Oristano 9 novembre 2023
Cari amici,
Dopo le prime piogge d’autunno, durante le nostre passeggiate in campagna alla ricerca di funghi e di altre delizie che
la natura ci riserva, possiamo trovare le buonissime “BIETOLE SELVATICHE”, ricche
di proprietà salutari per il nostro organismo. La bietola selvatica differisce
da quella coltivata che possiamo trovare sui banchi del supermercato solo perché
è più piccola e soda della bieta coltivata, con foglie più capricciose ma anche
molto più ricche di nutrienti e saporite. Appartiene alla stessa famiglia degli
spinaci e, come gusto, ha un sapore alquanto gradevole e dolce: basti pensare che
dalla radice di barbabietola, una sua diretta parente, si estrae lo zucchero.
L’uso alimentare di
questa pianta risale addirittura a molte migliaia di anni fa! La bietola era
già conosciuta nel mondo greco: Teofrasto, filosofo e botanico greco (300
a.C.), ne parla nei suoi scritti, a Roma ne parla anche Plinio il Vecchio (I secolo
dopo Cristo). La pianta veniva usata non solo come cibo, ma anche come
medicinale, in quanto avendo le bietole selvatiche un contenuto calorico
molto limitato, risultano molto utili nelle diete dimagranti. Come diverse altre
verdure, le bietole si utilizzano anche contro la stitichezza, mentre, contenendo acido ossalico,
una sostanza che serve per la buona salute delle ossa, aiutano a mantenere sana la nostra struttura portante. Nell’antica Roma, questa
bietola era considerata un cibo povero, e perciò era consumato in particolare
dalle classi meno abbienti, mentre nel Medioevo la stima nei suoi confronti
aumentò, fino a farle conquistare tutte le tavole.
La bietola selvatica è
una pianta erbacea perenne, appartenente, come detto, alla stessa famiglia degli spinaci; cresce
meglio nei posti non lontani dal mare, soleggiati e asciutti, poiché resiste
bene alla salsedine, e predilige i terreni argillosi, dove abbonda. La raccolta
riguarda le foglie più tenere, presenti nella pianta sin dall’autunno e che
permangono fino all’arrivo della primavera; in ogni caso vengono raccolte prima
della fioritura. La pianta può presentare più colorazioni: la bieta selvatica
bianca ha un sapore più dolce, mentre quella rossa contiene la betalaina,
sostanza con maggiori proprietà antiossidanti.
In campagna la possiamo
trovare sia in forma eretta che quasi distesa al suolo. A prescindere dalla
colorazione del fusto e delle foglie, entrambe le varietà risultano ricche di
ferro, possiedono proprietà dissetanti, rinfrescanti e antinfiammatorie. Oltre
a grandi quantità di acqua, sono ricche di proteine, hanno pochissimi grassi,
glucidi, tantissimi sali minerali come magnesio, sodio, potassio, calcio e
ferro e vitamine A (essenziale per la pelle), C e B9 o acido folico (importante
per l’assorbimento del ferro).
È, cosa alquanto importante, un vegetale facilmente
digeribile, particolarmente indicato anche nell’alimentazione dei bambini, anziani
e donne in dolce attesa. Consumate fresche, queste bietole vengono preparate
bollite e mangiate in insalata con olio e limone; possono anche essere aggiunte
a zuppe e minestre. Si prestano, però, anche alla preparazione di molti altri
piatti. Qualcuno preferisce ripassarle in padella con l’aglio e con l’aggiunta
di formaggio filante o saltate con l'uovo, oppure utilizzate come base per il
ripieno di focacce e torte salate.
Il suo consumo presenta
molti vantaggi: riduce la pressione arteriosa, abbassa l’indice glicemico dei
diabetici e aiuta a regolare l’assorbimento dei grassi nei soggetti sovrappeso,
oltre ad essere un discreto lassativo. Contiene, come detto, vitamine A, B e C
e tanto ferro da essere considerata un buon antianemico. È rinfrescante e ha anche ottime doti emollienti e antinfiammatorie; risulta utile anche contro mal di
denti, stomatiti, bronchite e mal di gola, infiammazioni gastro intestinali,
renali e delle vie urinarie. Il succo delle sue foglie fresche è noto per avere
le stesse doti anche in applicazione sulla cute, per eritemi, pruriti
allergici, foruncoli o scottature, in quanto aiuta la cicatrizzazione delle piccole ferite,
le ragadi alle mani o ai piedi e i geloni; utile anche come decongestionante in caso di
emorroidi o contusioni.
Cari amici, la bietola
selvatica io la conosco bene e la mangio volentieri! Mi insegnò a riconoscerla
in campagna mia madre, che accompagnavo nelle escursioni in campagna fin da
bambino; la mangiavo di solito bollita, condita poi con olio e limone, ma anche in frittata con l'uovo. Certo, la mangio volentieri
anche oggi (che di anni ne sono passati mica pochi), e spesso, consumandola a tavola, mi riporta indietro nel tempo, ai tempi della ormai
lontana gioventù!
A domani.
Mario
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