Oristano 27 novembre 2023
Cari amici,
Credo che sia capitato a
tutti di attraversare momenti in cui ci si ritrova a non credere più in noi
stessi; ci si sente sperduti, senza punti di riferimento e abbandonati, arrivando
a pensare di sentirsi finiti, incapaci di riprendere in mano la propria vita. Certo,
può capitare a qualsiasi età, in determinati periodi, magari quelli di maggior
stress, e sentire la grande voglia di abbandonare, di “gettare la spugna”, allo
stesso modo in cui sul ring un pugile si sente perso e abbandona il combattimento.
In momenti così cruciali
per la vita di ciascuno di noi, la prima cosa da fare è proprio quella di “non
gettare la spugna”, di stringere i denti con forza e di avere pazienza: convincendosi che si può perdere una
battaglia ma non la guerra; certo, magari ci vorrà del tempo, ma concentrarsi in
maniera positiva è la via per trovare la soluzione del problema, tornando a
stare bene con sé stessi. “Ritrovare sé stessi”, questo è l’imperativo, l'obiettivo da raggiungere, magari in modo diverso per ciascuno di noi, perché diverse
sono le motivazioni che hanno creato il blackout.
Amici, capita spesso di
sentirci come se avessimo smarrito la bussola e non sapessimo più come
orientarci, ma per riprendere il controllo della nostra vita è fondamentale analizzarsi
senza timore, imparare a conoscerci meglio; ciò significa accettarci per come
siamo, con la nostra unicità, con tutte le imperfezioni e i difetti che ne
fanno parte. Altro motivo importante è riconoscere senza attenuanti i propri
errori, perché solo così possiamo arrivare a migliorarci.
Per analizzare sé stessi
è necessario, da un punto di vista pratico, ritagliarsi alcuni momenti dedicati
a sé stessi in solitudine; ciò consentirà di riflettere sulla persona che si è,
con i propri pregi e difetti, in modo tale da poterci convivere in armonia. Cercare
e trovare la felicità dentro sé è il primo passo per poter riprendere in mano
la propria vita. Sul ritrovare sé stessi esistono moltissime frasi di pensatori
illustri è tra queste voglio riportare, in quanto ben degne di nota, quelle pronunciate dal Dalai Lama: “La forza interiore è la protezione più potente che hai.
Non aver paura di assumerti la responsabilità della tua felicità”.
Si, amici, la pratica
della meditazione consente di trovare uno spazio per connettersi con il proprio
corpo e con la propria essenza, allontanandosi dalla vita frenetica e dai ritmi
serrati della quotidianità. Immergersi nella meditazione serve proprio a
separarsi dalle preoccupazioni, dall’ansia e dallo stress, per poter prendere
consapevolezza di sé, in uno stato di calma e di pace interiore. Durante l’analisi
introspettiva, bisogna dialogare correttamente con il proprio IO, in
modo tale da ritrovare sé stessi.
Una volta ritrovata la
propria serenità, è importante e necessario evitare di restare ancorati al
passato, accogliendo il cambiamento con ottimismo e coraggio. Rimanere nella
propria comfort-zone può apparire la scelta migliore, in quanto più semplice,
ma non è così; alla lunga rimanere sempre allo stesso punto conduce a noia e
insoddisfazione. Ciò non vale solamente in campo lavorativo, dove è importante
coltivare la propria autostima per essere pronti a nuove e ambiziose sfide, ma
anche nella vita sociale, aprendosi a nuove situazioni senza timore.
Cari amici, ritrovare sé
stessi significa partire da un punto fermo: credere fermamente in sé stessi.
Riponiamo, dunque, la fiducia in noi stessi, accettiamoci come siamo, con i
nostri difetti e i nostri pregi. Tutti abbiamo dei talenti, delle passioni e
dei punti di forza, ed è nostro dovere cercare di valorizzarli, non solo per
vivere sereni ma per vivere felici. Trovare la felicità dentro di noi è il primo
passo per vivere una vita felice, realizzandoci nel lavoro, in famiglia e nella
società. PROVARE PER CREDERE!
A domani.
Mario
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