giovedì, novembre 16, 2023

LA SARDEGNA E I SUOI ANTICHI CASTELLI. ECCO LA STORIA DEL CASTELLO “ORGUGLIOSO” (O DI SASSAI) E LA LEGGENDA TRISTE DELLA SUA CASTELLANA.

IL CASTELLO DI SASSAI

Oristano 16 novembre 2023

Cari amici,

La Sardegna è senza ombra di dubbio una terra antichissima, sicuramente una delle prime abitate dall’uomo, se pensiamo che il suo territorio viene considerato un lembo della antichissima Atlantide. La sua civiltà Pre-nuragica e poi quella Nuragica hanno lasciato tracce indelebili, visto il considerevole numero di nuraghi (stimati in circa 7-8mila), tombe di giganti, Domus de Janas, betili e quant’altro. Colonizzata, tempo per tempo, da diversi popoli, ha mantenuto tracce importanti anche delle epoche successive, come ad esempio i Castelli del periodo giudicale, di cui, però, poco si parla.

Ebbene, oggi voglio parlare con Voi proprio di uno di questi Castelli-Fortezza: il Castello di Sassai, più noto come Castello Orguglioso, realizzato in epoca Medievale al tempo che in Sardegna operavano i Giudicati. Questi nacquero in seguito alla diminuzione dell’influenza bizantina sull’isola, i cui giudici organizzarono la Sardegna in quattro regni sovrani (chiamati GIUDICATI), indipendenti sia da Costantinopoli che tra di loro: Cagliari, Torres, Gallura e Arborea.

La costruzione del castello di Sassai risale al XII secolo e fu edificato nel territorio del comune di Silius, nel Sarrabus-Gerrei (provincia del Sud Sardegna), allora facente parte del Giudicato di Cagliari. Posto sulle superbe e solitarie colline dell’altopiano del Gerrei, da cui dominava l’antico villaggio di Sassai, poi spazzato via dal tempo e del quale oggi non vi è più nessuna traccia, il suo scopo era quello di difendere i confini del Giudicato di Cagliari che confinava con il Giudicato di Oristano. Dalla sua invidiabile posizione poteva controllare un vasto territorio, che comprendeva oltre il vicino paese di Silius, anche San Nicolò Gerrei, Ballao e Goni. Una sentinella posta sul mastio avrebbe potuto avvistare qualunque movimento di truppe e preparare tempestivamente una buona difesa.

Nel 1258 Santa Igia, la capitale del Giudicato di Cagliari, venne conquistata e distrutta, e il territorio del giudicato venne suddiviso tra Giovanni Visconti di Gallura, Guglielmo di Capraia di Arborea e i pisani Ugolino e Gherardo della Gherardesca di Donoratico, mentre Castrum Calari rimase direttamente dipendente da Pisa. Il documento più antico dove compare il castello Orguglioso risale al 1286 e si tratta di un trattato con il quale Mariano II d’Arborea concesse i castelli di Baratuli, Montenuovo e l’Orguglioso al Comune di Pisa; da questo documento risulta, però, che l'Orguglioso era già proprietà del comune toscano dal 1265.

Successivamente, durante la guerra sardo-catalana, il castello e l’intero Giudicato di Cagliari passarono sotto il dominio Aragonese. Passato agli aragonesi, che nel frattempo avevano sconfitto i pisani, il castello fu assediato e conquistato nel 1353 dai partigiani cagliaritani di Mariano d’Arborea, nonostante pare disponesse di settecento cavalieri e di numerosa fanteria (la fonte è del Fara). Fu proprio il Giudice Mariano IV a volerne la distruzione, tanto che già nei disegni degli aragonesi di cinque anni dopo appare diroccato e in rovina, il castello rimase quindi attivo per circa 100 anni, gli ultimi 30 in mano spagnola.

Amici, sulla storia di questo castello grava anche una curiosa leggenda popolare, riferita alla Contessa-Castellana di Sassai. Si narra che all’interno delle mura del castello, la Contessa tesseva con il suo telaio d’oro delle tele pregiate e finissime; durante l’attacco da parte dei nemici, lei rimase vittima di un crollo e finì seppellita insieme al prezioso telaio che non fu mai ritrovato. Secondo i racconti popolari, si dice che da allora, la notte tra i ruderi del castello si sentano dei flebili lamenti, e una sottile voce femminile che chiede aiuto.

Oggi il monumento è visitabile: è stato restaurato di recente dal Comune di Silius, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Cagliari e Oristano. La gran parte delle strutture sono state riportate alla luce dagli scavi archeologici diretti dell’archeologa Donatella Salvi, tanto che tra gli ambienti visitabili – oltre alle mura perimetrali e divisorie, ad una torre a sezione quadra e a quelle che probabilmente furono le prigioni sotterranee (le pareti sono ancora dotate di anelli di ferro) – compare anche la cucina, con il forno di impianto medievale (unico esemplare conosciuto in Sardegna).

Cari amici, indubbiamente una bella storia quella di questo castello, tanto che sono certo che diversi di Voi stanno pensando di andare a vederlo di persona. Per Voi curiosi che pensate di andare a visitarlo, ecco come arrivare al Castello Orguglioso: una volta arrivati a Silius, entrate nell’abitato e prendete la vecchia strada per Ballao, continuando per circa 3km e mezzo. Si può scegliere di arrivare a piedi – bastano 10 minuti – o di giungervi in macchina, la visita al monumento richiede un’ora circa.

A domani.

Mario

 

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