Oristano 4 novembre 2023
Cari amici,
Gli studiosi e gli
storici si sono da tempo posti il problema di come i Vichinghi, gli
straordinari navigatori dei freddi mari del Nord Atlantico, riuscissero a
governare le loro imbarcazioni in ogni condizione di tempo, anche quando sole e
stelle non erano visibili; certamente la loro era una navigazione difficile,
dovendo, tra l’altro, schivare ad ogni piè sospinto, ghiacci e iceberg. Secoli
fa non erano certo disponibili bussole e GPS, per cui era necessario capire
quali possibili strumenti essi utilizzavano.
Ebbene, recenti studi
hanno messo in evidenza, attraverso una serie di simulazioni computerizzate,
che essi molto probabilmente usavano un misterioso strumento spesso citato nei
racconti dei popoli del Nord: i cristalli polarizzanti o "pietre del
sole". In base a questo studio, pubblicato su Royal Society Open
Science, queste pietre potevano servire a rintracciare la posizione del
Sole, anche quando il cielo era completamente coperto, e di conseguenza essi potevano
orientarsi durante la navigazione.
Sulla rivista prima
citata i due ricercatori ungheresi, Dénes Száz e Gábor Horváth, nell’articolo
dal titolo “Success of sky-polarimetric Viking navigation: revealing the chance
Viking sailors could reach Greenland from Norway”, hanno affermato che è
possibile dare credito a quanto raccontato dalla mitologia di questo antico
popolo, ovvero che le pietre del sole o sólarsteinn, erano con buona certezza utilizzate come una
bussola, per navigare con maggiore sicurezza.
Per anni si era invece
pensato che quanto raccontato nelle antiche saghe fosse nient’altro o poco più
di una leggenda; nella Saga di Sant’Olaf, per esempio, si cita il suo utilizzo
per navigare in condizioni di tempo nuvoloso. La presenza di oggetti di questo
tipo come i cristalli è attestata negli inventari di chiese e monasteri del
XIV-XV secolo, ma è nel 2013 che è avvenuta una scoperta interessante. Al largo
di Alderney, Isole del Canale, venne trovato un cristallo di calcite nel
relitto di una nave da guerra vichinga del XVI secolo.
Ma cerchiamo di capire
meglio cosa sono in realtà queste “Pietre del sole”. Sono Cristalli di Calcite,
un minerale la cui proprietà fisica è quella di creare una doppia
rifrazione della luce; in questo modo, ruotando opportunamente il cristallo,
anche in presenza di un cielo coperto, è possibile individuare la posizione del
sole. La bussola in questione è costituita da un disco, dove sono incise due
linee che si riteneva indicassero le ombre del sole agli equinozi e al
solstizio d’estate, oltre ad una serie di brevi incisioni per indicare il nord.
Amici, i Vichinghi in
quei tempi lontani non avevano di certo bussole magnetiche, ma sapevano
utilizzare le bussole solari! L'ipotesi sul banco di prova degli scienziati è
che alcuni cristalli particolarmente puri, come quelli di calcite o lo Spato
d'Islanda, una varietà particolarmente trasparente di calcite, potessero
servire a rilevare la polarizzazione della luce solare, quel fenomeno che si
verifica quando la luce incontra, nel suo percorso, un ostacolo, come un banco
di nebbia. Osservando il cielo attraverso queste pietre e sfruttando le loro
proprietà birifrangenti (ossia la capacità di scomporre un raggio di luce in
due raggi) era possibile risalire alla direzione di polarizzazione della luce e
quindi alla posizione del Sole nel cielo, necessaria a stabilire la rotta.
Indubbiamente l’uso di questo
antico strumento non era certo facile! Le simulazioni effettuate dagli studiosi
(sono stati simulati 3600 viaggi tra l'equinozio di primavera e il solstizio
d'estate, variando parametri come l'intensità della copertura nuvolosa, il tipo
di cristallo utilizzato e il numero di volte in cui i marinai lo avrebbero
adoperato) hanno dato interessanti risultati. A ogni utilizzo delle pietre, la
rotta virtuale veniva aggiustata di conseguenza. Quando i navigatori della
simulazione hanno osservato i cristalli 4 volte al giorno, hanno raggiunto la
Groenlandia tra il 32% e il 59% delle volte. Ma quando le hanno consultate ogni
tre ore, sono arrivati alla meta tra il 92% e il 100% delle volte.
Cari amici, in ogni epoca
ci sono state le menti illuminate! Alla mancanza di strumenti idonei, come
quelli di cui disponiamo noi oggi, si sopperiva con le straordinarie capacità
dei migliori dell’epoca! L’uomo capace, in realtà, è sempre esistito e, soprattutto, non si è mai fermato!
A domani.
Mario
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