri, superflui e persino ridicoli. Convincono la gente che
comportarsi così “va di moda”.
9. Rinforzo
dell’auto-colpevolezza. Un’altra delle strategie della manipolazione di
massa è far credere alle persone che loro, e solo loro, sono i colpevoli dei
loro problemi. Qualsiasi cosa negativa accada loro, dipende solo e soltanto da
loro stessi. In questo modo, si fa credere al pubblico che l’ambiente in cui
vive sia perfetto e che, se si presenta un fallimento, è responsabilità
dell’individuo. La gente, dunque, tenta di inserirsi nel proprio ambiente e si
sente in colpa perché non ci riesce del tutto. Spostano l’indignazione che
potrebbe provocare il sistema su loro stessi, colpevolizzandosi di continuo.
10. Conoscenza
minuziosa dell’essere umano. Durante gli ultimi decenni, la scienza è
riuscita a raccogliere una quantità impressionante di conoscenze biologiche e
psicologiche sugli esseri umani. Tuttavia, questo patrimonio non è alla portata
della maggior parte delle persone. Al pubblico arriva solo una minima quantità
di informazioni al riguardo. Nel frattempo, le élites dispongono di tutto
questo sapere e lo usano a convenienza. Di nuovo, diventa lampante che
l’ignoranza facilita l’azione del potere sulla società.
Cari amici, come ha ben
ha scritto Noam Chomsky, quelle riportate sono il riepilogo delle strategie applicate
sulla manipolazione di massa, che hanno come obiettivo quello di mantenere il
mondo come più conviene ai potenti. Il risultato è bloccare la capacità critica
e l’autonomia della maggior parte delle persone, per far sì che apparentemente ci
sia cambiamento ma nulla cambi! Sarà pure difficile non farsi influenzare, ma
cerchiamo in ogni modo di non lasciarci manipolare passivamente!
A domani.
Mario
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