Oristano 23 novembre 2023
Cari amici,
A Cagliari, in Viale
Sant’Avendrace, c’è un antico ipogeo funerario romano: la “Grotta della
vipera”. È una grotta-sepolcro, che custodisce le spoglie di una nobildonna
romana: Atilia Pomptilla, moglie del romano Lucio Cassio Filippo. Siamo, tra il
I e il II secolo d.c., e Roma è governata dall’imperatore Nerone. Lucio Cassio
Filippo era un personaggio importante, ma inviso all’imperatore che, per
liberarsi di lui a Roma, lo spedisce, insieme ad altri numerosi nemici politici, con tutta la sua famiglia tra cui la moglie il padre, in
Sardegna, a Karalis.
Atilia Pomptilla, nata a
Roma da una famiglia gentilizia, seguì, dunque, il marito Filippo nel suo
esilio in Sardegna. Poco tempo dopo il suo arrivo sull’isola, però, Lucio
Cassio Filippo contrasse la malaria, malattia nella nostra isola allora
alquanto diffusa; la contrasse in una forma così aggressiva tanto da far temere
per la sua vita. Attilia, disperata, vegliava Lucio giorno e notte, rifiutando
il cibo e pregando gli dèi affinché salvassero il marito e prendessero la sua
vita al posto di quella dell’adorato sposo.
Tante furono le sue preghiere
che gli dèi, secondo la leggenda, commossi dal coraggio e dall’amorevole
devozione della donna per il marito, accolsero le sue preghiere e così, mentre
Lucio iniziava a riprendersi e migliorare giorno dopo giorno, Atilia Pomptilla
moriva. Per Lucio fu una perdita incolmabile. Devastato dalla morte dell’amata
moglie, fece erigere, in sua memoria, un grande monumento funebre che potesse
rendere il doveroso omaggio alla memoria di Atilia.
Il sepolcro-tempio, scavato
nella roccia, fu realizzato a forma di tempio ionico e, nella facciata
frontale, furono scolpiti due serpenti, cosa che fece dare a questo sepolcro il
nome di Crypta Serpentum (oggi comunemente conosciuto come Grotta
della Vipera). I due serpenti, secondo alcune interpretazioni, rappresentano
l’Amore e la Fedeltà tra i due coniugi, mentre per altri i due serpenti rappresenterebbero
delle divinità. La grotta è composta da un atrio e da due camere funerarie, ma
ciò che la arricchisce sono le iscrizioni che sono state ritrovate sulle
pareti.
La Grotta della Vipera, infatti,
risulta alquanto importante proprio per le iscrizioni che essa contiene sulle
pareti,: si tratta di dodici poesie, alcune in greco ed altre in latino, che,
attraverso riferimenti mitologici e letterari, esaltano la figura di Pomptilla
e il suo amore coniugale. Ai componimenti si aggiunge un’iscrizione latina,
posta sotto il fregio, che recita: “Ciò che ti sembra un tempio, viandante,
copre le ceneri e le piccole ossa di Pomptilla”. Solo grazie a queste scritte, si è potuto risalire alla storia d’amore dei due sposi. Sul davanti
della grotta è incisa una scritta, in onore della donna che recita così: “Monumento
edificato e dedicato alla sacra memoria della benedetta Atilia Pomptilla,
figlia di Lucius. Il marito (fece) a proprie spese”.
Amici, sulla Grotta della
Vipera, che fa parte della Necropoli di Tuvixeddu, importantissimo sito
archeologico della città, sono nate negli anni, tantissime storie e leggende;
per alcuni, infatti, il fantasma di Pomptilla apparirebbe spesso nelle zone
limitrofe la Grotta. Secondo altri invece, sotto il tempio, nei sotterranei si
nasconderebbero dei tesori, sorvegliati dalla pericolosa Musca Macedda, la
famosa mosca presente in tante fantasiose leggende sarde, mosca dalla puntura
mortale.
Un’ultima particolarità
che molti non sanno. Se la grotta della vipera è ancora oggi presente e
visitabile, lo si deve al grande generale Alberto La Marmora. Fu proprio lui,
nel 1822, ad impedire la distruzione di questa grotta che stava per essere
demolita per fare spazio alla nota strada che da Cagliari porta a Porto Torres,
attraversando in lungo tutta l’isola, come era avvenuto per un’altra tomba lì
vicino; Ancora oggi sono visibili nella parete rocciosa i fori per le mine, poi
rimasti inutilizzati. Il generale riportò questo fatto nel suo “Itinerario
dell’isola di Sardegna”.
Cari amici, indubbiamente
la storia di questi due antichi personaggi è intrisa di un amore straordinario, proprio
da leggenda! La Sardegna tutta, cari lettori, è un immenso museo a cielo aperto, con innumerevoli monumenti storici, che
meriterebbero ben più attenzione di quella che oggi hanno! Ma questa, purtroppo, è
tutta un’altra storia!
A domani.
Mario
P.S. La grotta-sepolcro è attualmente visitabile. L’accesso al monumento funebre è consentito al pubblico, che può
visitare la tomba accedendo dal cortile esterno.
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